Vita di città
Matera ricorda i caduti di tutte le guerre
Forte il richiamo alla pace e all'unità da parte delle autorità presenti
Matera - martedì 4 novembre 2014
14.43
Celebrazioni per l'Unità nazionale e delle Forze Armate anche a Matera.
Alla commemorazione, a cui hanno preso parte le autorità civili e militari, ha avuto inizio con la deposizione delle corone d'alloro al Cippo di Via Lucana. Subito dopo il corteo ha raggiunto piazza Vittorio Veneto dove la cerimonia è proseguita con il ricordo dei caduti in guerra con la deposizione delle corone d'alloro.
Al prefetto di Matera, Luigi Pizzi il compito di leggere il messaggio che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato in occasione della giorno di festa. un messaggio in cui Napolitano si dice profondamente preoccupato per i conflitti mondiali in corso: "In un mondo che manifesta instabilità crescenti si vanno affermando nuove e più aggressive forme di fanatismo che rischiano di investire anche l'Europa e l'Italia in particolare. Insieme all'Unione europea e alla Nato dobbiamo contrastare questa minaccia".
Nel messaggio Napolitano ha esortato le Forze Armate ad operare con efficacia, anche se con minor risorse: "L'Italia vuole essere in grado di operare con sempre maggiore efficacia nel settore della sicurezza e della difesa attraverso la leva moltiplicatrice dell'integrazione europea delle organizzazioni internazionali. A questo fine il 'Libro bianco', in elaborazione, dovrà determinare un cambiamento di rotta sul piano culturale e dell'innovazione, e costituire valida premessa per l'avvio di un processo di razionalizzazione ed integrazione del sistema militare".
A seguire ha preso la parola anche il rappresentante della consulta degli studenti, Giuseppe Didio, dell'istituto "Morra" di Matera: "Quando ricordiamo i combattenti e i caduti di ogni tempo, i mutilati e gli invalidi, non intendiamo fare omaggio a valori che attengono al concetto di guerra, ma a valori che esaltano la profonda umanità del sacrificio, dell'eroismo, della dedizione, che sono perenni e comuni" ha spiegato il giovane studente richiamando l'attenzione delle scolaresche presenti sui valori della Patria e della Pace.
Prima uscita ufficiale anche per il presidente della Provincia di Matera, Francesco De Giacomo, che nel suo intervento ha ricordato "quanti soldati su tutti i fronti, caduti per la loro patria, non furono più ritrovati e riconosciuti. Il pensiero va al monumento del Milite Ignoto. In questa giornata vogliamo ricordare tutti coloro che hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di patria e di attaccamento al dovere. Vogliamo ricordare i patimenti di quei ragazzi, sopportati con infinito coraggio e con infinita pazienza. Ma questa giornata costituisce una tappa per la pace completa e duratura, di cui l'umanità non può fare a meno se vuole sopravvivere".
Da ultimo il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, ha concluso onorando "tutti i caduti italiani e tutti coloro di cui non conosciamo i nomi. Ma noi respingiamo l'esaltazione della forza militare e della guerra. Ci affidiamo alla forza prorompente della cultura. Proponiamo un nuovo modello di società, di città, di territorio, e per quanto ci riguarda un nuovo modello del Sud Italia. Per questo siamo felici di essere oggi Capitale europea della cultura. Questo ci obbliga ad un impegno ulteriore, anche sul fronte della lotta per la pace, per la convivenza, per il rispetto degli uomini, per favorire la cultura della tolleranza e dell'accoglienza".
Alla commemorazione, a cui hanno preso parte le autorità civili e militari, ha avuto inizio con la deposizione delle corone d'alloro al Cippo di Via Lucana. Subito dopo il corteo ha raggiunto piazza Vittorio Veneto dove la cerimonia è proseguita con il ricordo dei caduti in guerra con la deposizione delle corone d'alloro.
Al prefetto di Matera, Luigi Pizzi il compito di leggere il messaggio che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato in occasione della giorno di festa. un messaggio in cui Napolitano si dice profondamente preoccupato per i conflitti mondiali in corso: "In un mondo che manifesta instabilità crescenti si vanno affermando nuove e più aggressive forme di fanatismo che rischiano di investire anche l'Europa e l'Italia in particolare. Insieme all'Unione europea e alla Nato dobbiamo contrastare questa minaccia".
Nel messaggio Napolitano ha esortato le Forze Armate ad operare con efficacia, anche se con minor risorse: "L'Italia vuole essere in grado di operare con sempre maggiore efficacia nel settore della sicurezza e della difesa attraverso la leva moltiplicatrice dell'integrazione europea delle organizzazioni internazionali. A questo fine il 'Libro bianco', in elaborazione, dovrà determinare un cambiamento di rotta sul piano culturale e dell'innovazione, e costituire valida premessa per l'avvio di un processo di razionalizzazione ed integrazione del sistema militare".
A seguire ha preso la parola anche il rappresentante della consulta degli studenti, Giuseppe Didio, dell'istituto "Morra" di Matera: "Quando ricordiamo i combattenti e i caduti di ogni tempo, i mutilati e gli invalidi, non intendiamo fare omaggio a valori che attengono al concetto di guerra, ma a valori che esaltano la profonda umanità del sacrificio, dell'eroismo, della dedizione, che sono perenni e comuni" ha spiegato il giovane studente richiamando l'attenzione delle scolaresche presenti sui valori della Patria e della Pace.
Prima uscita ufficiale anche per il presidente della Provincia di Matera, Francesco De Giacomo, che nel suo intervento ha ricordato "quanti soldati su tutti i fronti, caduti per la loro patria, non furono più ritrovati e riconosciuti. Il pensiero va al monumento del Milite Ignoto. In questa giornata vogliamo ricordare tutti coloro che hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di patria e di attaccamento al dovere. Vogliamo ricordare i patimenti di quei ragazzi, sopportati con infinito coraggio e con infinita pazienza. Ma questa giornata costituisce una tappa per la pace completa e duratura, di cui l'umanità non può fare a meno se vuole sopravvivere".
Da ultimo il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, ha concluso onorando "tutti i caduti italiani e tutti coloro di cui non conosciamo i nomi. Ma noi respingiamo l'esaltazione della forza militare e della guerra. Ci affidiamo alla forza prorompente della cultura. Proponiamo un nuovo modello di società, di città, di territorio, e per quanto ci riguarda un nuovo modello del Sud Italia. Per questo siamo felici di essere oggi Capitale europea della cultura. Questo ci obbliga ad un impegno ulteriore, anche sul fronte della lotta per la pace, per la convivenza, per il rispetto degli uomini, per favorire la cultura della tolleranza e dell'accoglienza".