La Polizia Postale di Matera verso la cancellazione
La Polizia Postale di Matera verso la cancellazione
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La Polizia Postale di Matera verso la chiusura

Il provvedimento è contemplato in un progetto del Viminale.

Il presidio di Polizia Postale della provincia di Matera è a rischio. Il provvedimento in questione è contenuto nel "Progetto di rimodulazione delle specialità e delle unità speciali della Polizia di Stato" redatto dalla direzione centrale per gli Affari Generali della Polizia di Stato del Viminale. I 101 presidi della Polizia Postale a livello nazionale si ridurrebbero a 27. Il presidio materano rientra nel piano di cancellazione.

Il segretario generale della Polizia Postale della provincia di Matera, Filippo Squicciarini, definisce la condotta dell'amministrazione statale a riguardo come "miope e incurante delle reali necessità e delle richieste dei suoi cittadini". Le motivazioni che hanno portato a questa scelte sono "la necessità di razionalizzare le risorse umane" e "l'esigenza di adeguare il settore ai mutati scenari operativi caratterizzati da indagini tecnologiche ad alta specializzazione orientate al contrasto del crimine informatico nelle sue forme più variegate sempre meno legate al territorio e proiettate nel mondo informatico virtuale a livello intercontinentale". Ma di tutt'altro avviso è Squicciarini che rimarca il ruolo fondamentale delle sezioni provinciali della Polizia Postale: "Ricevono, quasi quotidianamente, un crescente numero di denunce e indagini delegate dall'Autorità giudiziaria o da altri Uffici di polizia sul territorio nazionale; attività di tale complessità da dover essere svolta necessariamente dalla Polizia Postale quale organo operativo ad alta specializzazione contro i reati informatici e delle comunicazioni e, proprio per questo, non demandabile ad altre strutture investigative".

Lo sfogo è anche contro i compartimenti regionali sempre meno efficienti: "Nei Compartimenti regionali solo una parte del personale è realmente assegnato ad attività investigative, la maggior parte ha competenze prettamente burocratiche. Basti pensare che le analisi forensi, ovvero l'esame del materiale sequestrato ai pedofili o alla criminalità organizzata per acquisire prove da utilizzare nei processi, vero cuore dell'attività della Polizia Postale, ha un arretrato spaventoso di oltre un anno proprio perché oberati di richieste da tutti gli Organi di polizia giudiziaria in Italia". Dunque ci si chiede: "Perché chiudere le Sezioni in ogni singola provincia invece di demandare direttamente a loro questo delicato e fondamentale compito primario? Essendo a diretto contatto con le Procure potrebbero svolgere le indagini più rapidamente fornendo un efficace strumento investigativo a servizio della giustizia e della collettività! ".

Una via possibile, per il segretario generale, potrebbe essere "abolire i Compartimenti, accorpando in un unico ufficio la Polizia Stradale, Ferroviaria, Postale e di Frontiera, diretto da un solo dirigente con quattro funzionari (uno per specialità), unificando tutti gli uffici burocratici (centralino, archivio, segreteria, automezzi ecc.) ed attuando una gestione più oculata e sana delle risorse dello Stato con un notevole risparmio sugli affitti e sulle utenze, recuperando uomini e mezzi con un incremento dell'efficienza dei servizi resi ai cittadini".

La critica allo Stato, per le misure in progetto riguardo la Polizia Postale, è sempre più fervida da parte di Squicciarini che conclude: "Ma come può uno Stato di diritto giustificare all'opinione pubblica una politica che penalizza senza motivo la lotta al crimine informatico, quando un reato su cinque è commesso su internet con un aumento del 245% nell'ultimo triennio, quando gli Hacker continuano a colpire con maggiore frequenza e con tecniche sempre più sofisticate minando la sicurezza nazionale, e mentre tutte le altre forze di polizia internazionali si rafforzano, noi eliminiamo i soli Uffici specializzati nel settore lasciando terreno fertile alle organizzazioni criminali che si perfezionano e investono nelle nuove tecnologie per espandere le loro attività mafiose: lo Stato arretra lasciando campo libero al suo nemico peggiore, cancro della nostra società!".
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