Territorio
No inceneritore, la battaglia contro l'Aia alla Italcementi prosegue
Chiesta una conferenza di servizi, interessati anche i Comuni limitrofi
Matera - martedì 10 dicembre 2013
9.44
Arriva una forte presa di posizione da parte del comitato "No-inceneritore - Mento sul cemento", uno dei gruppi organizzati nato da ormai qualche mese per perorare insieme ad associazioni e comuni cittadini, insieme, il no all'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) da concedere a Italcementi per aumentare il lavoro attualmente svolto nel bruciare i rifiuti.
La richiesta dell'azienda che lavora in località Trasanello a Matera, sulla Statale che collega Matera con Laterza, è quella di quintuplicare il lavoro sino ad ora svolto, passando dalle 12 mila alle 60 mila tonnellate da bruciare. Ora il percorso ostativo che "No-inceneritore - Mento sul cemento" porta avanti non è volto ad ottenere un incontro chiarificatore, o meglio una Conferenza di servizi, utile a mettere di fronte tutte le parti interessate.
La richiesta del Gruppo Italcementi è stata sempre monitorata dal gruppo di attivisti. Tanto da portare gli stessi a inviare delle osservazioni prima, ed una lettera appello poi al Sindaco, al Presidente della Provincia e a quello dell'Ente Parco della Murgia Materana. Ad oggi, purtroppo, sia le osservazioni che la lettera-appello sono rimaste senza alcuna risposta. Un silenzio che appare ancora più preoccupante, considerata la pericolosità per la salute pubblica di un inceneritore – nel quale, a tutti gli effetti, si trasformerebbe l'impianto di Italcementi – data la vicinanza alla città di Matera. In materia esiste un'ampia e autorevole letteratura scientifica internazionale.
E così il comitato ha inviato nei giorni scorsi al sindaco di Matera, Salvatore Adduce, una richiesta di convocazione di una conferenza di servizi, obbligatoriamente prevista dalla legge nel caso di rilascio dell'AIA. La richiesta è stata inoltrata anche a tutti i sindaci dei comuni interessati (Laterza, Ginosa, Altamura e Santeramo e Gravina), al presidente della Provincia di Matera, al presidente dell'Ente Parco della Murgia Materana e al presidente del Parco dell'Alta Murgia, e per conoscenza a tutte le altre istituzioni interessate, incluso il competente ufficio regionale. Infatti, come espressamente previsto dal Codice dell'Ambiente, rientra nelle prerogative e nei poteri del sindaco perorare le prescrizioni ostative al rilascio dell'AIA per motivi di tutela della salute pubblica.
Nei prossimi giorni il comitato promuoverà una petizione popolare al riguardo, secondo quanto previsto dallo Statuto Comunale di Matera, unitamente ad una petizione online sul sito www.change.org che ha milioni di utenti e visitatori di tutto il mondo. A metà gennaio poi, si terrà a Matera un incontro-dibattito con il dottor Agostino Di Ciaula - presidente della sezione pugliese dell'Associazione Internazionale Medici per l'ambiente e uno dei massimi esperti in tema di effetti sulla salute degli inceneritori.
"Incenerire rifiuti fa male...Da morire!" è lo slogan del comitato contro l'aumento della produzione, o meglio della combustione da parte della Italcementi di Matera, ed è arrivato il momento di dare delle risposte concrete.
La richiesta dell'azienda che lavora in località Trasanello a Matera, sulla Statale che collega Matera con Laterza, è quella di quintuplicare il lavoro sino ad ora svolto, passando dalle 12 mila alle 60 mila tonnellate da bruciare. Ora il percorso ostativo che "No-inceneritore - Mento sul cemento" porta avanti non è volto ad ottenere un incontro chiarificatore, o meglio una Conferenza di servizi, utile a mettere di fronte tutte le parti interessate.
La richiesta del Gruppo Italcementi è stata sempre monitorata dal gruppo di attivisti. Tanto da portare gli stessi a inviare delle osservazioni prima, ed una lettera appello poi al Sindaco, al Presidente della Provincia e a quello dell'Ente Parco della Murgia Materana. Ad oggi, purtroppo, sia le osservazioni che la lettera-appello sono rimaste senza alcuna risposta. Un silenzio che appare ancora più preoccupante, considerata la pericolosità per la salute pubblica di un inceneritore – nel quale, a tutti gli effetti, si trasformerebbe l'impianto di Italcementi – data la vicinanza alla città di Matera. In materia esiste un'ampia e autorevole letteratura scientifica internazionale.
E così il comitato ha inviato nei giorni scorsi al sindaco di Matera, Salvatore Adduce, una richiesta di convocazione di una conferenza di servizi, obbligatoriamente prevista dalla legge nel caso di rilascio dell'AIA. La richiesta è stata inoltrata anche a tutti i sindaci dei comuni interessati (Laterza, Ginosa, Altamura e Santeramo e Gravina), al presidente della Provincia di Matera, al presidente dell'Ente Parco della Murgia Materana e al presidente del Parco dell'Alta Murgia, e per conoscenza a tutte le altre istituzioni interessate, incluso il competente ufficio regionale. Infatti, come espressamente previsto dal Codice dell'Ambiente, rientra nelle prerogative e nei poteri del sindaco perorare le prescrizioni ostative al rilascio dell'AIA per motivi di tutela della salute pubblica.
Nei prossimi giorni il comitato promuoverà una petizione popolare al riguardo, secondo quanto previsto dallo Statuto Comunale di Matera, unitamente ad una petizione online sul sito www.change.org che ha milioni di utenti e visitatori di tutto il mondo. A metà gennaio poi, si terrà a Matera un incontro-dibattito con il dottor Agostino Di Ciaula - presidente della sezione pugliese dell'Associazione Internazionale Medici per l'ambiente e uno dei massimi esperti in tema di effetti sulla salute degli inceneritori.
"Incenerire rifiuti fa male...Da morire!" è lo slogan del comitato contro l'aumento della produzione, o meglio della combustione da parte della Italcementi di Matera, ed è arrivato il momento di dare delle risposte concrete.