Associazioni
La Condotta Slow Food di Matera va a scuola
Giovedì 25 maggio ospiti dell’Associazione di Quartiere Lanera, la Condotta Slow Food condurrà un laboratorio interattivo sugli sprechi alimentari
Matera - mercoledì 24 maggio 2023
Comunicato Stampa
Giovedì 25 maggio alle ore 16.30 nella Biblioteca della Scuola media "N. Festa" aperta al quartiere Lanera a Matera la Condotta Slow Food parteciperà all'incontro dedicato allo spreco alimentare nell'ambito delle iniziative rivolte agli abitanti del quartiere.
Il prof. Francesco Linzalone, Elena Baldassarre e Rosa Nicoletti racconteranno e dimostreranno quanto lo spreco alimentare sia entrato a far parte delle nostre abitudini e come sia possibile evitarlo nelle scelte di tutti i giorni.
I componenti della Condotta, infatti, porteranno con loro due esempi di acquisti alimentari quotidiani: uno realizzato con prodotti provenienti dalla GDO e l'altro realizzato con prodotti alimentari provenienti dai mercati della frutta cittadini e dalle botteghe di quartiere. Se nella spesa fatta nei circuiti della grande distribuzione sono protagonisti gli imballaggi e la provenienza poco chiara delle materie prime come nel caso delle farine e dei suoi derivati, nella spesa di quartiere vi è una maggiore consapevolezza della provenienza delle materie prime e un ridotto uso degli imballaggi potendo molto spesso affrontare gli acquisti con borse e contenitori riutilizzabili. Anche a tavola poi si può continuare a evitare gli sprechi, scegliendo innanzitutto prodotti freschi di stagione e preparando pietanze tradizionali che nascono proprio per non buttar via nulla e poter portare a tavola piatti buoni, nutrienti, sani e in equilibrio con la Natura.
Secondo WWF Italia, ogni italiano getta circa 27 chili di cibo all'anno, un dato che si accentua a sud (+ 8% di spreco rispetto alla media nazionale) e per le famiglie senza figli (+38% rispetto alla media italiana). Sprechiamo 1 kg l'anno di frutta e poco meno di 1 kg di pane. Nella hit nefasta degli sprechi anche insalata, verdure, aglio e cipolle. Vale 6,5 miliardi di euro lo spreco del cibo nelle case e oltre 9 miliardi € lo spreco di filiera, dai campi alle case. Eppure, sempre in Italia, oltre 2,6 milioni di persone faticano a nutrirsi regolarmente a causa dell'aumento dei prezzi e dei rincari delle bollette e il 9,4% della popolazione versa in condizione di povertà. Il problema dello spreco alimentare è riconosciuto come una dei più gravi paradossi dell'attuale sistema di produzione del cibo. In un mondo dove ancora oggi la sicurezza alimentare non è garantita per tutti, se si riducessero le perdite o gli sprechi alimentari si potrebbe garantire più cibo per tutti, ridurre le emissioni di gas serra (lo spreco è responsabile del 10% di "inutili" emissioni di gas serra) e allentare la pressione sulle risorse naturali, in particolare il consumo di acqua e di suolo, per aumentare la sostenibilità dei nostri sistemi di produzione e delle nostre società (fonte WWF Italia)
Tutti possiamo agire per ridurre lo spreco acquistando solo ciò che ci serve realmente, compilando liste precise, scegliendo alimenti locali e di stagione, cucinando i piatti del territorio e della tradizione, stipando con metodo i cibi e cucinando le porzioni giuste, senza eccessi.
Il prof. Francesco Linzalone, Elena Baldassarre e Rosa Nicoletti racconteranno e dimostreranno quanto lo spreco alimentare sia entrato a far parte delle nostre abitudini e come sia possibile evitarlo nelle scelte di tutti i giorni.
I componenti della Condotta, infatti, porteranno con loro due esempi di acquisti alimentari quotidiani: uno realizzato con prodotti provenienti dalla GDO e l'altro realizzato con prodotti alimentari provenienti dai mercati della frutta cittadini e dalle botteghe di quartiere. Se nella spesa fatta nei circuiti della grande distribuzione sono protagonisti gli imballaggi e la provenienza poco chiara delle materie prime come nel caso delle farine e dei suoi derivati, nella spesa di quartiere vi è una maggiore consapevolezza della provenienza delle materie prime e un ridotto uso degli imballaggi potendo molto spesso affrontare gli acquisti con borse e contenitori riutilizzabili. Anche a tavola poi si può continuare a evitare gli sprechi, scegliendo innanzitutto prodotti freschi di stagione e preparando pietanze tradizionali che nascono proprio per non buttar via nulla e poter portare a tavola piatti buoni, nutrienti, sani e in equilibrio con la Natura.
Secondo WWF Italia, ogni italiano getta circa 27 chili di cibo all'anno, un dato che si accentua a sud (+ 8% di spreco rispetto alla media nazionale) e per le famiglie senza figli (+38% rispetto alla media italiana). Sprechiamo 1 kg l'anno di frutta e poco meno di 1 kg di pane. Nella hit nefasta degli sprechi anche insalata, verdure, aglio e cipolle. Vale 6,5 miliardi di euro lo spreco del cibo nelle case e oltre 9 miliardi € lo spreco di filiera, dai campi alle case. Eppure, sempre in Italia, oltre 2,6 milioni di persone faticano a nutrirsi regolarmente a causa dell'aumento dei prezzi e dei rincari delle bollette e il 9,4% della popolazione versa in condizione di povertà. Il problema dello spreco alimentare è riconosciuto come una dei più gravi paradossi dell'attuale sistema di produzione del cibo. In un mondo dove ancora oggi la sicurezza alimentare non è garantita per tutti, se si riducessero le perdite o gli sprechi alimentari si potrebbe garantire più cibo per tutti, ridurre le emissioni di gas serra (lo spreco è responsabile del 10% di "inutili" emissioni di gas serra) e allentare la pressione sulle risorse naturali, in particolare il consumo di acqua e di suolo, per aumentare la sostenibilità dei nostri sistemi di produzione e delle nostre società (fonte WWF Italia)
Tutti possiamo agire per ridurre lo spreco acquistando solo ciò che ci serve realmente, compilando liste precise, scegliendo alimenti locali e di stagione, cucinando i piatti del territorio e della tradizione, stipando con metodo i cibi e cucinando le porzioni giuste, senza eccessi.