Territorio
Natuzzi: per ogni operaio reintegrato uno licenziato
L'Unione sindacale di base attacca: "E' una guerra tra poveri"
Matera - mercoledì 28 giugno 2017
12.57
Il prossimo 3 luglio tre lavoratori reintegrati verranno collocati in formazione per la riqualificazione e successivo reinserimento nel ciclo produttivo.
Questa l'unica buona notizia emersa nel corso della Cabina di Regia tenutasi presso il Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del Vice Ministro Teresa Bellanova, delle Organizzazioni Sindacali e dei rappresentanti istituzionali di Regione Puglia e Basilicata, e nel corso della quale Natuzzi ha informato le parti coinvolte sull'ordinanza del giudice del lavoro presso il Tribunale di Bari di reintegrare – all'interno di Natuzzi S.p.A. – 3 dei 176 lavoratori che avevano rifiutato il ricollocamento presso la New.co e impugnato il licenziamento dell'ottobre 2016, contestando l'iter della procedura di Mobilità applicata limitatamente ai collaboratori in CIGS presso lo stabilimento di Ginosa.
L'azienda, tuttavia, non ha potuto negare di trovarsi di fronte a uno scenario che potrebbe avere impatti significativi sull'attuale assetto industriale, poiché l'inserimento di ulteriori 176 lavoratori nel ciclo produttivo non è sostenibile, né economicamente né industrialmente.
Pertanto, quando il quadro della situazione sarà definito e si conoscerà il numero esatto dei lavoratori da reintegrare, l'azienda provvederà contestualmente alla loro reintegra al licenziamento, secondo i criteri di legge, di altrettanti lavoratori attualmente in organico.
Inoltre, in ragione dell'impatto economico/finanziario derivante anche dagli altri contenziosi inerenti le differenze retributive per mancata rotazione CIG nel corso degli ultimi 10 anni – per la cui gestione la società ha già stanziato un fondo di 13,5 milioni di euro – Natuzzi si vede costretta a sospendere i nuovi investimenti previsti dal Piano Industriale e a non sottoscrivere il Contratto di Programma.
Circa la New.Co di Ginosa che Natuzzi si era impegnata a costituire per dare un'altra occasione lavorativa a dipendenti da oltre 12 anni in Cassa Integrazione, vista l'esiguità dei lavoratori che hanno accettato la ricollocazione, l'azienda si vede impossibilitata ad avviare l'implementazione del relativo Piano Industriale. Come sostenuto durante la Cabina di regia, Natuzzi si impegna - entro ottobre 2017 - a trovare una soluzione per i 32 collaboratori assunti.
Decisioni che L'unione sindacale di base ha stigmatizzato accusando l'azienda di aver scatenato una guerra tra poveri ribadendo "che le lotte che l'Usb-Natuzzi ha intrapreso fin'ora, erano finalizzate a tutelare l'interesse collettivo dei lavoratori, rivendicando il principio che, se fattori contingenti lo impongo, si deve lavorare meno ma devono lavorare tutti, senza che nessuno sia espulso dal ciclo produttivo. Solo così sarà possibile arrestare il trend che preannuncia l'azzeramento di ogni livello occupazionale nel territorio".
Questa l'unica buona notizia emersa nel corso della Cabina di Regia tenutasi presso il Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del Vice Ministro Teresa Bellanova, delle Organizzazioni Sindacali e dei rappresentanti istituzionali di Regione Puglia e Basilicata, e nel corso della quale Natuzzi ha informato le parti coinvolte sull'ordinanza del giudice del lavoro presso il Tribunale di Bari di reintegrare – all'interno di Natuzzi S.p.A. – 3 dei 176 lavoratori che avevano rifiutato il ricollocamento presso la New.co e impugnato il licenziamento dell'ottobre 2016, contestando l'iter della procedura di Mobilità applicata limitatamente ai collaboratori in CIGS presso lo stabilimento di Ginosa.
L'azienda, tuttavia, non ha potuto negare di trovarsi di fronte a uno scenario che potrebbe avere impatti significativi sull'attuale assetto industriale, poiché l'inserimento di ulteriori 176 lavoratori nel ciclo produttivo non è sostenibile, né economicamente né industrialmente.
Pertanto, quando il quadro della situazione sarà definito e si conoscerà il numero esatto dei lavoratori da reintegrare, l'azienda provvederà contestualmente alla loro reintegra al licenziamento, secondo i criteri di legge, di altrettanti lavoratori attualmente in organico.
Inoltre, in ragione dell'impatto economico/finanziario derivante anche dagli altri contenziosi inerenti le differenze retributive per mancata rotazione CIG nel corso degli ultimi 10 anni – per la cui gestione la società ha già stanziato un fondo di 13,5 milioni di euro – Natuzzi si vede costretta a sospendere i nuovi investimenti previsti dal Piano Industriale e a non sottoscrivere il Contratto di Programma.
Circa la New.Co di Ginosa che Natuzzi si era impegnata a costituire per dare un'altra occasione lavorativa a dipendenti da oltre 12 anni in Cassa Integrazione, vista l'esiguità dei lavoratori che hanno accettato la ricollocazione, l'azienda si vede impossibilitata ad avviare l'implementazione del relativo Piano Industriale. Come sostenuto durante la Cabina di regia, Natuzzi si impegna - entro ottobre 2017 - a trovare una soluzione per i 32 collaboratori assunti.
Decisioni che L'unione sindacale di base ha stigmatizzato accusando l'azienda di aver scatenato una guerra tra poveri ribadendo "che le lotte che l'Usb-Natuzzi ha intrapreso fin'ora, erano finalizzate a tutelare l'interesse collettivo dei lavoratori, rivendicando il principio che, se fattori contingenti lo impongo, si deve lavorare meno ma devono lavorare tutti, senza che nessuno sia espulso dal ciclo produttivo. Solo così sarà possibile arrestare il trend che preannuncia l'azzeramento di ogni livello occupazionale nel territorio".