Vita di città
Mercato del sabato, continua decisa la protesta di Unimpresa Bat
Dopo la risposta del prefetto, Montaruli scrive a Mattarella
Matera - giovedì 21 maggio 2015
16.38
Ormai si acuisce sempre di più la lotta serrata da parte di Unimpresa Bat contro il trasferimento del mercato del sabato alla zona Paip 2, dopo il ricorso presentato al Tar di Basilicata. Da ultimo, è giunta a stretto giro di posta certificata la risposta del prefetto di Matera, Antonella Bellomo, all'ennesima nota di Unimpresa Bat sulla questione relativa al mercato settimanale del sabato.
Il prefetto Bellomo, non ritiene di convocare le parti, essendo ancora in piedi il giudizio del Tar Basilicata, ma comunque rassicura un intervento presso il sindaco che, di fatto, sull'argomento non ha inteso mai interloquire con l'associazione di categoria, Unimpresa Bat, che ha continuamente denunciato le modalità con le quali sono state redatte le graduatorie degli aventi diritto all'assegnazione dei posteggi nella nuova area emercatale.
Per nulla soddisfatto di come stiano procedendo le cose e raccogliendo le fortissime lamentele e tensioni da parte dei commercianti ambulanti relegati nelle piazzole, discriminanti con danni economici enormi ma anche psicologici e morali, il presidente di Unimpresa Bat, Savino Montaruli, ha preso carta e penna ed ha scritto al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, la seguente lettera:
"Egregio Signor Presidente,
Sono il Presidente dell'Associazione Nazionale di Categoria UNIMPRESA – Unione Nazionale di Imprese, Provinciale Bat, che ha raccolto le legittime lamentele di numerosi Operatori del Commercio su Aree Pubbliche, concessionari di posteggio nel mercato del sabato di Matera.
Decine e decine di Operatori che, con l'indotto, significa una massa di centinaia di Persone che si ritengono discriminate e oltraggiate da un trasferimento di mercato effettuato sulla base di graduatorie redatte senza tenere conto dell'anzianità maturata dagli aventi diritto quindi in palese violazione di norme scritte e codificate.
Centinaia di Commercianti, piccolissime Imprese che comunque sviluppano un valore sociale ed economico importantissimo quindi da tutelare e salvaguardare.
Queste Imprese rischiano di perdere il mercato di Matera che, tradizionalmente, era, quando si svolgeva nel Rione San Giacomo e, ancor prima, in numerosi Rioni cittadini, uno dei più importanti e produttivi dell'intera Italia Meridionale.
Con il trasferimento del mercato nell'estrema periferia, a ridosso di un'area industriale inadeguata e addirittura posto sotto enormi tralicci dell'alta tensione, il risultato è che, nonostante un'enorme spesa pubblica per realizzare opere che probabilmente risultano anche essere poco utili alla collettività, quel mercato ha perso tanto e quei Commercianti penalizzati dalla mancata applicazione delle regole sono disperati e chiedono aiuto, anche a Lei, Signor Presidente.
Alla presente alleghiamo tutta la documentazione sinora da noi prodotta dalla quale si evincono con chiarezza riferimenti normativi ma anche le richieste legittime degli Operatori e contestualmente ci chiediamo e Le chiediamo: perché tutto questo è accaduto? Perchè così frettolosamente in un delicato periodo elettorale? Chi ha tratto vantaggi da questa situazione abnorme e così discriminante?
Noi continuiamo a credere che la soluzione sia quella di far tornare il mercato nel Rione San Giacomo, come chiedono tutti gli Operatori del mercato, dove nessun problema causava e anzi era elemento di vanto anche per i residenti che usufruivano di un servizio reale sotto casa.
Anche se si dovesse considerare l'attuale nova area, però, non sarebbe tollerabile la discriminazione subita quindi le cose devono essere riportate immediatamente nel solco della legalità e del rispetto delle regole.
L'alternativa a questo sarebbe attendere il giudizio del Tar fino a luglio prossimo o forse chissà quando, in caso di ulteriore rinvio, ma al di la di qualunque giudizio il buon senso e la norma devono immediatamente essere applicati perché non è giusto che si operi con strumenti discriminatori come hanno fatto gli Uffici del Comune di Matera che ben conoscono la situazione ma che non hanno voluto recepire le numerose istanze prodotte nel corso degli incontri e delle riunioni.
Riteniamo, Presidente Mattarella, che un Suo autorevole intervento sia urgente e necessario anche perché è intenzione della scrivente utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per tutelare i Diritti acquisiti dagli Operatori del mercato quindi dai Lavoratori, in un Italia dove chi cerca il lavoro non lo trova e dove chi un lavoro lo ha e se lo è guadagnato con fatica e sacrificio, nei decenni, non può perderlo per inefficienze, per capricci o peggio per abusi altrui.
Conosciamo la Sua sensibilità e serietà quindi attendiamo con fiducia certi che sarà fatto di tutto per evitare il peggio perché le cronache quotidiane, del peggio, sono già piene e non devono scrivere di altre tragedie.
Le saremmo altresì grati se della questione fosse investito anche il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti il quale ben conosce la condizione di precarietà in cui versa anche questa importante e tradizionale Categoria di Lavoratori Autonomi Italiani".
Con stima
Savino Montaruli
Il prefetto Bellomo, non ritiene di convocare le parti, essendo ancora in piedi il giudizio del Tar Basilicata, ma comunque rassicura un intervento presso il sindaco che, di fatto, sull'argomento non ha inteso mai interloquire con l'associazione di categoria, Unimpresa Bat, che ha continuamente denunciato le modalità con le quali sono state redatte le graduatorie degli aventi diritto all'assegnazione dei posteggi nella nuova area emercatale.
Per nulla soddisfatto di come stiano procedendo le cose e raccogliendo le fortissime lamentele e tensioni da parte dei commercianti ambulanti relegati nelle piazzole, discriminanti con danni economici enormi ma anche psicologici e morali, il presidente di Unimpresa Bat, Savino Montaruli, ha preso carta e penna ed ha scritto al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, la seguente lettera:
"Egregio Signor Presidente,
Sono il Presidente dell'Associazione Nazionale di Categoria UNIMPRESA – Unione Nazionale di Imprese, Provinciale Bat, che ha raccolto le legittime lamentele di numerosi Operatori del Commercio su Aree Pubbliche, concessionari di posteggio nel mercato del sabato di Matera.
Decine e decine di Operatori che, con l'indotto, significa una massa di centinaia di Persone che si ritengono discriminate e oltraggiate da un trasferimento di mercato effettuato sulla base di graduatorie redatte senza tenere conto dell'anzianità maturata dagli aventi diritto quindi in palese violazione di norme scritte e codificate.
Centinaia di Commercianti, piccolissime Imprese che comunque sviluppano un valore sociale ed economico importantissimo quindi da tutelare e salvaguardare.
Queste Imprese rischiano di perdere il mercato di Matera che, tradizionalmente, era, quando si svolgeva nel Rione San Giacomo e, ancor prima, in numerosi Rioni cittadini, uno dei più importanti e produttivi dell'intera Italia Meridionale.
Con il trasferimento del mercato nell'estrema periferia, a ridosso di un'area industriale inadeguata e addirittura posto sotto enormi tralicci dell'alta tensione, il risultato è che, nonostante un'enorme spesa pubblica per realizzare opere che probabilmente risultano anche essere poco utili alla collettività, quel mercato ha perso tanto e quei Commercianti penalizzati dalla mancata applicazione delle regole sono disperati e chiedono aiuto, anche a Lei, Signor Presidente.
Alla presente alleghiamo tutta la documentazione sinora da noi prodotta dalla quale si evincono con chiarezza riferimenti normativi ma anche le richieste legittime degli Operatori e contestualmente ci chiediamo e Le chiediamo: perché tutto questo è accaduto? Perchè così frettolosamente in un delicato periodo elettorale? Chi ha tratto vantaggi da questa situazione abnorme e così discriminante?
Noi continuiamo a credere che la soluzione sia quella di far tornare il mercato nel Rione San Giacomo, come chiedono tutti gli Operatori del mercato, dove nessun problema causava e anzi era elemento di vanto anche per i residenti che usufruivano di un servizio reale sotto casa.
Anche se si dovesse considerare l'attuale nova area, però, non sarebbe tollerabile la discriminazione subita quindi le cose devono essere riportate immediatamente nel solco della legalità e del rispetto delle regole.
L'alternativa a questo sarebbe attendere il giudizio del Tar fino a luglio prossimo o forse chissà quando, in caso di ulteriore rinvio, ma al di la di qualunque giudizio il buon senso e la norma devono immediatamente essere applicati perché non è giusto che si operi con strumenti discriminatori come hanno fatto gli Uffici del Comune di Matera che ben conoscono la situazione ma che non hanno voluto recepire le numerose istanze prodotte nel corso degli incontri e delle riunioni.
Riteniamo, Presidente Mattarella, che un Suo autorevole intervento sia urgente e necessario anche perché è intenzione della scrivente utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per tutelare i Diritti acquisiti dagli Operatori del mercato quindi dai Lavoratori, in un Italia dove chi cerca il lavoro non lo trova e dove chi un lavoro lo ha e se lo è guadagnato con fatica e sacrificio, nei decenni, non può perderlo per inefficienze, per capricci o peggio per abusi altrui.
Conosciamo la Sua sensibilità e serietà quindi attendiamo con fiducia certi che sarà fatto di tutto per evitare il peggio perché le cronache quotidiane, del peggio, sono già piene e non devono scrivere di altre tragedie.
Le saremmo altresì grati se della questione fosse investito anche il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti il quale ben conosce la condizione di precarietà in cui versa anche questa importante e tradizionale Categoria di Lavoratori Autonomi Italiani".
Con stima
Savino Montaruli