Enti locali
La Confesercenti dà i numeri di questa estate
Si avvicinano norme più stringenti per gli esercizi commerciali
Matera - lunedì 14 agosto 2017
L'estate è la stagione di maggiore uso delle carte di credito e bancomat per gli acquisti. Così mentre si avvicinano norme più stringenti per gli esercizi commerciali sull'utilizzo dei bancomat, con l'introduzione di sanzioni a partire da 30 euro per chi non accetterà pagamenti elettronici, le imprese sembrano essere più attrezzate di un tempo ad accogliere la sfida della digitalizzazione delle transazioni.
Secondo i dati diffusi da Confesercenti il numero di Pos, i dispositivi che permettono di pagare con le carte elettroniche, è cresciuto sensibilmente negli ultimi anni. Nel 2016 - rileva l'associazione - la base installata è di 2,18 milioni, con un aumento di 235mila unità sull'anno precedente (+12%) e di quasi 800mila (+58%) rispetto al 2011. In media, negli ultimi cinque anni sono stati attivati ogni giorno più di 400 nuovi Pos. La loro crescita ha superato, in velocità, persino quella del numero di carte di pagamento personali, che nei cinque anni in esame aumentano del 36,8%, per circa 17,8 milioni di carte abilitate in più. Per lo più si tratta di bancomat: a trainare l'incremento, infatti, sono le carte di debito, che passano dai poco più di 36 milioni del 2011 ai 53,7 del 2016: 17,5 milioni di carte in più (+48,5%).
Ma il costo delle commissioni bancarie si potrebbe rivelare fatale per tutti quegli esercizi commerciali caratterizzati da pagamenti di piccola entità e al tempo stesso di grande volume – come i gestori carburanti, bar, tabaccai ed altri – che vedranno il proprio margine, già messo a dura prova dalla crisi, ridursi ulteriormente.
Nel caso dei gestori carburanti, ad esempio la nuova norma annullerebbe di fatto il margine sui rifornimenti da 5 euro in su, a causa delle commissioni. Il tetto dei cinque euro non mette al riparo nemmeno i tabaccai, visti i prezzi attuali delle sigarette. Il problema dei bassi margini è stato implicitamente riconosciuto anche a livello normativo: non a caso, tempo fa, si era arrivati ad emanare una legge che prevedeva, per i distributori carburanti che accettavano transazioni elettroniche, l'eliminazione di tutte le commissioni per i pagamenti inferiori ai 100 euro. Legge totalmente disattesa da parte delle banche.
Se davvero vogliamo favorire la moneta elettronica, dichiara Confesercenti, sarebbe meglio percorrere la strada degli incentivi fiscali, da riservare alle imprese e ai consumatori che usano carte di debito e di credito. Una strategia che, nei Paesi dove è stata applicata ha dato ottimi risultati, dando vita a un vero boom di transazioni elettroniche.
Occorre però stare attenti ai possibili effetti collaterali per le imprese: infatti il previsto taglio delle commissioni sotto i 5 euro, efficace solo nel caso in cui sia totale, comunque non basta. La maggior parte delle attività commerciali vende prodotti di prezzo superiore, e l'aggravio portato dall'obbligo di Bancomat potrebbe raggiungere, secondo le nostre stime, i 1.700 euro l'anno per impresa. Un provvedimento dunque destinato a penalizzare le piccole e piccolissime imprese già per altro in forte sofferenza a causa della crisi.
C'è anche, però, da risolvere un problema infrastrutturale: in molte attività sul nostro territorio l'uso dei POS è frenato dall'assenza di una copertura sufficiente di servizi di trasmissione dati senza fili. Complessivamente, serve comunque un piano che punti a favorire gli strumenti di pagamento innovativi più utili nel caso dei piccoli pagamenti, come i POS contactless. La loro diffusione va sostenuta, magari prevedendo sgravi per le attività che decidono di implementare questi nuovi sistemi, sempre senza incidere sulla libertà di scelta delle imprese.
Secondo i dati diffusi da Confesercenti il numero di Pos, i dispositivi che permettono di pagare con le carte elettroniche, è cresciuto sensibilmente negli ultimi anni. Nel 2016 - rileva l'associazione - la base installata è di 2,18 milioni, con un aumento di 235mila unità sull'anno precedente (+12%) e di quasi 800mila (+58%) rispetto al 2011. In media, negli ultimi cinque anni sono stati attivati ogni giorno più di 400 nuovi Pos. La loro crescita ha superato, in velocità, persino quella del numero di carte di pagamento personali, che nei cinque anni in esame aumentano del 36,8%, per circa 17,8 milioni di carte abilitate in più. Per lo più si tratta di bancomat: a trainare l'incremento, infatti, sono le carte di debito, che passano dai poco più di 36 milioni del 2011 ai 53,7 del 2016: 17,5 milioni di carte in più (+48,5%).
Ma il costo delle commissioni bancarie si potrebbe rivelare fatale per tutti quegli esercizi commerciali caratterizzati da pagamenti di piccola entità e al tempo stesso di grande volume – come i gestori carburanti, bar, tabaccai ed altri – che vedranno il proprio margine, già messo a dura prova dalla crisi, ridursi ulteriormente.
Nel caso dei gestori carburanti, ad esempio la nuova norma annullerebbe di fatto il margine sui rifornimenti da 5 euro in su, a causa delle commissioni. Il tetto dei cinque euro non mette al riparo nemmeno i tabaccai, visti i prezzi attuali delle sigarette. Il problema dei bassi margini è stato implicitamente riconosciuto anche a livello normativo: non a caso, tempo fa, si era arrivati ad emanare una legge che prevedeva, per i distributori carburanti che accettavano transazioni elettroniche, l'eliminazione di tutte le commissioni per i pagamenti inferiori ai 100 euro. Legge totalmente disattesa da parte delle banche.
Se davvero vogliamo favorire la moneta elettronica, dichiara Confesercenti, sarebbe meglio percorrere la strada degli incentivi fiscali, da riservare alle imprese e ai consumatori che usano carte di debito e di credito. Una strategia che, nei Paesi dove è stata applicata ha dato ottimi risultati, dando vita a un vero boom di transazioni elettroniche.
Occorre però stare attenti ai possibili effetti collaterali per le imprese: infatti il previsto taglio delle commissioni sotto i 5 euro, efficace solo nel caso in cui sia totale, comunque non basta. La maggior parte delle attività commerciali vende prodotti di prezzo superiore, e l'aggravio portato dall'obbligo di Bancomat potrebbe raggiungere, secondo le nostre stime, i 1.700 euro l'anno per impresa. Un provvedimento dunque destinato a penalizzare le piccole e piccolissime imprese già per altro in forte sofferenza a causa della crisi.
C'è anche, però, da risolvere un problema infrastrutturale: in molte attività sul nostro territorio l'uso dei POS è frenato dall'assenza di una copertura sufficiente di servizi di trasmissione dati senza fili. Complessivamente, serve comunque un piano che punti a favorire gli strumenti di pagamento innovativi più utili nel caso dei piccoli pagamenti, come i POS contactless. La loro diffusione va sostenuta, magari prevedendo sgravi per le attività che decidono di implementare questi nuovi sistemi, sempre senza incidere sulla libertà di scelta delle imprese.