Religioni
Inizia la Quaresima, la lettera del vescovo
Monsignor Ligorio scrive alla comunità della diocesi Matera - Irsina
Matera - mercoledì 18 febbraio 2015
20.45
E' iniziata la Quaresima. E, come ogni anno, il vescovo, monsignor Salvatore Ligorio, invia una lettera alla comunità della diocesi Matera-Irsina, di seguito riportata.
"Carissimi fratelli e sorelle,
l'appuntamento annuale della Quaresima mi consente di rivolgermi, ancora una volta, a tutti voi che siete la mia amata famiglia diocesana.
Sarei davvero felice di sapere che i quaranta giorni di Quaresima che ci attendono, siano capaci di orientare il nostro sguardo di fede verso i quaranta giorni di Gesù nel deserto e a ciò che Egli patì e ottenne, mediante il digiuno e l'essere tentato. Solo se i nostri occhi di fede saranno fissi sul Maestro, tentato e vittorioso nel deserto, sarà anche per noi un tempo privilegiato per un autentico cammino di cambiamento che aiuta a ritrovare l'unità interiore attraverso la disciplina del cuore. Tutti siamo invitati, con un'adesione vera, a mostrare attenzione alla scelta di conversione che è proposta dal Vangelo, attraverso il digiuno, la preghiera, la carità, l'ascolto della Parola e la partecipazione all'Eucaristia. I giorni di Quaresima sono per noi, come ben sappiamo, una realtà sacramentale, lo ricorda l'orazione colletta della prima Domenica, che ci dona la certezza che Cristo è sempre presente e operante nella Chiesa in questo Tempo santo, ed è la sua opera purificatrice nelle membra del suo Corpo a dare valore salvifico alle nostre opere penitenziali (cfr. Direttorio Omiletico, DO 58). Non è la nostra bravura personale a donarci la misericordia e il perdono del Padre, ma la nostra libera apertura alla Grazia accompagnata dalla fedeltà e dalla perseveranza che permette di farla entrare nella nostra vita e di mettere radici. La nostra Chiesa diocesana ha iniziato il suo cammino di quest'anno pastorale con un Convegno, che attraverso il tema trattato scandirà il nostro percorso: Annunciare la vita buona del Vangelo.
Carissimi faccio mio l'invito dell'Apostolo a lasciarvi riconciliare con Dio in questo tempo di Quaresima. L'itinerario che ci offre la Liturgia, di giorno in giorno e di domenica in domenica, è il tempo propizio per fare "manutenzione" a come viviamo la sequela di Gesù. Essa implica identità di vedute con il Maestro, collaborazione alla medesima missione, assimilazione a Lui fino alla sofferenza e alla morte: "dove sono io, là sarà anche il mio servitore" (Gv 12,26). La Visita Pastorale, ormai conclusa, mi ha permesso di conoscere più profondamente ciascuno di voi. Faccio presa su questa rinsaldata amicizia e collaborazione pastorale per chiedervi di conservare e difendere quanto il Battesimo ci ha già donato, quell'essere una cosa sola con Cristo Gesù che san Paolo esprime bene quando afferma: "non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me" (Gal 2,20).
Buona Quaresima".
"Carissimi fratelli e sorelle,
l'appuntamento annuale della Quaresima mi consente di rivolgermi, ancora una volta, a tutti voi che siete la mia amata famiglia diocesana.
Sarei davvero felice di sapere che i quaranta giorni di Quaresima che ci attendono, siano capaci di orientare il nostro sguardo di fede verso i quaranta giorni di Gesù nel deserto e a ciò che Egli patì e ottenne, mediante il digiuno e l'essere tentato. Solo se i nostri occhi di fede saranno fissi sul Maestro, tentato e vittorioso nel deserto, sarà anche per noi un tempo privilegiato per un autentico cammino di cambiamento che aiuta a ritrovare l'unità interiore attraverso la disciplina del cuore. Tutti siamo invitati, con un'adesione vera, a mostrare attenzione alla scelta di conversione che è proposta dal Vangelo, attraverso il digiuno, la preghiera, la carità, l'ascolto della Parola e la partecipazione all'Eucaristia. I giorni di Quaresima sono per noi, come ben sappiamo, una realtà sacramentale, lo ricorda l'orazione colletta della prima Domenica, che ci dona la certezza che Cristo è sempre presente e operante nella Chiesa in questo Tempo santo, ed è la sua opera purificatrice nelle membra del suo Corpo a dare valore salvifico alle nostre opere penitenziali (cfr. Direttorio Omiletico, DO 58). Non è la nostra bravura personale a donarci la misericordia e il perdono del Padre, ma la nostra libera apertura alla Grazia accompagnata dalla fedeltà e dalla perseveranza che permette di farla entrare nella nostra vita e di mettere radici. La nostra Chiesa diocesana ha iniziato il suo cammino di quest'anno pastorale con un Convegno, che attraverso il tema trattato scandirà il nostro percorso: Annunciare la vita buona del Vangelo.
Carissimi faccio mio l'invito dell'Apostolo a lasciarvi riconciliare con Dio in questo tempo di Quaresima. L'itinerario che ci offre la Liturgia, di giorno in giorno e di domenica in domenica, è il tempo propizio per fare "manutenzione" a come viviamo la sequela di Gesù. Essa implica identità di vedute con il Maestro, collaborazione alla medesima missione, assimilazione a Lui fino alla sofferenza e alla morte: "dove sono io, là sarà anche il mio servitore" (Gv 12,26). La Visita Pastorale, ormai conclusa, mi ha permesso di conoscere più profondamente ciascuno di voi. Faccio presa su questa rinsaldata amicizia e collaborazione pastorale per chiedervi di conservare e difendere quanto il Battesimo ci ha già donato, quell'essere una cosa sola con Cristo Gesù che san Paolo esprime bene quando afferma: "non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me" (Gal 2,20).
Buona Quaresima".