Cronaca
Inchiesta Sanità: domani iniziano interrogatori
Numerosi i commenti e le dichiarazioni sulla vicenda
Matera - lunedì 9 luglio 2018
11.10
Domani 10 luglio sarà il giorno dell'inizio degli interrogatori per gli indagati dell'inchiesta giudiziaria denominata "Suggello", condotta dalla guardia di Finanzia e dalla Procura di Matera, che ha portato all'arresto di 22 persone tra politici e funzionari pubblici.
Un'inchiesta che ha investito come un tornado i vertici della politica regionale e della sanità lucana, portando all'arresto, tra gli altri, del governatore della Regione Basilicata, Marcello Pittella.
Per questo, in base alla legge Severino, il Presidente della regione Basilicata è stato sospeso dal suo incarico.
Il vaso di pandora scoperchiato dalla procura di Matera sulla gestione della cosa pubblica ha uno spettro ampio che ha visto chiamati in ballo dal gip anche l'università barese e la curia vescovile di Irsina e Matera.
Accuse respinte al mittente dall'Arcivescovo di Matera, Mons. Pino Caiazzo, per il quale "Fa male passare come un questuante a servizio dei poteri forti. Una logica che ho sempre combattuto, soprattutto quella delle raccomandazioni.
Così, al netto di tutti i garantisti, unanime è il giudizio di condanna per quello che i più hanno bollato come il solito inciucio all'italiana tra "politica e Affari".
Amaro il commento sulla vicenda di Don Marcello Cozzi, componente della segreteria nazionale di Libera. "Al di là dei rilievi penali- dice Don Cozzi- sui quali saranno le autorità competenti a doversi pronunciare, quello che ci interessa di questa storia non è solo il finale giudiziario, ma piuttosto quale lezione ne vorranno trarre i lucani.
Perché ci ritroviamo per l'ennesima volta dinanzi alla rappresentazione più decadente e deprimente di una politica esercitata non come servizio al bene di tutti ma come attività per interessi di pochi".
Tra i primi a puntare il dito contro la gestione "allegra" degli appalti della sanità lucana è il consigliere regionale dei 5 stelle, Gianni Perrino.
Perrino in una nota denuncia la sufficienza con cui il Presidente Pittella aveva minimizzato le preoccupazioni espresse dal Presidente dell'Autorità Nazionale AntiCorruzione, Raffaele Cantone, sull'assegnazione degli appalti regionali della sanità. Proprio nei giorni in cui la giunta si impegnava "a dare il massimo della collaborazione all'ANAC, al fine di rafforzare il monitoraggio delle misure di trasparenza in ambito sanitario".
A far eco alle dichiarazioni del consigliere regionale, c'è una comunicazione a firma dei parlamentari, dei sindaci e dei consiglieri comunali del Movimento cinque stelle lucano.
"La maxi inchiesta sulla sanità in Basilicata e l'arresto del governatore Marcello Pittella mettono in evidenza che le attività di denuncia e le battaglie portate avanti dal M5S in questi anni erano giuste, necessarie e basate su intrecci conclamati ed evidenti"- scrivono i rappresentanti pentastellati. .
Secondo gli esponenti del M5S, le parole dei giudici fanno capire "come il livello di degenerazione della vita politica e amministrativa della Basilicata ha raggiunto una situazione gravissima e intollerabile", chiedendo a gran voce le dimissioni del governatore lucano.
Anche il mondo sindacale manifesta la propria preoccupazione su quanto accaduto.
L'unione Generale del Lavoro sostiene che questa vicenda è una grossa mazzata sul morale dei giovani. "I giovani stessi perdono fiducia nella classe dirigente e politica -sostengono il segretario regionale dell'Ugl Sanità, Michele De Rosa, Leonardo Carriero segretario della federazione Potenza e il segretario giovani, Domenico Giordano -in quanto non si spiegano come nel 2018 la meritocrazia e la trasparenza siano, ormai, valori del tutto attempati. L'Ugl si dice convinta che la Basilicata abbia bisogno di una risposta forte e chiara della Giustizia e che solo in questo modo potrà tornare a fiorire.
Ecco come, invece, "Le istituzioni che dovrebbero essere un punto di riferimento, tendono a smentire tale affermazione".
Dello stesso tenore appaiono le dichiarazioni del Coordinatore regionale di Italia Madre Basilicata, Dina Sileo, la quale sostiene che "i Lucani meritano chiarezza e trasparenza nella gestione della cosa pubblica e soprattutto meritano una Basilicata migliore, più giusta e meritocratica".
Un'inchiesta che ha investito come un tornado i vertici della politica regionale e della sanità lucana, portando all'arresto, tra gli altri, del governatore della Regione Basilicata, Marcello Pittella.
Per questo, in base alla legge Severino, il Presidente della regione Basilicata è stato sospeso dal suo incarico.
Il vaso di pandora scoperchiato dalla procura di Matera sulla gestione della cosa pubblica ha uno spettro ampio che ha visto chiamati in ballo dal gip anche l'università barese e la curia vescovile di Irsina e Matera.
Accuse respinte al mittente dall'Arcivescovo di Matera, Mons. Pino Caiazzo, per il quale "Fa male passare come un questuante a servizio dei poteri forti. Una logica che ho sempre combattuto, soprattutto quella delle raccomandazioni.
Così, al netto di tutti i garantisti, unanime è il giudizio di condanna per quello che i più hanno bollato come il solito inciucio all'italiana tra "politica e Affari".
Amaro il commento sulla vicenda di Don Marcello Cozzi, componente della segreteria nazionale di Libera. "Al di là dei rilievi penali- dice Don Cozzi- sui quali saranno le autorità competenti a doversi pronunciare, quello che ci interessa di questa storia non è solo il finale giudiziario, ma piuttosto quale lezione ne vorranno trarre i lucani.
Perché ci ritroviamo per l'ennesima volta dinanzi alla rappresentazione più decadente e deprimente di una politica esercitata non come servizio al bene di tutti ma come attività per interessi di pochi".
Tra i primi a puntare il dito contro la gestione "allegra" degli appalti della sanità lucana è il consigliere regionale dei 5 stelle, Gianni Perrino.
Perrino in una nota denuncia la sufficienza con cui il Presidente Pittella aveva minimizzato le preoccupazioni espresse dal Presidente dell'Autorità Nazionale AntiCorruzione, Raffaele Cantone, sull'assegnazione degli appalti regionali della sanità. Proprio nei giorni in cui la giunta si impegnava "a dare il massimo della collaborazione all'ANAC, al fine di rafforzare il monitoraggio delle misure di trasparenza in ambito sanitario".
A far eco alle dichiarazioni del consigliere regionale, c'è una comunicazione a firma dei parlamentari, dei sindaci e dei consiglieri comunali del Movimento cinque stelle lucano.
"La maxi inchiesta sulla sanità in Basilicata e l'arresto del governatore Marcello Pittella mettono in evidenza che le attività di denuncia e le battaglie portate avanti dal M5S in questi anni erano giuste, necessarie e basate su intrecci conclamati ed evidenti"- scrivono i rappresentanti pentastellati. .
Secondo gli esponenti del M5S, le parole dei giudici fanno capire "come il livello di degenerazione della vita politica e amministrativa della Basilicata ha raggiunto una situazione gravissima e intollerabile", chiedendo a gran voce le dimissioni del governatore lucano.
Anche il mondo sindacale manifesta la propria preoccupazione su quanto accaduto.
L'unione Generale del Lavoro sostiene che questa vicenda è una grossa mazzata sul morale dei giovani. "I giovani stessi perdono fiducia nella classe dirigente e politica -sostengono il segretario regionale dell'Ugl Sanità, Michele De Rosa, Leonardo Carriero segretario della federazione Potenza e il segretario giovani, Domenico Giordano -in quanto non si spiegano come nel 2018 la meritocrazia e la trasparenza siano, ormai, valori del tutto attempati. L'Ugl si dice convinta che la Basilicata abbia bisogno di una risposta forte e chiara della Giustizia e che solo in questo modo potrà tornare a fiorire.
Ecco come, invece, "Le istituzioni che dovrebbero essere un punto di riferimento, tendono a smentire tale affermazione".
Dello stesso tenore appaiono le dichiarazioni del Coordinatore regionale di Italia Madre Basilicata, Dina Sileo, la quale sostiene che "i Lucani meritano chiarezza e trasparenza nella gestione della cosa pubblica e soprattutto meritano una Basilicata migliore, più giusta e meritocratica".