Territorio
Matera, arriva la campagna “stop al cibo anonimo”
Anche nella Città dei Sassi la raccolta firme della Coldiretti da inviare a Bruxelles
Matera - lunedì 10 dicembre 2018
E' stata attivata dalla Coldiretti la campagna di raccolta delle firme per la trasparenza e l'informazione relativa alla provenienza del cibo.
La raccolta delle firme è finalizzata alla richiesta nei confronti della Commissione di Bruxelles ad agire sul fronte della trasparenza e dell'informazione al consumatore sulla provenienza di quello che mangia. A Matera il gazebo della Coldiretti è stato installato in via Vittorio Veneto. Di lì, nei prossimi giorni, si sposterà in altri centri della regione.
L'iniziativa rientra nell'ambito della campagna nazionale "Stop cibo anonimo".
"Da un'analisi della Coldiretti emerge che ogni giorno è a rischio "fake" nel carrello della spesa un prodotto alimentare su quattro che non riporta obbligatoriamente l'origine in etichetta. Dai salumi alle marmellate, dai ragù ai sottoli, dal succo di frutta al pane, fino al latte in polvere per bambini.
Per questo abbiamo il dovere di portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l'obbligo di indicare in etichetta l'origine di tutti gli alimenti" – sottolinea Antonio Pessolani, Presidente regionale della Coldiretti lucana.
L'iniziativa nasce per contrastare l'atteggiamento poco trasparente da parte dell'Europa che impone etichette per le uova ma non per gli ovoprodotti; per la carne, ma non per i salumi; per la frutta fresca, ma non per le marmellate e via discorrendo.
Così si è costituito un comitato transnazionale contro "il cibo anonimo" che ha raccolto oltre un milione di firme in numerosi Paesi della Comunità Europea.
Lo scopo è quello di adottare in tutte le nazioni della comunità l'obbligatorietà delle indicazione di origine da apporre sulle etichette dei prodotti, così come, attraverso le leggi dello stato, hanno già fatto per alcuni prodotti di uso quotidiano Spagna, Romania, Lituania, Francia, Grecia, Portogallo, Finlandia e ovviamente Italia.
"Il nostro obiettivo è quello di rendere obbligatoria l'indicazione del paese di origine per tutti gli alimenti trasformati e non trasformati in circolazione nell'UE, senza deroghe per i marchi registrati e le indicazioni geografiche e per quanto attiene agli alimenti trasformati"- aggiunge il responsabile Coldiretti della Provincia di Matera, Gianfranco Romano.
La richiesta inoltrata alla commissione Europea riguarda anche il miglioramento della coerenza delle etichette, nelle quali dovranno essere inserite informazioni comuni per tutta l'Unione sulla produzione e i metodi di trasformazione, così da poter assicurare maggiore trasparenza per tutta la filiera alimentare.
Perché- ricordano da Coldiretti- l'atteggiamento incerto e contradditorio dell'Unione Europea sull'origine del cibo porta alla crescente presenza del fenomeno "dei falsi e dei tarocchi", che solo all'Italia costa oltre 100 miliardi di euro all'anno nel mondo.
La raccolta delle firme è finalizzata alla richiesta nei confronti della Commissione di Bruxelles ad agire sul fronte della trasparenza e dell'informazione al consumatore sulla provenienza di quello che mangia. A Matera il gazebo della Coldiretti è stato installato in via Vittorio Veneto. Di lì, nei prossimi giorni, si sposterà in altri centri della regione.
L'iniziativa rientra nell'ambito della campagna nazionale "Stop cibo anonimo".
"Da un'analisi della Coldiretti emerge che ogni giorno è a rischio "fake" nel carrello della spesa un prodotto alimentare su quattro che non riporta obbligatoriamente l'origine in etichetta. Dai salumi alle marmellate, dai ragù ai sottoli, dal succo di frutta al pane, fino al latte in polvere per bambini.
Per questo abbiamo il dovere di portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l'obbligo di indicare in etichetta l'origine di tutti gli alimenti" – sottolinea Antonio Pessolani, Presidente regionale della Coldiretti lucana.
L'iniziativa nasce per contrastare l'atteggiamento poco trasparente da parte dell'Europa che impone etichette per le uova ma non per gli ovoprodotti; per la carne, ma non per i salumi; per la frutta fresca, ma non per le marmellate e via discorrendo.
Così si è costituito un comitato transnazionale contro "il cibo anonimo" che ha raccolto oltre un milione di firme in numerosi Paesi della Comunità Europea.
Lo scopo è quello di adottare in tutte le nazioni della comunità l'obbligatorietà delle indicazione di origine da apporre sulle etichette dei prodotti, così come, attraverso le leggi dello stato, hanno già fatto per alcuni prodotti di uso quotidiano Spagna, Romania, Lituania, Francia, Grecia, Portogallo, Finlandia e ovviamente Italia.
"Il nostro obiettivo è quello di rendere obbligatoria l'indicazione del paese di origine per tutti gli alimenti trasformati e non trasformati in circolazione nell'UE, senza deroghe per i marchi registrati e le indicazioni geografiche e per quanto attiene agli alimenti trasformati"- aggiunge il responsabile Coldiretti della Provincia di Matera, Gianfranco Romano.
La richiesta inoltrata alla commissione Europea riguarda anche il miglioramento della coerenza delle etichette, nelle quali dovranno essere inserite informazioni comuni per tutta l'Unione sulla produzione e i metodi di trasformazione, così da poter assicurare maggiore trasparenza per tutta la filiera alimentare.
Perché- ricordano da Coldiretti- l'atteggiamento incerto e contradditorio dell'Unione Europea sull'origine del cibo porta alla crescente presenza del fenomeno "dei falsi e dei tarocchi", che solo all'Italia costa oltre 100 miliardi di euro all'anno nel mondo.