Enti locali
La balena più grande mai scoperta è ancora chiusa negli scatoloni
Il fossile "Giuliana" è sempre in un deposito
Matera - venerdì 3 maggio 2019
16.24
Sempre chiusa in decine di casse, accatastate in un deposito della Soprintendenza. Questa è la condizione attuale del fossile di balena, scoperta nell'invaso di San Giuliano, e da cui ha preso il nome di "Giuliana". Scoperta che presto si rivelò di grande interesse ma poi tutto è stato "inscatolato".
Proprio in questi giorni l'interesse si è riacceso perché secondo uno studio pubblicato sul "National Geographic" il fossile - risalente ad un milione e mezzo di anni fa - oltre a poter riscrivere la paleogeografia del Mediterraneo è anche lo scheletro del più grande mammifero mai scoperto al mondo. E dimostra, inoltre, che le balene in quell'epora erano gigantesche, di dimensioni certamente più rilevanti di quelle oggi conosciute.
Lo studio è stato condotto dal Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa, dal Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell'Università di Catania e dal Directorate Earth and History of Life, Royal Belgium Institute of Natural Sciences di Bruxelles e pubblicato recentemente su "Biology Letters".
Il fossile del cetaceo risale all'epoca del Pleistocene e, secondo lo studio, il reperto consentirebbe di stravolgere la storia evolutiva di questi enormi mammiferi.
Con il rinnovato interesse, dopo l'amara constatazione dello stato in cui il fossile si trova, anche la politica si muove. Al motto "Aprite le casse" è intervenuto il Movimento 5 Stelle con i rappresentanti materani: il deputato Gianluca Rospi, il consigliere regionale rieletto Gianni Perrino ed il consigliere comunale Antonio Materdomini.
"Nell'anno in cui Matera è Capitale Europea della Cultura - scrivono - la città dei Sassi sembra voler continuare a privilegiare anche un altro primato: quello di capitale dei paradossi. Oltre all'imbarazzante stallo della situazione della navette dall'aeroporto di Bari Palese che se risolta renderebbe più agevole e piacevole l'afflusso dei visitatori, negli ultimi giorni sta tornando alla ribalta la vicenda della balena Giuliana, ovvero il fossile che nel 2006 è stato rinvenuto sulle rive del lago di San Giuliano".
"Una notizia - aggiungono - che ci auguriamo svegli dal torpore le istituzioni e gli organi preposti alla tutela e alla valorizzazione di questo tesoro dal valore smisurato. Forse non molti sanno che i resti del fossile, dopo essere stati scoperti nel 2006, giacciono in alcuni cassoni all'interno del Museo Ridola in attesa che le solite lungaggini burocratiche ne definiscano il percorso affinché il patrimonio diventi fruibile al pubblico. Un immobilismo che potrebbe rivelarsi addirittura deleterio. Aprite le casse e valorizzate questo tesoro di inestimabile valore: questo è l'appello che lanciamo alle istituzioni".
I 5 Stelle interpelleranno il Ministero per i beni e le attività culturali.
Aggiornamento del 5 maggio 2019
Sull'argomento interviene il sindaco Raffaello De Ruggieri. Il Comune ha preso contatti con il coordinatore dello studio paleontologico, Giovanni Bianucci, dell'Università di Pisa.
"La balena Giuliana – sottolinea il sindaco - racconta un pezzo di storia della nostra straordinaria città. Il Comune ha impegnato 200mila euro per la promozione di questo prezioso bene che, crediamo fermamente, debba essere valorizzato e reso fruibile per tutti. Ho contattato il professor Bianucci per congratularmi con lui e per chiedergli di mettere a disposizione della città la sua competenza. L'illustre paleontologo ha confermato la sua volontà di collaborare con il Comune di Matera alla valorizzazione dell'importante reperto in tutte le fasi necessarie: verifica preliminare dello stato attuale di conservazione, preparazione finalizzata sia allo studio specialistico che alla conservazione, analisi di dettaglio e infine musealizzazione.
"Nei prossimi giorni - ha aggiunto - ci attiveremo per concordare le modalità e i tempi della collaborazione. Matera e il suo territorio possono raccontare la vita sulla terra dal paleolitico al cibernetico. Con i parchi tematici della storia dell'uomo narreremo l'evoluzione umana e anche la storia di Giuliana troverà spazio nel tassello dedicato alla preistoria".
Proprio in questi giorni l'interesse si è riacceso perché secondo uno studio pubblicato sul "National Geographic" il fossile - risalente ad un milione e mezzo di anni fa - oltre a poter riscrivere la paleogeografia del Mediterraneo è anche lo scheletro del più grande mammifero mai scoperto al mondo. E dimostra, inoltre, che le balene in quell'epora erano gigantesche, di dimensioni certamente più rilevanti di quelle oggi conosciute.
Lo studio è stato condotto dal Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa, dal Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell'Università di Catania e dal Directorate Earth and History of Life, Royal Belgium Institute of Natural Sciences di Bruxelles e pubblicato recentemente su "Biology Letters".
Il fossile del cetaceo risale all'epoca del Pleistocene e, secondo lo studio, il reperto consentirebbe di stravolgere la storia evolutiva di questi enormi mammiferi.
Con il rinnovato interesse, dopo l'amara constatazione dello stato in cui il fossile si trova, anche la politica si muove. Al motto "Aprite le casse" è intervenuto il Movimento 5 Stelle con i rappresentanti materani: il deputato Gianluca Rospi, il consigliere regionale rieletto Gianni Perrino ed il consigliere comunale Antonio Materdomini.
"Nell'anno in cui Matera è Capitale Europea della Cultura - scrivono - la città dei Sassi sembra voler continuare a privilegiare anche un altro primato: quello di capitale dei paradossi. Oltre all'imbarazzante stallo della situazione della navette dall'aeroporto di Bari Palese che se risolta renderebbe più agevole e piacevole l'afflusso dei visitatori, negli ultimi giorni sta tornando alla ribalta la vicenda della balena Giuliana, ovvero il fossile che nel 2006 è stato rinvenuto sulle rive del lago di San Giuliano".
"Una notizia - aggiungono - che ci auguriamo svegli dal torpore le istituzioni e gli organi preposti alla tutela e alla valorizzazione di questo tesoro dal valore smisurato. Forse non molti sanno che i resti del fossile, dopo essere stati scoperti nel 2006, giacciono in alcuni cassoni all'interno del Museo Ridola in attesa che le solite lungaggini burocratiche ne definiscano il percorso affinché il patrimonio diventi fruibile al pubblico. Un immobilismo che potrebbe rivelarsi addirittura deleterio. Aprite le casse e valorizzate questo tesoro di inestimabile valore: questo è l'appello che lanciamo alle istituzioni".
I 5 Stelle interpelleranno il Ministero per i beni e le attività culturali.
Aggiornamento del 5 maggio 2019
Sull'argomento interviene il sindaco Raffaello De Ruggieri. Il Comune ha preso contatti con il coordinatore dello studio paleontologico, Giovanni Bianucci, dell'Università di Pisa.
"La balena Giuliana – sottolinea il sindaco - racconta un pezzo di storia della nostra straordinaria città. Il Comune ha impegnato 200mila euro per la promozione di questo prezioso bene che, crediamo fermamente, debba essere valorizzato e reso fruibile per tutti. Ho contattato il professor Bianucci per congratularmi con lui e per chiedergli di mettere a disposizione della città la sua competenza. L'illustre paleontologo ha confermato la sua volontà di collaborare con il Comune di Matera alla valorizzazione dell'importante reperto in tutte le fasi necessarie: verifica preliminare dello stato attuale di conservazione, preparazione finalizzata sia allo studio specialistico che alla conservazione, analisi di dettaglio e infine musealizzazione.
"Nei prossimi giorni - ha aggiunto - ci attiveremo per concordare le modalità e i tempi della collaborazione. Matera e il suo territorio possono raccontare la vita sulla terra dal paleolitico al cibernetico. Con i parchi tematici della storia dell'uomo narreremo l'evoluzione umana e anche la storia di Giuliana troverà spazio nel tassello dedicato alla preistoria".