Cronaca
Maltrattamenti e violenza sessuale, un arresto a Matera
La vittima ha trovato la forza di denunciare il marito
Matera - mercoledì 24 novembre 2021
12.00 Comunicato Stampa
La Polizia di Stato di Matera ha arrestato un uomo di 47 anni, uno straniero residente a Matera, per maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale tentata e continuata e lesioni personali nei confronti della moglie di poco più giovane, anche lei straniera.
Sono quasi l'una e mezzo di notte quando al 113 giunge una richiesta di aiuto. Gli agenti della Squadra Volante si portano prontamente presso l'abitazione da cui è pervenuta la richiesta e vi trovano una donna quasi completamente svestita, scalza e bagnata, visibilmente spaventata e in preda a una forte crisi di pianto. Gli operatori rassicurano la donna e riescono così a calmarla e poi si fanno raccontare l'accaduto. Così salta fuori che è dovuta fuggire dal marito, in piena notte e sotto la pioggia, che ha appena tentato di violentarla, per rifugiarsi in casa dei vicini, dove si trova in quel momento.
Gli agenti accompagnano la donna, che presenta segni di contusioni a una gamba, prima al Pronto Soccorso e successivamente in Questura, dove riferisce la sua storia e gli episodi di violenza via via più gravi subiti da parte del marito che duravano da alcuni mesi. Tali episodi, fatti di aggressioni verbali e talvolta anche fisiche – racconta la donna – si sono aggravati dallo scorso mese di settembre. Una volta, dopo essere tornato a casa visibilmente ubriaco, le aveva sbattuto in faccia la pizza che aveva portato per la cena strofinandogliela sul viso con altrettanta violenza. Poi l'aveva spinta per terra e, afferrandola per i capelli, le aveva sbattuto la testa contro il muro.
Da allora non accettava di avere più rapporti sessuali con il marito, che aveva cercato di ottenerli ugualmente usando violenza, a volte riuscendoci, senza curarsi della presenza del figlio in tenera età.
In un altro episodio più recente, accaduto nel mese di novembre, dopo un'altra aggressione, nel temere che si rivolgesse alla Polizia, l'uomo l'aveva anticipata chiamando il 113 e all'arrivo degli agenti aveva riferito una versione addolcita dell'accaduto, convincendoli ad andarsene. Ma in quella occasione la donna, anche per paura di ritorsioni, non aveva riferito degli episodi di violenza fisica agli agenti, che avevano comunque attivato il protocollo Eva e il progetto Scudo, strumenti operativi molto utili che consentono agli operatori delle forze di polizia di ricostruire tutti gli episodi di violenza che hanno coinvolto un nucleo familiare e di gestire al meglio situazioni fortemente conflittuali.
Poi l'ultimo episodio, quello che l'aveva indotta a chiedere aiuto: nella notte nuovamente il marito aveva cercato un approccio sessuale contro la sua volontà, l'aveva afferrata con violenza e strappato i vestiti di dosso. Ma la donna gli si era opposto con tutte le forze gridando aiuto, fino a riuscire a liberarsi dalla sua presa e a fuggire per strada, sebbene senza avere quasi niente addosso e sotto la pioggia battente, per trovare rifugio in casa dei vicini.
Dopo aver effettuato gli opportuni riscontri, gli agenti hanno proceduto all'arresto dell'uomo accompagnandolo nella casa circondariale di Matera, a disposizione dell'Autorità giudiziaria. Il Gip del Tribunale di Matera ha successivamente convalidato l'arresto confermando la sua custodia in carcere. Nei confronti della donna è stato attivato il protocollo per la sua collocazione in una struttura protetta.
Sono quasi l'una e mezzo di notte quando al 113 giunge una richiesta di aiuto. Gli agenti della Squadra Volante si portano prontamente presso l'abitazione da cui è pervenuta la richiesta e vi trovano una donna quasi completamente svestita, scalza e bagnata, visibilmente spaventata e in preda a una forte crisi di pianto. Gli operatori rassicurano la donna e riescono così a calmarla e poi si fanno raccontare l'accaduto. Così salta fuori che è dovuta fuggire dal marito, in piena notte e sotto la pioggia, che ha appena tentato di violentarla, per rifugiarsi in casa dei vicini, dove si trova in quel momento.
Gli agenti accompagnano la donna, che presenta segni di contusioni a una gamba, prima al Pronto Soccorso e successivamente in Questura, dove riferisce la sua storia e gli episodi di violenza via via più gravi subiti da parte del marito che duravano da alcuni mesi. Tali episodi, fatti di aggressioni verbali e talvolta anche fisiche – racconta la donna – si sono aggravati dallo scorso mese di settembre. Una volta, dopo essere tornato a casa visibilmente ubriaco, le aveva sbattuto in faccia la pizza che aveva portato per la cena strofinandogliela sul viso con altrettanta violenza. Poi l'aveva spinta per terra e, afferrandola per i capelli, le aveva sbattuto la testa contro il muro.
Da allora non accettava di avere più rapporti sessuali con il marito, che aveva cercato di ottenerli ugualmente usando violenza, a volte riuscendoci, senza curarsi della presenza del figlio in tenera età.
In un altro episodio più recente, accaduto nel mese di novembre, dopo un'altra aggressione, nel temere che si rivolgesse alla Polizia, l'uomo l'aveva anticipata chiamando il 113 e all'arrivo degli agenti aveva riferito una versione addolcita dell'accaduto, convincendoli ad andarsene. Ma in quella occasione la donna, anche per paura di ritorsioni, non aveva riferito degli episodi di violenza fisica agli agenti, che avevano comunque attivato il protocollo Eva e il progetto Scudo, strumenti operativi molto utili che consentono agli operatori delle forze di polizia di ricostruire tutti gli episodi di violenza che hanno coinvolto un nucleo familiare e di gestire al meglio situazioni fortemente conflittuali.
Poi l'ultimo episodio, quello che l'aveva indotta a chiedere aiuto: nella notte nuovamente il marito aveva cercato un approccio sessuale contro la sua volontà, l'aveva afferrata con violenza e strappato i vestiti di dosso. Ma la donna gli si era opposto con tutte le forze gridando aiuto, fino a riuscire a liberarsi dalla sua presa e a fuggire per strada, sebbene senza avere quasi niente addosso e sotto la pioggia battente, per trovare rifugio in casa dei vicini.
Dopo aver effettuato gli opportuni riscontri, gli agenti hanno proceduto all'arresto dell'uomo accompagnandolo nella casa circondariale di Matera, a disposizione dell'Autorità giudiziaria. Il Gip del Tribunale di Matera ha successivamente convalidato l'arresto confermando la sua custodia in carcere. Nei confronti della donna è stato attivato il protocollo per la sua collocazione in una struttura protetta.