Cronaca
In cassa integrazione ma regolarmente a lavoro
20 denunce nel materano
Matera - martedì 17 novembre 2015
11.38
Denunciato dalla Guardia di Finanza di Matera imprenditore per evasione fiscale e truffa all'Inps.
Le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Matera, a conclusione di una complessa attività, hanno proposto il recupero a tassazione di oltre 1,5 milioni di euro di materia imponibile evasa da una società operante nel materano – nel settore dei lavori industriali di meccanica generale – che si è servita di manodopera irregolare nonchè destinataria di provvidenze sociali dell'INPS.
In particolare, i finanzieri hanno accertato – al termine di una ispezione fiscale – che l'azienda, benchè regolarmente operante, aveva occultato la propria posizione tributaria omettendo la presentazione delle previste dichiarazioni per alcune annualità, ovvero presentando dichiarazioni fiscali dal valore simbolico di un euro relativamente ad altri periodi d'imoposta.
La minuziosa attività di ricostruzione operata dal Nucleo di Polizia Tributaria ha consentito di accertare il reale volume d'affari prodotto dalla società, nonchè una truffa aggravata perpetrata dalla medesima ai danni dell'INPS, da cui è stata ottenuta la "Cassa Integrazione Guadagni" a favore di taluni dipendenti nonostante questi, di fatto, avessero continuato regolarmente a lavorare alle dipendenze dell'azienda.
I verificatori, incrociando i dati della contabilità ufficiale con quelli rilevati da copiosa documentazione extracontabile esaminata, hanno quantificato in oltre 100 mila euro il danno alle casse dell'Ente Previdenziale, pari a circa 25.000 ore indebitamente richieste a sostegno del reddito. Ciò avrebbe consentito all'azienda di ottenere un risparmio di pari importo, in termini di costo del lavoro, per aver corrisposto ai propri dipendenti solo la quota restante di ogni relativa mensilità. Sono stati, inoltre, individuati 20 dipendenti che hanno percepito, fuori busta, il corrispettivo di quasi 1.000 ore di prestazioni di lavoro straordinario.
All'esito della verifica fiscale, è stato quantificato un ammanco complessivo all'Erario di circa 500 mila euro – pari alle imposte dovute e non versate dal trasgressore – nei confronti del quale è stata altresì proposta l'applicazione della misura cautelare reale dell'iscrizione ipotecaria e del sequestro conservativo dei beni.
La posizione dell'azienda e del suo legale rappresentante, unitamente a quella di 19 lavoratori dipendenti, concorrenti nel reato di truffa, è al vaglio della locale Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera, a cui è stato anche richiesto il sequestro preventivo finalizzato alla "confisca per equivalente" delle imposte evase, con riferimento al superamento delle soglie di punibilità previste dalla normativa penale tributaria, ex art. 5 del D.Lgs. n. 74/2000.
Le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Matera, a conclusione di una complessa attività, hanno proposto il recupero a tassazione di oltre 1,5 milioni di euro di materia imponibile evasa da una società operante nel materano – nel settore dei lavori industriali di meccanica generale – che si è servita di manodopera irregolare nonchè destinataria di provvidenze sociali dell'INPS.
In particolare, i finanzieri hanno accertato – al termine di una ispezione fiscale – che l'azienda, benchè regolarmente operante, aveva occultato la propria posizione tributaria omettendo la presentazione delle previste dichiarazioni per alcune annualità, ovvero presentando dichiarazioni fiscali dal valore simbolico di un euro relativamente ad altri periodi d'imoposta.
La minuziosa attività di ricostruzione operata dal Nucleo di Polizia Tributaria ha consentito di accertare il reale volume d'affari prodotto dalla società, nonchè una truffa aggravata perpetrata dalla medesima ai danni dell'INPS, da cui è stata ottenuta la "Cassa Integrazione Guadagni" a favore di taluni dipendenti nonostante questi, di fatto, avessero continuato regolarmente a lavorare alle dipendenze dell'azienda.
I verificatori, incrociando i dati della contabilità ufficiale con quelli rilevati da copiosa documentazione extracontabile esaminata, hanno quantificato in oltre 100 mila euro il danno alle casse dell'Ente Previdenziale, pari a circa 25.000 ore indebitamente richieste a sostegno del reddito. Ciò avrebbe consentito all'azienda di ottenere un risparmio di pari importo, in termini di costo del lavoro, per aver corrisposto ai propri dipendenti solo la quota restante di ogni relativa mensilità. Sono stati, inoltre, individuati 20 dipendenti che hanno percepito, fuori busta, il corrispettivo di quasi 1.000 ore di prestazioni di lavoro straordinario.
All'esito della verifica fiscale, è stato quantificato un ammanco complessivo all'Erario di circa 500 mila euro – pari alle imposte dovute e non versate dal trasgressore – nei confronti del quale è stata altresì proposta l'applicazione della misura cautelare reale dell'iscrizione ipotecaria e del sequestro conservativo dei beni.
La posizione dell'azienda e del suo legale rappresentante, unitamente a quella di 19 lavoratori dipendenti, concorrenti nel reato di truffa, è al vaglio della locale Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera, a cui è stato anche richiesto il sequestro preventivo finalizzato alla "confisca per equivalente" delle imposte evase, con riferimento al superamento delle soglie di punibilità previste dalla normativa penale tributaria, ex art. 5 del D.Lgs. n. 74/2000.