Vita di città
Lavoro, dichiarare lo stato di crisi in Basilicata
Le Cooperative scrivono a Pittella
Matera - mercoledì 22 ottobre 2014
8.50
I dati sulla disoccupazione in Basilicata sono allarmanti e all'orizzonte poche sono le buone notizie. Le tre maggiori sigle del mondo delle cooperative lucane, Federsolidarietà-Confcooperative, Legacoop sociali, Agci solidarietà hanno inviato una nota al presidente Pittella per chiedere l'apertura di un tavolo di crisi del welfare.
"Sono trascorsi 15 anni esatti, tre lustri, - si legge nella nota stampa - ci avviamo ad essere la regione che ospiterà la città capitale della cultura. Se è vero che "di cultura si mangia" è pur vero che senza welfare non si progredisce nemmeno in cultura. Il piano socio assistenziale, il suo aggiornamento, il piano sanitario o meglio l'integrazione socio sanitaria sono tutti temi di grande attualità che sembrano però ai margini del dibattito politico regionale. La stessa cosa dicasi della figure dell'assessore dei servizi alla persona. Tutto tace".
Un atteggiamento di chiusura da parte delle istituzioni regionali a dispetto "della grande disponibilità a trovare soluzioni, rimedi, innovazioni, nella mera logica propositiva e non rivendicativa" mostrata dalle Cooperative.
Un atteggiamento che sta creando confusione tra i cittadini e le autorità locali se è vero che "c'è confusione e complicazione burocratica nel trasferimento delle risorse economiche fra comuni capofila e capoarea. Si assiste alla riduzione delle stesse risorse economiche, riduzione dei servizi alle comunità, agli anziani, ai disabili, ai minori. Giunge ora anche notizia del probabile taglio delle sezioni primavera, taglio a oltre 800 famiglie lucane, taglio di servizi nei piccoli comuni, licenziamento di oltre 100 persone, giovani e tutte donne. Inoltre si protrae ancora, una modalità vetusta di gestione dei servizi: si attendevano le procedure di accreditamento per far "volare" anche la qualità degli stessi servizi in nome di regole, e procedure chiare e incentivare capacità imprenditoriali latenti nella nostra regione. Invece non è accaduto nulla. Bisogna passare ai fatti per questo chiediamo un tavolo concreto e immediato nelle risoluzioni, di sintesi e di slancio. Occorre affrontare le emergenze e programmare il futuro".
Di qui una richiesta netta: l'intervento del presidente Marcello Pittella.
"Le cooperative sociali, le oltre 2500 persone sono pronte a co-progettare a co-produrre insieme, ma sono anche pronte ad avviare una seria riflessione propositiva innanzi all'Ente regionale".
"Sono trascorsi 15 anni esatti, tre lustri, - si legge nella nota stampa - ci avviamo ad essere la regione che ospiterà la città capitale della cultura. Se è vero che "di cultura si mangia" è pur vero che senza welfare non si progredisce nemmeno in cultura. Il piano socio assistenziale, il suo aggiornamento, il piano sanitario o meglio l'integrazione socio sanitaria sono tutti temi di grande attualità che sembrano però ai margini del dibattito politico regionale. La stessa cosa dicasi della figure dell'assessore dei servizi alla persona. Tutto tace".
Un atteggiamento di chiusura da parte delle istituzioni regionali a dispetto "della grande disponibilità a trovare soluzioni, rimedi, innovazioni, nella mera logica propositiva e non rivendicativa" mostrata dalle Cooperative.
Un atteggiamento che sta creando confusione tra i cittadini e le autorità locali se è vero che "c'è confusione e complicazione burocratica nel trasferimento delle risorse economiche fra comuni capofila e capoarea. Si assiste alla riduzione delle stesse risorse economiche, riduzione dei servizi alle comunità, agli anziani, ai disabili, ai minori. Giunge ora anche notizia del probabile taglio delle sezioni primavera, taglio a oltre 800 famiglie lucane, taglio di servizi nei piccoli comuni, licenziamento di oltre 100 persone, giovani e tutte donne. Inoltre si protrae ancora, una modalità vetusta di gestione dei servizi: si attendevano le procedure di accreditamento per far "volare" anche la qualità degli stessi servizi in nome di regole, e procedure chiare e incentivare capacità imprenditoriali latenti nella nostra regione. Invece non è accaduto nulla. Bisogna passare ai fatti per questo chiediamo un tavolo concreto e immediato nelle risoluzioni, di sintesi e di slancio. Occorre affrontare le emergenze e programmare il futuro".
Di qui una richiesta netta: l'intervento del presidente Marcello Pittella.
"Le cooperative sociali, le oltre 2500 persone sono pronte a co-progettare a co-produrre insieme, ma sono anche pronte ad avviare una seria riflessione propositiva innanzi all'Ente regionale".