Cronaca
Lascia le chiavi di casa in macchina e quando torna trova i ladri
Arrestati tre baresi topi di appartamento
Matera - giovedì 30 novembre 2017
10.05
Nel pomeriggio di ieri, i militari della Stazione di Acquaviva delle Fonti, hanno arrestato tre "topi di appartamento" baresi, A.F. 33enne, G.B 31enne e D.I. 55enne, tutti con numerosi trascorsi penali.
Era da tempo che i militari stavano monitorando il fenomeno dei furti su auto consumati nel parcheggio antistante l'Ospedale Regionale Miulli del centro e ieri tre malfattori sono caduti nella rete dei Carabinieri. I tre, infatti, dopo aver forzato la portiera di una Fiat Panda di proprietà di un imprenditore della provincia di Matera, recatosi presso il Presidio Ospedaliero per delle visite, si sono impossessati del mazzo di chiavi dell'abitazione e del telecomando per disattivare l'allarme, lasciati incautamente nel portaoggetti e, dopo aver carpito l'indirizzo di residenza, leggendolo sul libretto di circolazione, si stavano recando a casa della vittima utilizzando l'autovettura in loro uso. In particolare uno dei componenti la banda è rimasto sul posto per monitorare i movimenti del proprietario della Panda ed eventualmente avvisare i correi del suo rientro, mentre gli altri due raggiungevano l'obiettivo per commettere il furto in abitazione.
Ma la pianificazione del colpo ha subito una brusca interruzione allorquando una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Acquaviva delle Fonti ha fermato i due ladri sulla S.P. 127 per Santeramo. Nell'auto dei due malfattori (G.B. e D.I.) i militari hanno rinvenuto attrezzi per lo scasso, berretti con visiera, guanti, il mazzo di chiavi della vittima e, particolare fondamentale, un navigatore del tipo "Tom-tom" con l'indirizzo della vittima già impostato.
Immediatamente anche il palo A.F. è stato bloccato e condotto in caserma, dove, una volta chiarite le intenzioni ed il modus operandi utilizzato dai malfattori, tutti e tre i componenti della banda, sono stati arrestati per il concorso nel furto commesso sull'auto nonché per il tentato furto in abitazione, sventato sul nascere grazie al controllo stradale effettuato dai militari operanti.
I malfattori sono così finiti agli arresti domiciliari, in attesa di Giudizio con udienza per direttissima.
Era da tempo che i militari stavano monitorando il fenomeno dei furti su auto consumati nel parcheggio antistante l'Ospedale Regionale Miulli del centro e ieri tre malfattori sono caduti nella rete dei Carabinieri. I tre, infatti, dopo aver forzato la portiera di una Fiat Panda di proprietà di un imprenditore della provincia di Matera, recatosi presso il Presidio Ospedaliero per delle visite, si sono impossessati del mazzo di chiavi dell'abitazione e del telecomando per disattivare l'allarme, lasciati incautamente nel portaoggetti e, dopo aver carpito l'indirizzo di residenza, leggendolo sul libretto di circolazione, si stavano recando a casa della vittima utilizzando l'autovettura in loro uso. In particolare uno dei componenti la banda è rimasto sul posto per monitorare i movimenti del proprietario della Panda ed eventualmente avvisare i correi del suo rientro, mentre gli altri due raggiungevano l'obiettivo per commettere il furto in abitazione.
Ma la pianificazione del colpo ha subito una brusca interruzione allorquando una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Acquaviva delle Fonti ha fermato i due ladri sulla S.P. 127 per Santeramo. Nell'auto dei due malfattori (G.B. e D.I.) i militari hanno rinvenuto attrezzi per lo scasso, berretti con visiera, guanti, il mazzo di chiavi della vittima e, particolare fondamentale, un navigatore del tipo "Tom-tom" con l'indirizzo della vittima già impostato.
Immediatamente anche il palo A.F. è stato bloccato e condotto in caserma, dove, una volta chiarite le intenzioni ed il modus operandi utilizzato dai malfattori, tutti e tre i componenti della banda, sono stati arrestati per il concorso nel furto commesso sull'auto nonché per il tentato furto in abitazione, sventato sul nascere grazie al controllo stradale effettuato dai militari operanti.
I malfattori sono così finiti agli arresti domiciliari, in attesa di Giudizio con udienza per direttissima.