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Inchiesta petrolio, il Registro tumori è ancora una chimera

Il consigliere regionale Napoli denuncia la lunga attesa

"Il recupero delle cartelle cliniche dei pazienti lucani negli ospedali regionali, posto in essere in questi giorni dai carabinieri del Noe e diretta a verificare le patologie presenti nella nostra regione, è la certificazione del fallimento delle politiche regionali dirette a tutelare l'ambiente e la salute dei nostri concittadini".

Lo sostiene il presidente del gruppo consiliare regionale di Forza Italia, Michele Napoli, per il quale "quello che stanno facendo i militari dell'Arma dei carabinieri avrebbe dovuto farlo la Regione rendendo concretamente operante il Registro dei tumori che, istituito dall'ex presidente della Giunta De Filippo nel dicembre 2012, a tutt'oggi è in attesa di ricevere l'accreditamento da Airtum, l'Associazione Italiana registro Tumori, che conferisce carattere di completezza e validità scientifica ai dati statistici relativi all'incidenza delle patologie tumorali sulla popolazione di un territorio".

"Il registro dei tumori della popolazione della Basilicata - prosegue Napoli - oggetto di una proposta di legge presentata dal sottoscritto ad ottobre dello scorso anno, è un autentico must per una regione destinata a produrre qualcosa come 154.000 barili di petrolio al giorno e che l'attuale maggioranza di governo solo oggi finge di scoprire potenzialmente oggetto di squilibri della dimensione ambientale e sanitaria. Sono passati 3 anni e 4 mesi dall'annuncio spot del duo De Filippo - Martorano e ad oggi non è ancora arrivato l'accreditamento Airtum, elemento fondamentale perché il registro soddisfi appieno i requisiti prescritti in ordine alla completezza delle fonti dei flussi informativi in campo sanitario, alle procedure di rilevamento, di catalogazione, di elaborazione e registrazione dei dati relativi ai tumori".
"Lacune - rimarca il capogruppo degli azzurri - che sono sintomatiche dell'incapacità di parlare al cuore e alla mente dei lucani da parte delle forze politiche di governo, protese alla mera difesa del proprio operato e incapaci di comportamenti in grado di rassicurare l'opinione pubblica".

Napoli conclude citando il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Margaret Cha, sottolineando che "le politiche per la salute hanno bisogno di grandi alleati, nel mondo dell'industria, della cultura, della ricerca scientifica, dell'istruzione, dell'igiene pubblica, dell'agricoltura, tutti impegnati nello sforzo di diffondere la prevenzione delle malattie ma anche di lungimiranza politica e senso di responsabilità da arte chi è chiamato a dare risposte concrete alle legittime esigenze di salute di una comunità".
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