Cronaca
Imprenditore asiatico 'smemorato' evade il fisco
1 milione e 300 mila euro non dichiarati scoperti dalla Guardia di Finanza di Matera
Matera - martedì 10 marzo 2015
14.14
Scoperto dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Matera imprenditore di origine asiatica titolare di un mobilificio che, nella sola annualità del 2010, ha occultato al fisco un ricavo pari a 1 milione e 300 mila euro.
I Finanzieri, in seguito ad un'operazione di verifica fiscale conclusa nei giorni scorsi, partendo dalle risultanze acquisite attraverso un efficace incrocio dei dati fiscali presenti nelle banche dati a disposizione della Pubblica Amministrazione, sono riusciti a ricostruire – mediante l'esame delle fatture di vendita e delle scritture contabili – i ricavi conseguiti dalla società e sottratti a tassazione, quantificati in oltre un milione.
A ciò devono aggiungersi i costi indebitamente portati in deduzione, in quanto non riconducibili alla gestione aziendale, per un ammontare complessivo di oltre 350.000 euro. Tra detti costi l'imprenditore aveva inserito anche quelli riconducibili al pagamento di sanzioni pecuniarie comminate dall'Amministrazione Finanziaria ed altri non giustificati dall'esistenza di specifica documentazione.
Gli atti della verifica sono stati inviati all'Agenzia delle Entrate per procedere al conseguente accertamento ed al recupero dei cospicui crediti vantati dall'Erario, mentre l'amministratore dell'azienda, atteso il superamento della soglia di punibilità prevista all'art. 5 del D.lgs. 74/2000 (che punisce l'omessa presentazione della dichiarazione dei redditi), è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria.
I Finanzieri, in seguito ad un'operazione di verifica fiscale conclusa nei giorni scorsi, partendo dalle risultanze acquisite attraverso un efficace incrocio dei dati fiscali presenti nelle banche dati a disposizione della Pubblica Amministrazione, sono riusciti a ricostruire – mediante l'esame delle fatture di vendita e delle scritture contabili – i ricavi conseguiti dalla società e sottratti a tassazione, quantificati in oltre un milione.
A ciò devono aggiungersi i costi indebitamente portati in deduzione, in quanto non riconducibili alla gestione aziendale, per un ammontare complessivo di oltre 350.000 euro. Tra detti costi l'imprenditore aveva inserito anche quelli riconducibili al pagamento di sanzioni pecuniarie comminate dall'Amministrazione Finanziaria ed altri non giustificati dall'esistenza di specifica documentazione.
Gli atti della verifica sono stati inviati all'Agenzia delle Entrate per procedere al conseguente accertamento ed al recupero dei cospicui crediti vantati dall'Erario, mentre l'amministratore dell'azienda, atteso il superamento della soglia di punibilità prevista all'art. 5 del D.lgs. 74/2000 (che punisce l'omessa presentazione della dichiarazione dei redditi), è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria.