Ospedale e sanità
I medici di famiglia rispondono a Leone
Alla Fimmg di Matera non piacciono i commenti dell'assessore regionale
Matera - giovedì 25 giugno 2020
18.10
Botta e risposta tra l'assessore regionale alla sanità Rocco Leone e il segretario dell'associazione Federazione Italiana Medici di Medicina Generale della provincia di Matera, Michele Campanaro.
L'accusa rivolta all'assessore regionale è di essere stato fortemente critico e offensivo nei confronti dell'intera classe dei medici di famiglia della Basilicata "prima accusati di aver ceduto le armi senza combattere e poi di essere stati in pochi a lavorare durante l'emergenza coronavirus"- spiega Campanaro.
Le affermazioni "i medici di base hanno ceduto le armi senza combattere" (poi in parte smentita), e la più recente "vede pochi eroi tra i medici di base", proferite da Leone, non sono piaciute al segretario materano della FIMMG, che ha risposto con ironia alle dichiarazioni dell'assessore regionale.
"Forse ha ragione Lei- dice Campanaro rivolgendosi a Leone- non siamo stati degli Eroi, perché nel massimo periodo emergenziale non abbiamo fatto nulla di diverso dal solito: abbiamo aperto normalmente e regolarmente i nostri studi, abbiamo visitato normalmente i nostri pazienti con qualche precauzione in più, siamo normalmente andati ai loro domicili, siamo stati reperibili telefonicamente come normalmente facciamo, addirittura qualcuno avrà sicuramente anche suturato qualche ferita, messo o tolto qualche catetere".
Campanaro, infatti, rivendica l'operato dei medici di famiglia che, in piena emergenza sanitaria, hanno continuato a svolgere con regolarità il proprio lavoro senza eroismi, ma senza far mancare il proprio supporto alla comunità e ai propri pazienti.
"Fare il proprio dovere val meglio dell'eroismo, forse perché Eroe è chi fa il suo dovere ogni giorno"- sottolinea il segretario FIMMG, che poi, polemico, chiude sempre rispondendo a Leone. "Caro assessore, lasciamo a Lei il ruolo di Eroe anche perché non possiamo essere tutti eroi perché qualcuno deve pur applaudire mentre loro passano, ma soprattutto non abbiamo bisogno di Eroi che sacrifichino la loro vita perché per qualcuno la vita sarà stupida, ma non abbastanza per preferirle una morte eroica".
L'accusa rivolta all'assessore regionale è di essere stato fortemente critico e offensivo nei confronti dell'intera classe dei medici di famiglia della Basilicata "prima accusati di aver ceduto le armi senza combattere e poi di essere stati in pochi a lavorare durante l'emergenza coronavirus"- spiega Campanaro.
Le affermazioni "i medici di base hanno ceduto le armi senza combattere" (poi in parte smentita), e la più recente "vede pochi eroi tra i medici di base", proferite da Leone, non sono piaciute al segretario materano della FIMMG, che ha risposto con ironia alle dichiarazioni dell'assessore regionale.
"Forse ha ragione Lei- dice Campanaro rivolgendosi a Leone- non siamo stati degli Eroi, perché nel massimo periodo emergenziale non abbiamo fatto nulla di diverso dal solito: abbiamo aperto normalmente e regolarmente i nostri studi, abbiamo visitato normalmente i nostri pazienti con qualche precauzione in più, siamo normalmente andati ai loro domicili, siamo stati reperibili telefonicamente come normalmente facciamo, addirittura qualcuno avrà sicuramente anche suturato qualche ferita, messo o tolto qualche catetere".
Campanaro, infatti, rivendica l'operato dei medici di famiglia che, in piena emergenza sanitaria, hanno continuato a svolgere con regolarità il proprio lavoro senza eroismi, ma senza far mancare il proprio supporto alla comunità e ai propri pazienti.
"Fare il proprio dovere val meglio dell'eroismo, forse perché Eroe è chi fa il suo dovere ogni giorno"- sottolinea il segretario FIMMG, che poi, polemico, chiude sempre rispondendo a Leone. "Caro assessore, lasciamo a Lei il ruolo di Eroe anche perché non possiamo essere tutti eroi perché qualcuno deve pur applaudire mentre loro passano, ma soprattutto non abbiamo bisogno di Eroi che sacrifichino la loro vita perché per qualcuno la vita sarà stupida, ma non abbastanza per preferirle una morte eroica".