Eventi e cultura
Matera 2019, prossimi due anni dedicati alla formazione
Parola d'ordine: innovazione. Ieri l'incontro col guru Robert Palmer
Matera - venerdì 13 febbraio 2015
10.30
"Matera ha vinto grazie ad una visione comune e alla partecipazione dell'intero territorio". Un incontro pubblico per capire perchè Matera è diventata Capitale Europea della Cultura 2019 e quali sono le prossime sfide. Una presa di coscienza collettiva accompagnati dal massimo esperto in materia di politiche europee, Robert Palmer.
Auditorium del Conservatorio gremito di gente e, sul palco, Paolo Verri, direttore del Comitato, a condurre l'evento, insieme al direttore artistico, Joseph Grima, alla soprintendente per i beni artistici e demo-etno-antropologici Marta Ragozzino, all'architetto Pietro Laureano e a due membri del comitato scientifico, Rossella Tarantino e Alessandro Bollo. Due ore di dibattito incalzante fatto anche di botta e risposta dal palco al pubblico e scandito dagli stacchetti musicali della musicista Loredana Paolicelli al pianoforte.
Due i fattori determinanti per la vincita di Matera secondo Robert Palmer: il primo è stato l'approccio unitario al progetto, pur con idee differenti, ed è scaturito da una visione comune per la costruzione collettiva del futuro del territorio che è di tutti. "La commissione è stata impressionata dall'impegno e dalla partecipazione degli abitanti, soprattutto di quelli più giovani che solitamente vengono esclusi da alcuni meccanismi. Lo spirito di un dibattito aperto è stato uno dei motivi principali della scelta"; il secondo fattore decisivo è stata l'ambizione europea, la volontà di sviluppare partenariati a livello europeo. "Più che la storia, il patrimonio culturale o il paesaggio, Matera ha vinto per la volontà di cambiamento e lo spirito di trasformazione".
A confermarlo Joseph Grima che ha dichiarato "non è più il momento delle capitali europee della cultura che vincono per la bellezza. E' il momento in cui si vince per l'"innovazione". Questa dovrà essere la parola d'ordine d'ora in poi. Matera diventerà la scintilla che farà riaccendere l'Italia e l'Europa intera diventando laboratorio incessante di innovazione in tutti i campi".
E allora quali sono le sfide da affrontare e le attività in programma a partire da domani? "Entro il 31 Marzo il Comitato chiuderà il bilancio 2014 per poter passare il testimone alla Fondazione della quale si è già tenuto il primo Consiglio d'Amministrazione". Al momento, confermati nel team del nuovo organismo, Paolo Verri e Rossella Tarantino che si sono detti orgogliosi e onorati.
"I prossimi due anni, 2015 e 2016, saranno dedicati alla formazione - ha spiegato Verri - il primo progetto riguarda la formazione di 25 produttori di contenuti, il secondo è rivolto a persone che ingaggino persone perchè non possiamo pensare di attirare un nuovo turismo culturale con metodi tradizionali, bisogna dar vita a modelli di interazione col pubblico innovativi". Terzo punto fondamentale, l'empowerment dei dipendenti pubblici e la creative burocracy, "la burocrazia che accompagna lo sviluppo anzichè ostacolarlo".
A seguire, sul palco, si sono susseguite le voci istituzionali. Piero Lacorazza, presidente del consiglio regionale, che ha avanzato l'idea di finanziare una grande campagna di scavi archeologici in Basilicata; Giampaolo D'Andrea, del Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo, il quale ha annunciato che ci sarà una proposta del Mibact per Matera 2019; il sindaco Adduce, che ha confermato la volontà di investire sulla formazione. Qualche contestazione dal pubblico si è sollevata nel momento in cui Elio Manti, dirigente generale del dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata, ha annunciato il progetto di istituire un apposito fondo regionale dedicato a Matera 2019 con le royalties del petrolio.
Nel corso dell'incontro, spazio anche ad alcune delle numerose proposte giunte nei giorni scorsi sul sito del Comitato: dalla tutela dei Sassi all'istituzione di un Festival del Cinema in Basilicata, dalla questione ambientale al coinvolgimento dei lucani nel mondo.
Infine l'incontro si è concluso con un nuovo motto per la città, "cambiamo città, restiamo a Matera", lanciato da Roberto Colucci parafrasando la celebre frase di Stefano Boeri, "cambiamo Paese, restiamo in Italia".
Auditorium del Conservatorio gremito di gente e, sul palco, Paolo Verri, direttore del Comitato, a condurre l'evento, insieme al direttore artistico, Joseph Grima, alla soprintendente per i beni artistici e demo-etno-antropologici Marta Ragozzino, all'architetto Pietro Laureano e a due membri del comitato scientifico, Rossella Tarantino e Alessandro Bollo. Due ore di dibattito incalzante fatto anche di botta e risposta dal palco al pubblico e scandito dagli stacchetti musicali della musicista Loredana Paolicelli al pianoforte.
Due i fattori determinanti per la vincita di Matera secondo Robert Palmer: il primo è stato l'approccio unitario al progetto, pur con idee differenti, ed è scaturito da una visione comune per la costruzione collettiva del futuro del territorio che è di tutti. "La commissione è stata impressionata dall'impegno e dalla partecipazione degli abitanti, soprattutto di quelli più giovani che solitamente vengono esclusi da alcuni meccanismi. Lo spirito di un dibattito aperto è stato uno dei motivi principali della scelta"; il secondo fattore decisivo è stata l'ambizione europea, la volontà di sviluppare partenariati a livello europeo. "Più che la storia, il patrimonio culturale o il paesaggio, Matera ha vinto per la volontà di cambiamento e lo spirito di trasformazione".
A confermarlo Joseph Grima che ha dichiarato "non è più il momento delle capitali europee della cultura che vincono per la bellezza. E' il momento in cui si vince per l'"innovazione". Questa dovrà essere la parola d'ordine d'ora in poi. Matera diventerà la scintilla che farà riaccendere l'Italia e l'Europa intera diventando laboratorio incessante di innovazione in tutti i campi".
E allora quali sono le sfide da affrontare e le attività in programma a partire da domani? "Entro il 31 Marzo il Comitato chiuderà il bilancio 2014 per poter passare il testimone alla Fondazione della quale si è già tenuto il primo Consiglio d'Amministrazione". Al momento, confermati nel team del nuovo organismo, Paolo Verri e Rossella Tarantino che si sono detti orgogliosi e onorati.
"I prossimi due anni, 2015 e 2016, saranno dedicati alla formazione - ha spiegato Verri - il primo progetto riguarda la formazione di 25 produttori di contenuti, il secondo è rivolto a persone che ingaggino persone perchè non possiamo pensare di attirare un nuovo turismo culturale con metodi tradizionali, bisogna dar vita a modelli di interazione col pubblico innovativi". Terzo punto fondamentale, l'empowerment dei dipendenti pubblici e la creative burocracy, "la burocrazia che accompagna lo sviluppo anzichè ostacolarlo".
A seguire, sul palco, si sono susseguite le voci istituzionali. Piero Lacorazza, presidente del consiglio regionale, che ha avanzato l'idea di finanziare una grande campagna di scavi archeologici in Basilicata; Giampaolo D'Andrea, del Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo, il quale ha annunciato che ci sarà una proposta del Mibact per Matera 2019; il sindaco Adduce, che ha confermato la volontà di investire sulla formazione. Qualche contestazione dal pubblico si è sollevata nel momento in cui Elio Manti, dirigente generale del dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata, ha annunciato il progetto di istituire un apposito fondo regionale dedicato a Matera 2019 con le royalties del petrolio.
Nel corso dell'incontro, spazio anche ad alcune delle numerose proposte giunte nei giorni scorsi sul sito del Comitato: dalla tutela dei Sassi all'istituzione di un Festival del Cinema in Basilicata, dalla questione ambientale al coinvolgimento dei lucani nel mondo.
Infine l'incontro si è concluso con un nuovo motto per la città, "cambiamo città, restiamo a Matera", lanciato da Roberto Colucci parafrasando la celebre frase di Stefano Boeri, "cambiamo Paese, restiamo in Italia".