Scuola e Lavoro
Basilicata, record di ore in cassa integrazione
Cgil: ore di cassa integrazione a livelli altissimi
Matera - mercoledì 27 agosto 2014
9.18
La Basilicata detiene il primato della regione con più ore di lavoro non effettuate. A riferirlo è la Cgil: si stima che le ore lavorative non svolte sono 8.918.788, di cui 5.049.242 nel settore metalmeccanico.
I numeri della Cgil sono impietosi e parlano di un aumento record della richiesta di cassa integrazione straordinaria, da parte delle aziende lucane, che dal 2013 al 2014 è passata dai 2 milioni 788mila ore a 7 milioni 244mila ore, un aumento del 160,74%.
In merito alla cassa integrazione ordinaria c'è stata una richiesta di ore minore rispetto al 2013: da tre milioni di ore si è passati ad un milione e mezzo nel 2014, una flessione del 53,34%. Inoltre per le famiglie dei cassintegrati il reddito si riduce al netto delle tasse di circa 4mila 600 euro.
Un quadro deprimente per la situazione economica e lavorativa della Basilicata. La cassa integrazione aumenta a livelli esorbitanti, in proporzione ad una diminuzione drastica del livello occupazionale, considerando anche i dati in discesa netta della disoccupazione giovanile.
Un'emergenza vera che deve essere affrontata con l'inserimento di nuove riforme strutturali nei diversi settori occupazionali.
I numeri della Cgil sono impietosi e parlano di un aumento record della richiesta di cassa integrazione straordinaria, da parte delle aziende lucane, che dal 2013 al 2014 è passata dai 2 milioni 788mila ore a 7 milioni 244mila ore, un aumento del 160,74%.
In merito alla cassa integrazione ordinaria c'è stata una richiesta di ore minore rispetto al 2013: da tre milioni di ore si è passati ad un milione e mezzo nel 2014, una flessione del 53,34%. Inoltre per le famiglie dei cassintegrati il reddito si riduce al netto delle tasse di circa 4mila 600 euro.
Un quadro deprimente per la situazione economica e lavorativa della Basilicata. La cassa integrazione aumenta a livelli esorbitanti, in proporzione ad una diminuzione drastica del livello occupazionale, considerando anche i dati in discesa netta della disoccupazione giovanile.
Un'emergenza vera che deve essere affrontata con l'inserimento di nuove riforme strutturali nei diversi settori occupazionali.