Enti locali
La Basilicata 'scalpita' per ripartire e lavorare
Il presidente Bardi oggi in videoconferenza con le categorie produttive
Matera - giovedì 30 aprile 2020
Oggi, alle ore 16, in videoconferenza il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, terrà una consultazione con le parti sociali sui futuri provvedimenti da adottare in merito alla cosiddetta fase 2 dell'emergenza Covid-19.
Da tre giorni nella regione lucana non si registrano casi di contagio. Inoltre, in via preventiva, sono in corso le mappature con tamponi nelle residenze sanitarie per anziani, gli 'screening' al personale sanitario e agli appartenenti alle forze dell'ordine e di polizia e, inoltre, si sta facendo un monitoraggio epidemiologico nei Comuni ex zone rosse con tamponi e test sierologici per la ricerca degli anticorpi. La Basilicata vuole ripartire.
Infatti Bardi firma l'appello dei governatori di centrodestra per ridare più competenze alle Regioni. ''E' essenziale che si ritorni progressivamente ad un più pieno rispetto dell'assetto costituzionale e del riparto di competenze tra lo Stato e le Regioni - si legge nell'appello - sempre in applicazione dei principi di sussidiarietà e leale collaborazione. È necessario giungere progressivamente ad una normalizzazione dell'emergenza, che consenta un ritorno agli equilibri democratici previsti dalla Costituzione. E che porti, da un lato, a svolgere quanto prima le elezioni nelle Regioni a fine consiliatura e, dall'altro, a riconsegnare alle Regioni le competenze provvisoriamente avocate al livello centrale. Ogni territorio - si legge ancora - ha le proprie specificità, sia da un punto di vista strutturale, sia da un punto di vista epidemiologico. Essendoci dunque situazioni di oggettiva disomogeneità di condizioni sul territorio nazionale, è necessario che si possano dare regolamentazioni differenziate''.
Sul lockdown Bardi condivide ''le fondate preoccupazioni delle categorie più volte espresse'' e sollecita a ''contemperare la doverosa tutela della salute con la salvaguardia del tessuto economico, non solo per limitare allo strettissimo indispensabile la compressione delle più importanti libertà fondamentali dei cittadini ma anche per evitare che la gravissima crisi economica in atto diventi irreversibile, con le catastrofiche conseguenze sociali correlate''.
Da tre giorni nella regione lucana non si registrano casi di contagio. Inoltre, in via preventiva, sono in corso le mappature con tamponi nelle residenze sanitarie per anziani, gli 'screening' al personale sanitario e agli appartenenti alle forze dell'ordine e di polizia e, inoltre, si sta facendo un monitoraggio epidemiologico nei Comuni ex zone rosse con tamponi e test sierologici per la ricerca degli anticorpi. La Basilicata vuole ripartire.
Infatti Bardi firma l'appello dei governatori di centrodestra per ridare più competenze alle Regioni. ''E' essenziale che si ritorni progressivamente ad un più pieno rispetto dell'assetto costituzionale e del riparto di competenze tra lo Stato e le Regioni - si legge nell'appello - sempre in applicazione dei principi di sussidiarietà e leale collaborazione. È necessario giungere progressivamente ad una normalizzazione dell'emergenza, che consenta un ritorno agli equilibri democratici previsti dalla Costituzione. E che porti, da un lato, a svolgere quanto prima le elezioni nelle Regioni a fine consiliatura e, dall'altro, a riconsegnare alle Regioni le competenze provvisoriamente avocate al livello centrale. Ogni territorio - si legge ancora - ha le proprie specificità, sia da un punto di vista strutturale, sia da un punto di vista epidemiologico. Essendoci dunque situazioni di oggettiva disomogeneità di condizioni sul territorio nazionale, è necessario che si possano dare regolamentazioni differenziate''.
Sul lockdown Bardi condivide ''le fondate preoccupazioni delle categorie più volte espresse'' e sollecita a ''contemperare la doverosa tutela della salute con la salvaguardia del tessuto economico, non solo per limitare allo strettissimo indispensabile la compressione delle più importanti libertà fondamentali dei cittadini ma anche per evitare che la gravissima crisi economica in atto diventi irreversibile, con le catastrofiche conseguenze sociali correlate''.