Vita di città
La Martella, nuovo impianto per produrre CSS in arrivo?
Consiglieri comunali, Comitato No Inceneritore e 5 Stelle Basilicata sulle barricate
Matera - mercoledì 22 giugno 2016
8.54
Per il borgo La Martella e la città di Matera sono tempi duri in ottica ambientale e sanitaria. Nell'ambito dell'annosa e controversa emergenza rifiuti, l'attenzione della comunità materana ora è rivolta su un ulteriore temuto scenario: la realizzazione di un impianto di recupero di rifiuti finalizzato alla produzione di CSS (Combustibile Solido Secondario) nella zona industriale La Martella.
L'iter amministrativo è stato avviato con la presentazione - da parte della ditta Decom srl di Matera, presso la Regione Basilicata - dell'istanza di Valutazione Impatto Ambientale, relativa al progetto. Da alcune indiscrezioni, l'impianto per il trattamento di rifiuti solidi urbani potrà effettuare cicli di lavorazione per 305 giorni lavorativi l'anno, 5 tonnellate all'ora per 16 ore giornaliere; e dunque, trattare circa 25.000 tonnellate all'anno di rifiuti.
Tra l'altro la stessa richiesta è stata pubblicata come avviso pubblico nell'albo pretorio del Comune di Matera, destando perplessità e incertezze nei consiglieri comunali che il 4 febbraio 2016 avevano votato all'unanimità una mozione ad hoc contro l'incenerimento dei rifiuti.
Pochi giorni fa è stata presentata un'altra mozione, che sarà discussa in assise comunale il 23 giugno, a firma di 14 consiglieri della maggioranza. Questo nuovo atto ribadisce "il diniego ad una qualunque nuova installazione di impianti per il trattamento rifiuti in territorio urbano o in prossimità dei borghi" e intende mettere in campo "tutte le iniziative per affermare un modello di gestione del ciclo dei rifiuti, all'interno di una nuova impostazione di economia circolare, che abbia come obbiettivo quello di rifiuti zero adottando pratiche di riduzione riuso e riciclo".
Anche i consiglieri regionali dei 5 Stelle, Gianni Perrino e Gianni Leggieri, alzano gli scudi contro la paventata prospettiva e aggiungono: "L'impianto produrrà migliaia di tonnellate di CSS da bruciare nei cementifici, come quello di Matera (Italcementi SpA, impianto che vede ancora pendente a sua volta l'iter di un' AIA che chiede di aumentare di 5 volte, a 60mila tonnellate all'anno, la quantità di CSS da bruciare)". Il quadro è ben definito per i pentastellati: "E' palese che a Matera (ma anche nel resto della regione) si vuol creare una sorta di filiera corta dell'immondizia che conclude il suo ciclo nei forni di Italcementi".
Lo stesso iter amministrativo potrebbe essere sospeso dalla Regione, come affermano i due consiglieri: "I progetti si muovono proprio mentre è in dirittura di arrivo il nuovo Piano Regionale dei Rifiuti. Per tale ragione, ogni procedura autorizzatoria (anche di VIA o di AIA) di nuova impiantistica relativa ai rifiuti, dovrebbe essere sospesa in quanto lo strumento pianificatorio regionale potrebbe risultarne gravemente inficiato intervenendo su una realtà in parte o in toto mutata".
Anche il Comitato No Inceneritore pone il suo fermo 'no' alla realizzazione dell'impianto di produzione CSS ed esprime tutto il suo disappunto per la situazione preoccupante in via di definizione: "Quindi sempre più rifiuti nel già martoriato Borgo La Martella, sempre più CSS (rifiuti triturati) bruciati nei forni alle porte di Matera, sempre più fumi, metalli, diossine nell'aria che respiriamo. Un vero e proprio ciclo 'velenifero' a km zero, nel quale guadagna chi non fa raccolta differenziata, guadagna chi "lavora" il rifiuto per farne CSS, guadagna chi incenerisce CSS, perde la popolazione che paga Tasi sempre più alte, respira i fumi dei rifiuti inceneriti, mangia i prodotti agricoli contaminati".
L'iter amministrativo è stato avviato con la presentazione - da parte della ditta Decom srl di Matera, presso la Regione Basilicata - dell'istanza di Valutazione Impatto Ambientale, relativa al progetto. Da alcune indiscrezioni, l'impianto per il trattamento di rifiuti solidi urbani potrà effettuare cicli di lavorazione per 305 giorni lavorativi l'anno, 5 tonnellate all'ora per 16 ore giornaliere; e dunque, trattare circa 25.000 tonnellate all'anno di rifiuti.
Tra l'altro la stessa richiesta è stata pubblicata come avviso pubblico nell'albo pretorio del Comune di Matera, destando perplessità e incertezze nei consiglieri comunali che il 4 febbraio 2016 avevano votato all'unanimità una mozione ad hoc contro l'incenerimento dei rifiuti.
Pochi giorni fa è stata presentata un'altra mozione, che sarà discussa in assise comunale il 23 giugno, a firma di 14 consiglieri della maggioranza. Questo nuovo atto ribadisce "il diniego ad una qualunque nuova installazione di impianti per il trattamento rifiuti in territorio urbano o in prossimità dei borghi" e intende mettere in campo "tutte le iniziative per affermare un modello di gestione del ciclo dei rifiuti, all'interno di una nuova impostazione di economia circolare, che abbia come obbiettivo quello di rifiuti zero adottando pratiche di riduzione riuso e riciclo".
Anche i consiglieri regionali dei 5 Stelle, Gianni Perrino e Gianni Leggieri, alzano gli scudi contro la paventata prospettiva e aggiungono: "L'impianto produrrà migliaia di tonnellate di CSS da bruciare nei cementifici, come quello di Matera (Italcementi SpA, impianto che vede ancora pendente a sua volta l'iter di un' AIA che chiede di aumentare di 5 volte, a 60mila tonnellate all'anno, la quantità di CSS da bruciare)". Il quadro è ben definito per i pentastellati: "E' palese che a Matera (ma anche nel resto della regione) si vuol creare una sorta di filiera corta dell'immondizia che conclude il suo ciclo nei forni di Italcementi".
Lo stesso iter amministrativo potrebbe essere sospeso dalla Regione, come affermano i due consiglieri: "I progetti si muovono proprio mentre è in dirittura di arrivo il nuovo Piano Regionale dei Rifiuti. Per tale ragione, ogni procedura autorizzatoria (anche di VIA o di AIA) di nuova impiantistica relativa ai rifiuti, dovrebbe essere sospesa in quanto lo strumento pianificatorio regionale potrebbe risultarne gravemente inficiato intervenendo su una realtà in parte o in toto mutata".
Anche il Comitato No Inceneritore pone il suo fermo 'no' alla realizzazione dell'impianto di produzione CSS ed esprime tutto il suo disappunto per la situazione preoccupante in via di definizione: "Quindi sempre più rifiuti nel già martoriato Borgo La Martella, sempre più CSS (rifiuti triturati) bruciati nei forni alle porte di Matera, sempre più fumi, metalli, diossine nell'aria che respiriamo. Un vero e proprio ciclo 'velenifero' a km zero, nel quale guadagna chi non fa raccolta differenziata, guadagna chi "lavora" il rifiuto per farne CSS, guadagna chi incenerisce CSS, perde la popolazione che paga Tasi sempre più alte, respira i fumi dei rifiuti inceneriti, mangia i prodotti agricoli contaminati".