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In Basilicata i marchi di qualità valgono 16 milioni all'anno

I dati della Cia Agricoltori. In prevalenza è una produzione vinicola

''In Basilicata il nuovo testo unico europeo sulle produzioni Dop e Igp, che incrementerà le garanzie riservate alle denominazioni protette e rafforzerà il ruolo dei Consorzi e la trasparenza verso i consumatori, salva un fatturato annuo di circa 16 milioni di euro''. Lo ha reso noto la Cia-Agricoltori lucana.

Sono 19 i prodotti (13 alimentari e 6 vini) certificati in Basilicata. Nello specifico, il comparto dei prodotti agroalimentari Dop e Igp vale 2,5 milioni di euro mentre quello vitivinicolo (Doc, Docg e Igt) circa 13. Gli operatori interessati in totale sono 728 (448 per il vino e 280 per l'alimentare). Questa la suddivisione delle filiere: 84% vino, 13% formaggi, 2% ortaggi e 0,6% olio. A Dop e Igp si aggiungono le 3 STG nazionali e le 2 Bevande Spiritose IG regionali, per un totale di 24 Indicazioni Geografiche.

Il nuovo ''Testo unico europeo sui prodotti a Denominazione di origine protetta e Indicazione geografica protetta'' prevede l'obbligo di indicare sull'etichetta di qualsiasi prodotto Dop e Igp il nome del produttore e, per i soli prodotti Igp, l'origine della materia prima principale, nel caso provenga da un Paese differente rispetto allo Stato membro in cui è prodotta.

"La normativa - spiega il presidente di Cia Agricoltori Potenza-Matera, Giambattista Lorusso- rappresenta un traguardo per tutto il settore agricolo di qualità. Peraltro, le eccellenze lucane contribuiscono a coniugare il territorio, la tradizione, il turismo e la sostenibilità. I nostri agricoltori ed allevatori, le aziende di trasformazione hanno fatto delle tipicità certificate, e della biodiversità, un punto di forza relativamente al made in Italy. Motivo per cui le Dop, le Igp e tutte le altre certificazioni vanno tutelate attraverso adeguati strumenti". Secondo la sigla agricola, "non vi sarà più il rischio di imbatterci, ad esempio, nel peperone spacciato per Igp Senise e proveniente da tutt'altra area, nel caciocavallo podolico che di latte di mucca podolica non ha nulla, nel canestrato di Moliterno senza marchio autentico e per il quale il 14 novembre prossimo è prevista la riunione di pubblico accertamento con all'ordine del giorno la richiesta di modifica del disciplinare di produzione della IGP Canestrato di Moliterno".
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