Territorio
Madonna della Bruna: la festa più antica della città
Le foto di Pietro Amendolara dell'edizione 2018 per rivivere i momenti salienti
Matera - venerdì 28 giugno 2019
21.08
Il 2 luglio è la festa più antica della città dei Sassi, la Festa della Bruna. La giornata più lunga dei materani ha inizio con la tradizionale processione mattutina "dei pastori" per salutare alle prime luci dell'alba il quadro della Vergine.
Come ogni anno, la statua di Maria Santissima della Bruna viene portata in processione sul carro, simbolo della festa e frutto di un lavoro artigianale lungo e scrupoloso, attraversando per tutto il pomeriggio le strade principali della città.
Il carro giunge, in serata, in piazza Vittorio Veneto, luogo in cui la festa si colora di spettacolarità e di tradizione popolare e in cui il suo aspetto più singolare raggiunge l'apice: il carro viene assaltato e distrutto.
Prima della distruzione del carro, la statua viene deposta in chiesa.
La distruzione o Strazzo del carro trionfale è un rito antichissimo. Gli assalitori tentano con grande irruenza di portare a casa un pezzo del carro, benedetto in precedenza dall'Arcivescovo, come segno beneaugurante.
Riviviamo l'edizione 2018 con le belle foto di Pietro Amendolara.
Come ogni anno, la statua di Maria Santissima della Bruna viene portata in processione sul carro, simbolo della festa e frutto di un lavoro artigianale lungo e scrupoloso, attraversando per tutto il pomeriggio le strade principali della città.
Il carro giunge, in serata, in piazza Vittorio Veneto, luogo in cui la festa si colora di spettacolarità e di tradizione popolare e in cui il suo aspetto più singolare raggiunge l'apice: il carro viene assaltato e distrutto.
Prima della distruzione del carro, la statua viene deposta in chiesa.
La distruzione o Strazzo del carro trionfale è un rito antichissimo. Gli assalitori tentano con grande irruenza di portare a casa un pezzo del carro, benedetto in precedenza dall'Arcivescovo, come segno beneaugurante.
Riviviamo l'edizione 2018 con le belle foto di Pietro Amendolara.