Vita di città
In piazza flashmob contro la nuova riforma della scuola
Insegnanti e cittadini uniti in protesta contro “La buona scuola”
Matera - venerdì 24 aprile 2015
11.01
Anche a Matera, in piazza Vittorio Veneto, si è svolto il flash mob nazionale contro la nuova riforma denominata "la buona scuola" del governo Renzi. La scopo della protesta da parte dei docenti, che ha coinvolto in seguito anche i cittadini, è stato quello di suscitare attenzione e coinvolgimento nell'opinione pubblica "sulla lenta agonia della scuola statale".
Il disegno di legge è ancora in via di definizione, ma la prima bozza non è di certo piaciuta a docenti e sindacati che sono sul piede di guerra. Uno dei punti maggiormente contestati riguarda l'autonomia dei presidi che hanno la possibilità di scegliere i docenti della propria scuola da un apposito albo. La contrarietà interessa anche altri punti cardine della riforma come le assunzioni: le 100mila assunzioni annunciate dal governo sarebbero troppo poche rispetto alla platea dei precari che, anche secondo le regole europee, hanno ormai acquisito il diritto ad essere stabilizzati nel posto di lavoro; e la concessione di sgravi fiscali alle famiglie che iscrivono i figli a scuole paritarie a discapito delle statali.
Il dibattito è ancora in corso in commissione di cultura e istruzione di Camera e Senato. Ma ieri la protesta con i cerini accesi ha dato un segnale forte al governo di cambiare rotta, anche da Matera Capitale europea della cultura per il 2019.
Il disegno di legge è ancora in via di definizione, ma la prima bozza non è di certo piaciuta a docenti e sindacati che sono sul piede di guerra. Uno dei punti maggiormente contestati riguarda l'autonomia dei presidi che hanno la possibilità di scegliere i docenti della propria scuola da un apposito albo. La contrarietà interessa anche altri punti cardine della riforma come le assunzioni: le 100mila assunzioni annunciate dal governo sarebbero troppo poche rispetto alla platea dei precari che, anche secondo le regole europee, hanno ormai acquisito il diritto ad essere stabilizzati nel posto di lavoro; e la concessione di sgravi fiscali alle famiglie che iscrivono i figli a scuole paritarie a discapito delle statali.
Il dibattito è ancora in corso in commissione di cultura e istruzione di Camera e Senato. Ma ieri la protesta con i cerini accesi ha dato un segnale forte al governo di cambiare rotta, anche da Matera Capitale europea della cultura per il 2019.