Territorio
Matera2019, il sindaco incontra Pietro Grasso
Grasso: "Garantire una rete di trasporti adeguata per raggiungere Matera"
Matera - lunedì 24 novembre 2014
13.11
Matera, Capitale europea della cultura, continua ad incontrare autorità nazionali ed internazionali in preparazione al 2019.
L'ultimo, in ordine di tempo, è l'incontro tenutosi a Roma su "Una nuova politica per la cultura. Le nuove scelte da assumere", organizzato da Federculture che ha mostrato un rapporto riguardante la cultura in Italia. Per l'occasione il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, ha incontrato il presidente del Senato, Pietro Grasso, che ha espresso soddisfazione per il traguardo raggiunto dalla città e ha rimarcato la necessità di una rete di trasporti efficiente: "Con Matera2019 potranno esserci dei ritorni positivi in termini economici di indotto e d'immagine per tutto il nostro Sud, ma lo Stato dovrà impegnarsi per garantire, tra le altre cose, che tutti possano raggiungere Matera con una rete di trasporti adeguata".
Hanno partecipato al meeting anche il presidente di Federculture, Roberto Grossi, il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, la presidente della Commissione Cultura del Parlamento europeo, Silvia Costa e l'amministratore delegato della Fondazione "Musica per Roma", Carlo Fuortes.
Adduce è in intervenuto nelle vesti di relatore, ruolo centrale al meeting, soprattutto alla luce della nuova nomina europea nel campo della cultura. Il sindaco ha esordito parlando di una comunione di intenti, in nome della cultura, con le città che hanno partecipato alla competizione europea per l'assegnazione del titolo: "Un titolo che non sentiamo nostro, ma innanzitutto di tutto il nostro Paese, oltre che ovviamente di tutta la Regione Basilicata e di tutto il sud d'Italia e d'Europa. Un titolo che è giunto insieme atteso ed inaspettato, costruito con percorso che ci ha visti a fianco di altre 21 città italiane, di cui 5 sono state e sono nostre sorelle in questa sfida collettiva per il futuro che si chiama cultura".
Elemento fondante per il successo europeo è stato il dossier di candidatura che esprime "una forte visionarietà nel programma artistico, dal profondo respiro europeo e di grande interesse per tutti gli stati membri" con "un programma che ha in se una concretezza estrema per quanto concerne gli strumenti finanziari". Inoltre, il dossier "ha previsto e messo in campo una grandissima partecipazione da parte dei cittadini".
La volontà di Matera non è "diventare la Venezia del sud" ma "quella di attirare nuovi abitanti, come ha saputo fare una delle due capitali europee della cultura 2014, la svedese Umea che, a dispetto della sua localizzazione, nel cuore della Svezia a 700 km da Stoccolma senza alta velocità ma solo grazie alla propria qualità di offerta accademica e tecnologica ha saputo attirare giovani, imprese, talenti da tutta la regione baltica".
Riguardo al rapporto di Federculture il sindaco si dice preoccupato: "Nonostante i nostri sforzi, i nostri entusiasmi e i nostri successi, ovviamente ancora molto resta da fare. Di tutti i dati del rapporto, lo dico sinceramente, quello che mi ha più preoccupato è proprio quello della partecipazione attiva degli italiani alle attività culturali, richiamato da Roberto Grossi e da Pierluigi Sacco in cui in Europa, secondo l'Eurobarometro, saremmo ultimi".
E da qui bisogna ripartire per una nuova sfida che Adduce traccia: "Ecco, questa è la sfida di tutti noi, e di Matera 2019 e del mezzogiorno d'Italia in particolare: immaginare nuovi modelli sociali, produrre nuovi contenuti con nuove tecnologie,rendendo i cittadini protagonisti".
L'ultimo, in ordine di tempo, è l'incontro tenutosi a Roma su "Una nuova politica per la cultura. Le nuove scelte da assumere", organizzato da Federculture che ha mostrato un rapporto riguardante la cultura in Italia. Per l'occasione il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, ha incontrato il presidente del Senato, Pietro Grasso, che ha espresso soddisfazione per il traguardo raggiunto dalla città e ha rimarcato la necessità di una rete di trasporti efficiente: "Con Matera2019 potranno esserci dei ritorni positivi in termini economici di indotto e d'immagine per tutto il nostro Sud, ma lo Stato dovrà impegnarsi per garantire, tra le altre cose, che tutti possano raggiungere Matera con una rete di trasporti adeguata".
Hanno partecipato al meeting anche il presidente di Federculture, Roberto Grossi, il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, la presidente della Commissione Cultura del Parlamento europeo, Silvia Costa e l'amministratore delegato della Fondazione "Musica per Roma", Carlo Fuortes.
Adduce è in intervenuto nelle vesti di relatore, ruolo centrale al meeting, soprattutto alla luce della nuova nomina europea nel campo della cultura. Il sindaco ha esordito parlando di una comunione di intenti, in nome della cultura, con le città che hanno partecipato alla competizione europea per l'assegnazione del titolo: "Un titolo che non sentiamo nostro, ma innanzitutto di tutto il nostro Paese, oltre che ovviamente di tutta la Regione Basilicata e di tutto il sud d'Italia e d'Europa. Un titolo che è giunto insieme atteso ed inaspettato, costruito con percorso che ci ha visti a fianco di altre 21 città italiane, di cui 5 sono state e sono nostre sorelle in questa sfida collettiva per il futuro che si chiama cultura".
Elemento fondante per il successo europeo è stato il dossier di candidatura che esprime "una forte visionarietà nel programma artistico, dal profondo respiro europeo e di grande interesse per tutti gli stati membri" con "un programma che ha in se una concretezza estrema per quanto concerne gli strumenti finanziari". Inoltre, il dossier "ha previsto e messo in campo una grandissima partecipazione da parte dei cittadini".
La volontà di Matera non è "diventare la Venezia del sud" ma "quella di attirare nuovi abitanti, come ha saputo fare una delle due capitali europee della cultura 2014, la svedese Umea che, a dispetto della sua localizzazione, nel cuore della Svezia a 700 km da Stoccolma senza alta velocità ma solo grazie alla propria qualità di offerta accademica e tecnologica ha saputo attirare giovani, imprese, talenti da tutta la regione baltica".
Riguardo al rapporto di Federculture il sindaco si dice preoccupato: "Nonostante i nostri sforzi, i nostri entusiasmi e i nostri successi, ovviamente ancora molto resta da fare. Di tutti i dati del rapporto, lo dico sinceramente, quello che mi ha più preoccupato è proprio quello della partecipazione attiva degli italiani alle attività culturali, richiamato da Roberto Grossi e da Pierluigi Sacco in cui in Europa, secondo l'Eurobarometro, saremmo ultimi".
E da qui bisogna ripartire per una nuova sfida che Adduce traccia: "Ecco, questa è la sfida di tutti noi, e di Matera 2019 e del mezzogiorno d'Italia in particolare: immaginare nuovi modelli sociali, produrre nuovi contenuti con nuove tecnologie,rendendo i cittadini protagonisti".