Territorio
Natuzzi: presidio dei lavoratori a Roma
Nuove preoccupazioni, non arrivano gli aiuti statali
Matera - mercoledì 8 marzo 2023
I sindacati di categoria delle costruzioni e del terziario, FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs, si dicono indignati e preoccupati per la situazione denunciata dall'azienda Natuzzi riguardante il Piano Industriale 2022-26.
"Siamo amareggiati – dichiarano in una nota le segreterie nazionali - perché ancora una volta ci troviamo a dover fronteggiare una vertenza che dura da circa venti anni, mentre il piano presentato lo scorso anno avrebbe dovuto porre le basi per un rilancio del gruppo con tutta una serie di misure per ridurre al minimo le conseguenze sul piano occupazionale. Invece la mancata proroga del Contratto di Espansione annunciata dalla Presidenza del Consiglio e il forte ritardo da parte di Invitalia nel pagamento delle tranche di finanziamento relative ai cospicui investimenti fatti dall'azienda pregiudicherebbero il piano di gestione degli esuberi."
"Al Ministero delle Imprese e del Made in Italy – continuano i sindacati - vogliamo ricordare che si tratta di una azienda con siti produttivi dislocati in Basilicata e Puglia che occupa circa 2000 persone, realtà fondamentale per quel territorio e per lo sviluppo del Mezzogiorno ma anche per tutto il settore manifatturiero e terziario del Paese, un patrimonio professionale che va difeso e tutelato. Chiediamo, pertanto, di intervenire con urgenza e di convocare una cabina di regia ed invitiamo le istituzioni locali a sostenere la nostra azione di lotta per rendere prioritaria questa vertenza."
Per queste ragioni le organizzazioni sindacali annunciano un presidio davanti il MIMIT il prossimo 22 marzo "siamo decisi a confrontarci - concludono - ma anche, se necessario, a mobilitarci per una risoluzione definitiva che garantisca un futuro più sereno alle lavoratrici e ai lavoratori di questa azienda."
"Siamo amareggiati – dichiarano in una nota le segreterie nazionali - perché ancora una volta ci troviamo a dover fronteggiare una vertenza che dura da circa venti anni, mentre il piano presentato lo scorso anno avrebbe dovuto porre le basi per un rilancio del gruppo con tutta una serie di misure per ridurre al minimo le conseguenze sul piano occupazionale. Invece la mancata proroga del Contratto di Espansione annunciata dalla Presidenza del Consiglio e il forte ritardo da parte di Invitalia nel pagamento delle tranche di finanziamento relative ai cospicui investimenti fatti dall'azienda pregiudicherebbero il piano di gestione degli esuberi."
"Al Ministero delle Imprese e del Made in Italy – continuano i sindacati - vogliamo ricordare che si tratta di una azienda con siti produttivi dislocati in Basilicata e Puglia che occupa circa 2000 persone, realtà fondamentale per quel territorio e per lo sviluppo del Mezzogiorno ma anche per tutto il settore manifatturiero e terziario del Paese, un patrimonio professionale che va difeso e tutelato. Chiediamo, pertanto, di intervenire con urgenza e di convocare una cabina di regia ed invitiamo le istituzioni locali a sostenere la nostra azione di lotta per rendere prioritaria questa vertenza."
Per queste ragioni le organizzazioni sindacali annunciano un presidio davanti il MIMIT il prossimo 22 marzo "siamo decisi a confrontarci - concludono - ma anche, se necessario, a mobilitarci per una risoluzione definitiva che garantisca un futuro più sereno alle lavoratrici e ai lavoratori di questa azienda."