Territorio
Indagine della Coldiretti: il cibo è la prima ricchezza del Paese
I dati presentati al Villaggio contadino. Troppa concorrenza sleale per il made in Italy
Matera - domenica 1 dicembre 2019
''Il cibo è diventato la prima ricchezza del Paese con la filiera agroalimentare estesa, dai campi agli scaffali e alla ristorazione, che raggiunge in Italia una cifra di 538 miliardi di euro pari al 25% del Pil ed offre lavoro a 3,8 milioni di occupati''. E' quanto emerge dall'indagine Coldiretti su ''Il valore del cibo in Italia'' presentata a Matera nel Villaggio contadino.
''Si tratta di una leva strategica per la crescita del Paese, che cresce più e meglio degli altri e che in poco tempo è stato capace di diventare un traino per l'intera economia Made in Italy nei confini nazionali e all'estero - spiega Coldiretti - oltre ad essere di fondamentale importanza per l'ambiente e la salute degli italiani. Lo dimostra il fatto che mai così tanto cibo e vino italiano sono stati consumati sulle tavole mondiali con il record storico per le esportazioni agroalimentari Made in Italy che nel 2019 hanno registrato un aumento del 4% rispetto al record storico di 41,8 miliardi messo a segno lo scorso anno''.
Inoltre, come sottolinea la sigla agricola, ''quasi i due terzi delle esportazioni agroalimentari interessano i Paesi dell'Unione Europea dove il principale partner è la Germania mentre fuori dai confini comunitari continuano ad essere gli Stati Uniti il mercato di riferimento dell'italian food''. Per crescere ancora bisogna combattere l'agropirateria internazionale che fattura oltre 100 miliardi di euro utilizzando impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia.
''Un'industria del falso sempre più fiorente - afferma Coldiretti - che ha paradossalmente i suoi centri principali nei Paesi avanzati, a partire dall'Australia al Sudamerica, dal Canada agli Stati Uniti dove una spinta importante è venuta dai dazi punitivi nei confronti dei formaggi e dei salumi italiani che hanno favorito le brutte copie locali''. Inoltre il cibo italiano è diventato nel mondo anche sinonimo di salute grazie anche alla dieta mediterranea, patrimonio immateriale dell'umanità dell'Unesco dal 2010. Pane, pasta, frutta, verdura, carne, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani, come ricorda la Coldiretti, di ''conquistare primati nella longevità''.
L'agricoltura italiana ''è oggi la più green d'Europa, con 297 specialità Dop/Igp (tra cui ci sono il pane Dop di Altamura e la lenticchia Igp) riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole bio, la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati (ogm), 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,8%) contro l'1,3% della media Ue o il 5,5% dei prodotti extracomunitari. E l'Italia è anche leader nella biodiversità. Sul territorio nazionale – spiega la Coldiretti – ci sono 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi e 533 varietà di olive contro le 70 spagnole''.
''I primati del made in Italy a tavola sono un riconoscimento del ruolo del settore agricolo per la crescita sostenibile del Paese'', afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che ''occorre dunque salvaguardare un settore chiave per la sicurezza e la sovranità alimentare soprattutto in un momento in cui il cibo è tornato strategico nelle relazioni internazionali, dagli accordi di libero scambio alle guerre commerciali come i dazi di Trump, la Brexit o l'embargo con la Russia''.
''Si tratta di una leva strategica per la crescita del Paese, che cresce più e meglio degli altri e che in poco tempo è stato capace di diventare un traino per l'intera economia Made in Italy nei confini nazionali e all'estero - spiega Coldiretti - oltre ad essere di fondamentale importanza per l'ambiente e la salute degli italiani. Lo dimostra il fatto che mai così tanto cibo e vino italiano sono stati consumati sulle tavole mondiali con il record storico per le esportazioni agroalimentari Made in Italy che nel 2019 hanno registrato un aumento del 4% rispetto al record storico di 41,8 miliardi messo a segno lo scorso anno''.
Inoltre, come sottolinea la sigla agricola, ''quasi i due terzi delle esportazioni agroalimentari interessano i Paesi dell'Unione Europea dove il principale partner è la Germania mentre fuori dai confini comunitari continuano ad essere gli Stati Uniti il mercato di riferimento dell'italian food''. Per crescere ancora bisogna combattere l'agropirateria internazionale che fattura oltre 100 miliardi di euro utilizzando impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia.
''Un'industria del falso sempre più fiorente - afferma Coldiretti - che ha paradossalmente i suoi centri principali nei Paesi avanzati, a partire dall'Australia al Sudamerica, dal Canada agli Stati Uniti dove una spinta importante è venuta dai dazi punitivi nei confronti dei formaggi e dei salumi italiani che hanno favorito le brutte copie locali''. Inoltre il cibo italiano è diventato nel mondo anche sinonimo di salute grazie anche alla dieta mediterranea, patrimonio immateriale dell'umanità dell'Unesco dal 2010. Pane, pasta, frutta, verdura, carne, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani, come ricorda la Coldiretti, di ''conquistare primati nella longevità''.
L'agricoltura italiana ''è oggi la più green d'Europa, con 297 specialità Dop/Igp (tra cui ci sono il pane Dop di Altamura e la lenticchia Igp) riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole bio, la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati (ogm), 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,8%) contro l'1,3% della media Ue o il 5,5% dei prodotti extracomunitari. E l'Italia è anche leader nella biodiversità. Sul territorio nazionale – spiega la Coldiretti – ci sono 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi e 533 varietà di olive contro le 70 spagnole''.
''I primati del made in Italy a tavola sono un riconoscimento del ruolo del settore agricolo per la crescita sostenibile del Paese'', afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che ''occorre dunque salvaguardare un settore chiave per la sicurezza e la sovranità alimentare soprattutto in un momento in cui il cibo è tornato strategico nelle relazioni internazionali, dagli accordi di libero scambio alle guerre commerciali come i dazi di Trump, la Brexit o l'embargo con la Russia''.