Territorio
La Cisl Fp Basilicata contro la creazione dell'Agenzia ispettiva unica del lavoro
Il sindacato a supporto degli ispettori Inail, Inps e del Ministero del lavoro
Matera - martedì 24 febbraio 2015
8.49
Nella riforma del Jobs Act, e specificatamente nel nuovo decreto legislativo in materia di lavoro, non è presente al momento un'ipotesi al vaglio del governo: l'Agenzia per le ispezioni del lavoro che integra in un unica struttura i servizi del ministero del Lavoro, Inps e Inail.
Contro tale provvedimento si schiera la Cisl Fp Basilicata a sostegno degli ispettori di Inps, Inail e Ministero del lavoro. Critiche aspre giungono dal coordinatore regionale della Cisl Fp di Basilicata, territorio di Matera, Ministeri e Enti Pubblici non Economici, Roberto Taratufolo: "Se il provvedimento passasse così com'è, si spalancherebbero le porte al caos organizzativo, si avrebbero servizi a rischio, gravi iniquità per i lavoratori degli enti coinvolti e nessuna certezza sulle attività da svolgere, sulle retribuzioni e sulla formazione del personale". Pertanto "di comune accordo le sigle confederali hanno proclamato lo stato di agitazione del personale interessato".
Per il momento la protesta ha sortito effetti, in quanto "proprio grazie alla mobilitazione sindacale in tutta Italia, il decreto per il momento non è stato più presentato al consiglio dei ministri, così come previsto". Ma non per questo le proteste si placano: "Lo stato di agitazione comunque persiste, infatti dopo lo stop alla bozza del decreto, la Cisl Fp attende la convocazione del tavolo promesso dal ministro del lavoro e pretende un riordino vero delle attività ispettive che si faccia insieme ai lavoratori".
Contro tale provvedimento si schiera la Cisl Fp Basilicata a sostegno degli ispettori di Inps, Inail e Ministero del lavoro. Critiche aspre giungono dal coordinatore regionale della Cisl Fp di Basilicata, territorio di Matera, Ministeri e Enti Pubblici non Economici, Roberto Taratufolo: "Se il provvedimento passasse così com'è, si spalancherebbero le porte al caos organizzativo, si avrebbero servizi a rischio, gravi iniquità per i lavoratori degli enti coinvolti e nessuna certezza sulle attività da svolgere, sulle retribuzioni e sulla formazione del personale". Pertanto "di comune accordo le sigle confederali hanno proclamato lo stato di agitazione del personale interessato".
Per il momento la protesta ha sortito effetti, in quanto "proprio grazie alla mobilitazione sindacale in tutta Italia, il decreto per il momento non è stato più presentato al consiglio dei ministri, così come previsto". Ma non per questo le proteste si placano: "Lo stato di agitazione comunque persiste, infatti dopo lo stop alla bozza del decreto, la Cisl Fp attende la convocazione del tavolo promesso dal ministro del lavoro e pretende un riordino vero delle attività ispettive che si faccia insieme ai lavoratori".