Politica
Matera2019, tre consiglieri comunali avanzano delle proposte
Si tratta di Cotugno, Paterino e Manicone
Matera - giovedì 30 ottobre 2014
12.00
Dopo la proclamazione di Matera a Capitale europea della cultura per il 2019, alcuni dei consiglieri comunali di Matera hanno iniziato ad avanzare delle proposte.
In particolare i consiglieri comunali, Angelo Cotugno, Paolo Manicone e Michele Paterino, propongono al Comune di Matera di chiedere formalmente, tramite una mozione di indirizzo o ordine del giorno, alla Regione Basilicata di impugnare davanti alla Corte costituzionale il decreto "Sblocca Italia" in materia di petrolio. L'altra proposta consiste nel definire la modalità operativa con la quale si intende procedere nell'attuare gli interventi descritti nel dossier illustrando le modalità, le priorità e i tempi.
Tutte proposte che – come si è detto – vertono su Matera 2019. La designazione è stata un salto di qualità per i tre consiglieri che hanno ripercorso una parte di storia della città dei Sassi: "Una città che passa da 'capitale della vergogna' e della cultura negata in pochi anni a modello, attraverso il percorso che si dovrà compiere sino ad arrivare nel 2019 ad essere Capitale Europea della Cultura. In questo racconto si percorrono le vicende che vanno dalla Cassa per il Mezzogiorno, alla legge 771 del 1986 che portano i Sassi ad essere Patrimonio Nazionale, al riconoscimento ed inserimento nel 1993 nella lista dei patrimoni dell'umanità UNESCO, sino ad oggi con l'acclamazione a Capitale Europea della Cultura nel 2019. Ancora una volta Matera è riconosciuta come riferimento per il Mezzogiorno, e ancora una volta laboratorio, in cui sarà possibile riconnettere la nostra straordinaria storia ad un percorso proiettato verso il futuro, in grado di salvaguardare, tutelare e valorizzare il patrimonio collettivo di beni materiali e immateriali".
Le amministrazioni comunali che si sono succedute in questi anni hanno alternato "interventi straordinari" a "azioni non sempre coerenti con il percorso di modello si sostenibilità che i Sassi hanno da sempre rappresentato, icona della civiltà contadina". Per i tre consiglieri comunali il risultato è stato che "la città risulta ancora "incompiuta", fisicamente separata, con parti di città che si guardano ma non si incontrano, da una parte i Sassi paradigma di quella civiltà contadina 'dalla cultura negata', dall'altra l'altipiano Murgico, porta d'oriente e sguardo verso le terre d'Otranto di cui è stata capitale, la cinta settecentesca cerniera con la città recente, quella città recente che ci restituisce tutte le contraddizioni, i limiti ed i difetti della recente storia urbanistica".
E rilanciano i progetti futuri da realizzare in compartecipazione con la città: "L'essere Capitale Europea della Cultura ha rivitalizzato le menti e le coscienze nella città, sulla visione futura di città, alimentando tra l'altro un dibattito sulle infrastrutture (aeroporti, autostrade, ferrovie..)". Infine ritornano sul tema petrolio: "Il tema recente del decreto legge 'Sbocca Italia' ha introdotto un ulteriore elemento di discussione, cui non ci dobbiamo sottrarci, sul rapporto tra petrolio e nomina a CEC".
In particolare i consiglieri comunali, Angelo Cotugno, Paolo Manicone e Michele Paterino, propongono al Comune di Matera di chiedere formalmente, tramite una mozione di indirizzo o ordine del giorno, alla Regione Basilicata di impugnare davanti alla Corte costituzionale il decreto "Sblocca Italia" in materia di petrolio. L'altra proposta consiste nel definire la modalità operativa con la quale si intende procedere nell'attuare gli interventi descritti nel dossier illustrando le modalità, le priorità e i tempi.
Tutte proposte che – come si è detto – vertono su Matera 2019. La designazione è stata un salto di qualità per i tre consiglieri che hanno ripercorso una parte di storia della città dei Sassi: "Una città che passa da 'capitale della vergogna' e della cultura negata in pochi anni a modello, attraverso il percorso che si dovrà compiere sino ad arrivare nel 2019 ad essere Capitale Europea della Cultura. In questo racconto si percorrono le vicende che vanno dalla Cassa per il Mezzogiorno, alla legge 771 del 1986 che portano i Sassi ad essere Patrimonio Nazionale, al riconoscimento ed inserimento nel 1993 nella lista dei patrimoni dell'umanità UNESCO, sino ad oggi con l'acclamazione a Capitale Europea della Cultura nel 2019. Ancora una volta Matera è riconosciuta come riferimento per il Mezzogiorno, e ancora una volta laboratorio, in cui sarà possibile riconnettere la nostra straordinaria storia ad un percorso proiettato verso il futuro, in grado di salvaguardare, tutelare e valorizzare il patrimonio collettivo di beni materiali e immateriali".
Le amministrazioni comunali che si sono succedute in questi anni hanno alternato "interventi straordinari" a "azioni non sempre coerenti con il percorso di modello si sostenibilità che i Sassi hanno da sempre rappresentato, icona della civiltà contadina". Per i tre consiglieri comunali il risultato è stato che "la città risulta ancora "incompiuta", fisicamente separata, con parti di città che si guardano ma non si incontrano, da una parte i Sassi paradigma di quella civiltà contadina 'dalla cultura negata', dall'altra l'altipiano Murgico, porta d'oriente e sguardo verso le terre d'Otranto di cui è stata capitale, la cinta settecentesca cerniera con la città recente, quella città recente che ci restituisce tutte le contraddizioni, i limiti ed i difetti della recente storia urbanistica".
E rilanciano i progetti futuri da realizzare in compartecipazione con la città: "L'essere Capitale Europea della Cultura ha rivitalizzato le menti e le coscienze nella città, sulla visione futura di città, alimentando tra l'altro un dibattito sulle infrastrutture (aeroporti, autostrade, ferrovie..)". Infine ritornano sul tema petrolio: "Il tema recente del decreto legge 'Sbocca Italia' ha introdotto un ulteriore elemento di discussione, cui non ci dobbiamo sottrarci, sul rapporto tra petrolio e nomina a CEC".