Politica
Lavori a Murgia Timone, i dubbi rimangono
Il movimento politico Matera Civica chiede che si faccia chiarezza
Matera - lunedì 9 novembre 2020
10.03 Comunicato Stampa
"Per avere certezza della tutela del patrimonio dell'altopiano murgico si avvii un procedimento di autotutela finalizzato a sospendere gli atti amministrativi in corso". Matera Civica torna a chiederlo al sindaco, Domenico Bennardi.
Il comunicato prosegue:
Tanto più che il sindaco, in un'iniziativa pubblica, ha sottoscritto - avanti a tanti testimoni - l'impegno di interrompere i lavori in uno dei luoghi con il più alto numero di presidi archeologici noti nel territorio comunale. Una volta insediato in via Moro, però, ha cambiato idea sostenendo unicamente che "…sin dall'insediamento ha messo in atto una serie di iniziative volte a valutare ogni possibilità di miglioramento del Parco della storia dell'uomo, tenendo conto dei limiti consentiti in riferimento a progetti già cantierizzati…".
Matera Civica esprime nuovamente la sua preoccupazione, che coincide con quella di molti tecnici e semplici cittadini, relativamente ai lavori in corso di svolgimento in località Murgia Timone e dintorni. In questa zona e in quelle contermini è possibile notare, tramite immagini ampiamente diffuse dai social media, attività di cantiere che sembrano confliggere con la paleo superficie dell'area interessata, sito che rientra nel patrimonio dell'umanità tutelato sotto l'egida dell'Unesco.
Perplessità sulle opere in corso sono state sollevate a più riprese nei mesi scorsi, quando si è chiesto legittimamente di conoscere meglio e nei dettagli il progetto riguardante il sito archeologico. Dubbi che allo stato dell'arte non sono stati fugati, che permangono e diventano ancora più forti se si considera che l'attuale Amministrazione, completamente rinnovata rispetto alla precedente (lo stesso discorso vale per il Consiglio Comunale) non ha avuto la possibilità di conoscere in tempo utile, di approfondire e discutere l'intervento in atto che, a quanto pare, dovrebbe chiudersi entro il prossimo dicembre. Emerge, in pratica, la necessità di esaminare un provvedimento secondo i canoni di una corretta informazione, trasparente e consono a un più efficace perseguimento dell'interesse pubblico.
A questo proposito, Matera Civica, torna a chiedere all'Amministrazione Comunale l'avvio di un procedimento di autotutela finalizzato a sospendere i propri atti amministrativi. Gli strumenti per farlo esistono. Si tratta di esercitare la capacità riconosciuta dall'ordinamento dell'Amministrazione di riesaminare criticamente la propria attività e, se necessario, eventualmente correggerla mediante l'annullamento o la revoca di atti ritenuti illegittimi, sempre e solo per realizzare l'interesse pubblico (la materia è disciplinata dagli articoli 21 quater, quinques e nonies della legge 241/90).
Bisogna aggiungere che il dialogo tra Amministrazione Comunale ed Ente Parco non può certo essere condotto – come è spesso accaduto in passato – ignorandosi a vicenda. A difesa dell'Ente Parco c'è solo la sua debolezza. Dotazioni finanziarie ridicole, come se si trattasse di un'area qualunque e non uno degli epicentri mondiali della grande rivoluzione neolitica. Quattro persone destinate a gestire una superficie che è metà di tutto il territorio comunale, non potendo contare neppure su un guardiaparco, indica una errata valutazione generale del patrimonio straordinario che tutta la comunità dei materani ha il dovere di tutelare con l'obiettivo primario di restituirla, senza stravolgimenti e con i suoi tesori, alle generazioni future.
Il comunicato prosegue:
Tanto più che il sindaco, in un'iniziativa pubblica, ha sottoscritto - avanti a tanti testimoni - l'impegno di interrompere i lavori in uno dei luoghi con il più alto numero di presidi archeologici noti nel territorio comunale. Una volta insediato in via Moro, però, ha cambiato idea sostenendo unicamente che "…sin dall'insediamento ha messo in atto una serie di iniziative volte a valutare ogni possibilità di miglioramento del Parco della storia dell'uomo, tenendo conto dei limiti consentiti in riferimento a progetti già cantierizzati…".
Matera Civica esprime nuovamente la sua preoccupazione, che coincide con quella di molti tecnici e semplici cittadini, relativamente ai lavori in corso di svolgimento in località Murgia Timone e dintorni. In questa zona e in quelle contermini è possibile notare, tramite immagini ampiamente diffuse dai social media, attività di cantiere che sembrano confliggere con la paleo superficie dell'area interessata, sito che rientra nel patrimonio dell'umanità tutelato sotto l'egida dell'Unesco.
Perplessità sulle opere in corso sono state sollevate a più riprese nei mesi scorsi, quando si è chiesto legittimamente di conoscere meglio e nei dettagli il progetto riguardante il sito archeologico. Dubbi che allo stato dell'arte non sono stati fugati, che permangono e diventano ancora più forti se si considera che l'attuale Amministrazione, completamente rinnovata rispetto alla precedente (lo stesso discorso vale per il Consiglio Comunale) non ha avuto la possibilità di conoscere in tempo utile, di approfondire e discutere l'intervento in atto che, a quanto pare, dovrebbe chiudersi entro il prossimo dicembre. Emerge, in pratica, la necessità di esaminare un provvedimento secondo i canoni di una corretta informazione, trasparente e consono a un più efficace perseguimento dell'interesse pubblico.
A questo proposito, Matera Civica, torna a chiedere all'Amministrazione Comunale l'avvio di un procedimento di autotutela finalizzato a sospendere i propri atti amministrativi. Gli strumenti per farlo esistono. Si tratta di esercitare la capacità riconosciuta dall'ordinamento dell'Amministrazione di riesaminare criticamente la propria attività e, se necessario, eventualmente correggerla mediante l'annullamento o la revoca di atti ritenuti illegittimi, sempre e solo per realizzare l'interesse pubblico (la materia è disciplinata dagli articoli 21 quater, quinques e nonies della legge 241/90).
Bisogna aggiungere che il dialogo tra Amministrazione Comunale ed Ente Parco non può certo essere condotto – come è spesso accaduto in passato – ignorandosi a vicenda. A difesa dell'Ente Parco c'è solo la sua debolezza. Dotazioni finanziarie ridicole, come se si trattasse di un'area qualunque e non uno degli epicentri mondiali della grande rivoluzione neolitica. Quattro persone destinate a gestire una superficie che è metà di tutto il territorio comunale, non potendo contare neppure su un guardiaparco, indica una errata valutazione generale del patrimonio straordinario che tutta la comunità dei materani ha il dovere di tutelare con l'obiettivo primario di restituirla, senza stravolgimenti e con i suoi tesori, alle generazioni future.