Vita di città
Mulino Alvino, il Consiglio di Stato accoglie il ricorso Comune-Cogem
Adduce: “Dimostrata lungimiranza e buon governo della mia amministrazione ”
Matera - mercoledì 24 giugno 2015
12.56
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso pervenuto dal Comune di Matera e dall'impresa di costruzioni Cogem contro la sentenza del Tar di Basilicata che aveva dichiarato illegittimo l'autorizzazione ad edificare, disposta dal dirigente all'urbanistica, nell'area destinata originariamente a verde in via Dante. Permesso giustificato dall'amministrazione per recuperare volumetrie sottratte dalla presenza dell'antica struttura del Mulino Alvino situato nei pressi del mercato ortofrutticolo. Nello specifico, il Consiglio di Stato ha smentito la sentenza del Tar lucano in quanto, in assenza di una legge regionale sul Piano Casa, non ha ritenuto che la scelta di edificare fosse prerogativa del consiglio comunale.
Il commento dell'ex sindaco di Matera, Salvatore Adduce, si sofferma sul comportamento a suo avviso corretto dell'amministrazione: "La decisione del Consiglio di Stato stabilisce il corretto comportamento dell'amministrazione comunale in ordine alla vicenda del mulino Alvino e fa giustizia degli attacchi polemici rivolti nei confronti dell'amministrazione comunale e degli uffici comunali sottoposti a una vera e propria campagna denigratoria arrivata persino a criticare la costituzione in giudizio del Comune di Matera. In quest'ultimo caso siamo al delirio: veniva consigliato da taluno di non esercitare il diritto sacrosanto alla difesa degli interessi generali della città".
Nel corso del precedente mandato legislativo, prosegue Adduce, "abbiamo operato ispirandoci costantemente al criterio della separazione delle competenze tra gli organi politico amministrativi e quelli gestionali che, come è noto, appartengono esclusivamente alla dirigenza dell'ente. Ma al tempo stesso non ci siamo sottratti ad una valutazione di merito e in questo caso abbiamo positivamente valutato un progetto che, come più volte ribadito, consente di salvare l'ultimo documento della gloriosa storia della pasta e del Pane di Matera, lo storico opificio Alvino".
E conclude credendo ciecamente nella riqualificazione del Mulino Alvino: "Il risultato consente di consumare meno suolo rispetto a quanto già previsto. Infatti, degli originari 140 alloggi già previsti dal primo piano casa di cui ben 90 nell'area del mulino Alvino e 53 alloggi in via Dante, se ne prevedono soltanto 43 in via Dante. In tal modo si è ridotto il numero di alloggi (cento alloggi in meno), si riduce consumo di suolo e ulteriore cementificazione e si evita la perdita di importanti testimonianze della storia agroindustriale della città come purtroppo è già successo in epoche diverse per il mulino Andrisani, in via Lucana, (oggi piazza Mulino) e con il mulino Quinto e Manfredi. Il Mulino Alvino diventerà ora il luogo dove produrre e raccontare all'Europa questa nostra gloriosa tradizione. La città di Matera anche in questa occasione ha dimostrato lungimiranza e buon governo".
Il commento dell'ex sindaco di Matera, Salvatore Adduce, si sofferma sul comportamento a suo avviso corretto dell'amministrazione: "La decisione del Consiglio di Stato stabilisce il corretto comportamento dell'amministrazione comunale in ordine alla vicenda del mulino Alvino e fa giustizia degli attacchi polemici rivolti nei confronti dell'amministrazione comunale e degli uffici comunali sottoposti a una vera e propria campagna denigratoria arrivata persino a criticare la costituzione in giudizio del Comune di Matera. In quest'ultimo caso siamo al delirio: veniva consigliato da taluno di non esercitare il diritto sacrosanto alla difesa degli interessi generali della città".
Nel corso del precedente mandato legislativo, prosegue Adduce, "abbiamo operato ispirandoci costantemente al criterio della separazione delle competenze tra gli organi politico amministrativi e quelli gestionali che, come è noto, appartengono esclusivamente alla dirigenza dell'ente. Ma al tempo stesso non ci siamo sottratti ad una valutazione di merito e in questo caso abbiamo positivamente valutato un progetto che, come più volte ribadito, consente di salvare l'ultimo documento della gloriosa storia della pasta e del Pane di Matera, lo storico opificio Alvino".
E conclude credendo ciecamente nella riqualificazione del Mulino Alvino: "Il risultato consente di consumare meno suolo rispetto a quanto già previsto. Infatti, degli originari 140 alloggi già previsti dal primo piano casa di cui ben 90 nell'area del mulino Alvino e 53 alloggi in via Dante, se ne prevedono soltanto 43 in via Dante. In tal modo si è ridotto il numero di alloggi (cento alloggi in meno), si riduce consumo di suolo e ulteriore cementificazione e si evita la perdita di importanti testimonianze della storia agroindustriale della città come purtroppo è già successo in epoche diverse per il mulino Andrisani, in via Lucana, (oggi piazza Mulino) e con il mulino Quinto e Manfredi. Il Mulino Alvino diventerà ora il luogo dove produrre e raccontare all'Europa questa nostra gloriosa tradizione. La città di Matera anche in questa occasione ha dimostrato lungimiranza e buon governo".