Vita di città
"La Tares è esagerata per il servizio che riceve la città"
Adriano Pedicini, consigliere di minoranza, non nasconde la delusione e
Matera - venerdì 1 novembre 2013
09.05
Trovato la soluzione alle interminabili code per il pagamento della nuova tassa sull'immondizia, la problematica degli aumenti resta.
Nei giorni scorsi il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, annunciava la possibilità di pagare la nuova Tares (che sostituisce la Tarsu) anche nei primi giorni di novembre ed agli sportelli degli Istituti Bancari. File più snelle, spostamento anche degli uffici di pagamento comunali dal corridoio del quarto piano a piano terra, ma nessuna spiegazione sul motivo di questo sconsiderato aumento della tassa. Una vera e propria vessazione per le famiglie, che si sono ritrovate aumenti imponenti sul bollettino da pagare, in un'unica soluzione, oppure "comodamente" ratealizzato in tre bollettini con scadenza fine ottobre, fine novembre e fine dicembre.
"Quando è stato approvato l'aumento – spiega un critico Adriano Pedicini, consigliere di minoranza al Comune di Matera – le linee guida delle azioni erano diverse. Si era previsto si un aumento, ma a fronte di un servizio del tutto diverso da quello che viene effettuato oggi. Si parlava di differenziata, di raccolta porta a porta, ma ad oggi, possiamo parlare solamente del fallimento della raccolta differenziata, e di una copertura bassissima della raccolta porta a porta. Infatti, per quest'ultimo caso dovevamo essere ad oggi al 65 per cento della città coperta dalla raccolta casa per casa, invece, secondo i dati ufficiali siamo al 30 per cento. Per quel che mi riguarda non l'abbiamo neppure sfiorato questo numero, quindi, a fronte di una copertura di meno della metà delle cifre annunciate, non possiamo che parlare di fallimento".
Dunque i cittadini stanno pagando in queste ore, o dilazionando lo stesso pagamento, per un servizio che in realtà non esiste. "Tassazione dovrebbe essere uguale a servizio; un pagamento maggiore dovrebbe essere giustificato da un servizio adeguato – riprende Pedicini – Invece la maggiorazione del gettito, che oggi porta 1,5 milioni nelle casse comunali, non corrisponde a quanto promesso, quindi saranno economie da dover sfruttare al meglio nel prossimo futuro".
Ma, i problemi legati alla Tares non sono solo questi, infatti gli aumenti hanno colpito in maniera pesante le tasche delle famiglie. "Io dubito persino che tutti riescano a pagare davvero quanto richiesto – continua il consigliere comunale – e che quindi il comune riesca ad incassare tutto il milione e mezzo previsto, perché gli aumenti sono stati davvero consistenti. Infatti, nonostante il principio della tassa può essere condivisibile, si paga sulla produzione di rifiuti delle persone, dunque il numero dei componenti del nucleo familiare, e sulla grandezza degli immobili, in metri quadri, dall'altra è anche vero che si vanno a colpire le famiglie più numerose, che spesso sono quelle maggiormente in difficoltà. Paradossalmente un single che vive in un monolocale non ha trovato molta differenza nella spesa, una famiglia di almeno quattro persone, in un'abitazione di 70, 80 metri quadrati, ha visto schizzare la tassazione. Dunque – conclude Adriano Pedicini – una tassa condivisibile in principio, ma iniqua nella sua applicazione; fermo restando la speculazione effettuata sulle pertinenze, con garage e cantine che fanno aumentare ulteriormente la spesa".
Altre segnalazioni che arrivano dai lettori, inoltre, ci raccontano di un aumento anche delle metrature delle pertinenze, con considerazioni dei posti auto in strada e di altri dettagli che portano la quota della Tares ancora più verso l'alto. In questo modo, il gettito fiscale ipotizzato potrebbe davvero essere disatteso, qualora, come sottolinea Pedicini, le famiglie non riescano a coprire la quota, diventata davvero ingente, richiesta per questa tassazione.
Nei giorni scorsi il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, annunciava la possibilità di pagare la nuova Tares (che sostituisce la Tarsu) anche nei primi giorni di novembre ed agli sportelli degli Istituti Bancari. File più snelle, spostamento anche degli uffici di pagamento comunali dal corridoio del quarto piano a piano terra, ma nessuna spiegazione sul motivo di questo sconsiderato aumento della tassa. Una vera e propria vessazione per le famiglie, che si sono ritrovate aumenti imponenti sul bollettino da pagare, in un'unica soluzione, oppure "comodamente" ratealizzato in tre bollettini con scadenza fine ottobre, fine novembre e fine dicembre.
"Quando è stato approvato l'aumento – spiega un critico Adriano Pedicini, consigliere di minoranza al Comune di Matera – le linee guida delle azioni erano diverse. Si era previsto si un aumento, ma a fronte di un servizio del tutto diverso da quello che viene effettuato oggi. Si parlava di differenziata, di raccolta porta a porta, ma ad oggi, possiamo parlare solamente del fallimento della raccolta differenziata, e di una copertura bassissima della raccolta porta a porta. Infatti, per quest'ultimo caso dovevamo essere ad oggi al 65 per cento della città coperta dalla raccolta casa per casa, invece, secondo i dati ufficiali siamo al 30 per cento. Per quel che mi riguarda non l'abbiamo neppure sfiorato questo numero, quindi, a fronte di una copertura di meno della metà delle cifre annunciate, non possiamo che parlare di fallimento".
Dunque i cittadini stanno pagando in queste ore, o dilazionando lo stesso pagamento, per un servizio che in realtà non esiste. "Tassazione dovrebbe essere uguale a servizio; un pagamento maggiore dovrebbe essere giustificato da un servizio adeguato – riprende Pedicini – Invece la maggiorazione del gettito, che oggi porta 1,5 milioni nelle casse comunali, non corrisponde a quanto promesso, quindi saranno economie da dover sfruttare al meglio nel prossimo futuro".
Ma, i problemi legati alla Tares non sono solo questi, infatti gli aumenti hanno colpito in maniera pesante le tasche delle famiglie. "Io dubito persino che tutti riescano a pagare davvero quanto richiesto – continua il consigliere comunale – e che quindi il comune riesca ad incassare tutto il milione e mezzo previsto, perché gli aumenti sono stati davvero consistenti. Infatti, nonostante il principio della tassa può essere condivisibile, si paga sulla produzione di rifiuti delle persone, dunque il numero dei componenti del nucleo familiare, e sulla grandezza degli immobili, in metri quadri, dall'altra è anche vero che si vanno a colpire le famiglie più numerose, che spesso sono quelle maggiormente in difficoltà. Paradossalmente un single che vive in un monolocale non ha trovato molta differenza nella spesa, una famiglia di almeno quattro persone, in un'abitazione di 70, 80 metri quadrati, ha visto schizzare la tassazione. Dunque – conclude Adriano Pedicini – una tassa condivisibile in principio, ma iniqua nella sua applicazione; fermo restando la speculazione effettuata sulle pertinenze, con garage e cantine che fanno aumentare ulteriormente la spesa".
Altre segnalazioni che arrivano dai lettori, inoltre, ci raccontano di un aumento anche delle metrature delle pertinenze, con considerazioni dei posti auto in strada e di altri dettagli che portano la quota della Tares ancora più verso l'alto. In questo modo, il gettito fiscale ipotizzato potrebbe davvero essere disatteso, qualora, come sottolinea Pedicini, le famiglie non riescano a coprire la quota, diventata davvero ingente, richiesta per questa tassazione.