Territorio
Natuzzi, in arrivo 49,9 milioni di euro per la ripresa
Siglato l’accordo tra Mise, Regione Basilicata e Puglia
Matera - giovedì 24 settembre 2015
9.56
Un accordo con l'obiettivo di rilanciare l'azienda Natuzzi nel proprio settore di competenza, quello siglato dal Ministero economia e sviluppo (Mise), Regioni Basilicata e Puglia.
Le parti hanno individuato le risorse, circa 49,9 milioni di euro, che rafforzeranno l'accordo di programma del 2013 per investire in ricerca, innovazione e sviluppo nei loro stabilimenti di produzione del mobile imbottito tra il territorio lucano e pugliese.
La parte finanziata da risorse pubbliche si aggira attorno ai 38 milioni di euro, di cui 20 stanziati dal Mise, 15 dalla Regione Puglia e 2,5 dalla Regione Basilicata. Alla restante parte ha contribuito la stessa azienda, valutata da Invitalia per il proprio piano progettuale. I siti produttivi coinvolti nel progetto sono Jesce 2 a Santeramo (Bari) e Laterza (Taranto), Jesce 1 e La Martella invece situati a Matera. In particolare, per il polo materano si prevede un consolidamento a regime di 400 dipendenti.
Un'ottima notizia per il futuro dell'azienda che punta ad un miglioramento nel campo della riduzione degli scarti di produzione, della qualità del prodotto e del recupero di produttività.
Le parti hanno individuato le risorse, circa 49,9 milioni di euro, che rafforzeranno l'accordo di programma del 2013 per investire in ricerca, innovazione e sviluppo nei loro stabilimenti di produzione del mobile imbottito tra il territorio lucano e pugliese.
La parte finanziata da risorse pubbliche si aggira attorno ai 38 milioni di euro, di cui 20 stanziati dal Mise, 15 dalla Regione Puglia e 2,5 dalla Regione Basilicata. Alla restante parte ha contribuito la stessa azienda, valutata da Invitalia per il proprio piano progettuale. I siti produttivi coinvolti nel progetto sono Jesce 2 a Santeramo (Bari) e Laterza (Taranto), Jesce 1 e La Martella invece situati a Matera. In particolare, per il polo materano si prevede un consolidamento a regime di 400 dipendenti.
Un'ottima notizia per il futuro dell'azienda che punta ad un miglioramento nel campo della riduzione degli scarti di produzione, della qualità del prodotto e del recupero di produttività.