Cronaca
Invece del pc nel pacco c'era riso, arrestati due truffatori
Vari episodi consumati o tentati in provincia di Matera
Matera - martedì 30 ottobre 2018
12.37
Due uomini di Napoli, di 30 e 57 anni, sono stati arrestati in un'attività congiunta di indagine della Polizia e dei Carabinieri per una serie di truffe ad anziani, sia tentate che consumate, avvenute in provincia di Matera. Nei loro confronti è contestata l'associazione a delinquere insieme ad altri complici da identificare.
L'indagine è partita a maggio. A Oliveto Lucano è stata sventata una truffa ad una persona anziana con il classico ''pacco'', che consisteva nel consegnare una scatola contenente due pacchi di riso anziché un computer. In carcere era già finito il 30enne, fermato dai militari della stazione di Garaguso mentre si accingeva a consegnare il pacco a casa di un'anziana. La donna era stata prima contattata per telefono e le era stata chiesta la somma di 3.500 euro per ricevere in contrassegno un computer per conto di un nipote. Con quest'ultimo era stata simulata una telefonata in cui un complice fingeva di essere il nipote.
Già nei giorni precedenti a questo episodio, con le stesse modalità, due truffe si erano verificate a Salandra e Grassano, con la stessa formula. Il pacco, una volta consegnato per la somma di 3500 euro, conteneva due confezioni di riso anziché il computer.
Episodi analoghi sono avvenuti a Matera nonché in provincia di Potenza e in altre regioni.
I dettagli dell'indagine sono stati illustrati in una conferenza in Procura, alla presenza del procuratore Pietro Argentino.
Finora sono andate a segno delle truffe per un importo totale di 8000 euro.
L'indagine è partita a maggio. A Oliveto Lucano è stata sventata una truffa ad una persona anziana con il classico ''pacco'', che consisteva nel consegnare una scatola contenente due pacchi di riso anziché un computer. In carcere era già finito il 30enne, fermato dai militari della stazione di Garaguso mentre si accingeva a consegnare il pacco a casa di un'anziana. La donna era stata prima contattata per telefono e le era stata chiesta la somma di 3.500 euro per ricevere in contrassegno un computer per conto di un nipote. Con quest'ultimo era stata simulata una telefonata in cui un complice fingeva di essere il nipote.
Già nei giorni precedenti a questo episodio, con le stesse modalità, due truffe si erano verificate a Salandra e Grassano, con la stessa formula. Il pacco, una volta consegnato per la somma di 3500 euro, conteneva due confezioni di riso anziché il computer.
Episodi analoghi sono avvenuti a Matera nonché in provincia di Potenza e in altre regioni.
I dettagli dell'indagine sono stati illustrati in una conferenza in Procura, alla presenza del procuratore Pietro Argentino.
Finora sono andate a segno delle truffe per un importo totale di 8000 euro.