Territorio
Liquidità a ostacoli per le imprese
Confapi: "Comportamenti scorretti di alcune banche”
Matera - venerdì 24 aprile 2020
Comunicato Stampa
Il presidente di Confapi Matera, Massimo de Salvo, segnala comportamenti scorretti di alcuni istituti di credito che contravvengono alle misure del Decreto Cura Italia e del Decreto Liquidità che dovrebbero immettere subito denaro nelle casse delle imprese. Lo rende noto un comunicato.
"In particolare - si afferma - sono stati segnalati casi in cui la liquidità da erogare alle imprese viene utilizzata dalla banca per coprire posizioni debitorie che la legge vieta di azzerare se regolarmente autorizzate. È assolutamente vietato – precisa il presidente De Salvo – estinguere precedenti debiti, cioè eliminare affidamenti autorizzati. La liquidità aggiuntiva dei provvedimenti statali può al limite servire per coprire le scoperture, ma non per azzerare del tutto le posizioni aziendali, revocando i fidi.
Questo significa che il prestito bancario si aggiunge all'affidamento approvato in precedenza che, secondo il decreto Cura Italia, non può essere revocato. I comportamenti scorretti sono più facili nel caso di prestiti fino a 25.000 euro, che riguardano per lo più microimprese, quindi più vulnerabili. Invitiamo le imprese a segnalare casi in cui la liquidità, anziché essere aggiuntiva, viene utilizzata per coprire e azzerare posizioni debitorie che non possono essere revocate".
"In particolare - si afferma - sono stati segnalati casi in cui la liquidità da erogare alle imprese viene utilizzata dalla banca per coprire posizioni debitorie che la legge vieta di azzerare se regolarmente autorizzate. È assolutamente vietato – precisa il presidente De Salvo – estinguere precedenti debiti, cioè eliminare affidamenti autorizzati. La liquidità aggiuntiva dei provvedimenti statali può al limite servire per coprire le scoperture, ma non per azzerare del tutto le posizioni aziendali, revocando i fidi.
Questo significa che il prestito bancario si aggiunge all'affidamento approvato in precedenza che, secondo il decreto Cura Italia, non può essere revocato. I comportamenti scorretti sono più facili nel caso di prestiti fino a 25.000 euro, che riguardano per lo più microimprese, quindi più vulnerabili. Invitiamo le imprese a segnalare casi in cui la liquidità, anziché essere aggiuntiva, viene utilizzata per coprire e azzerare posizioni debitorie che non possono essere revocate".