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Il Popolo della Famiglia Basilicata si scaglia contro il gaypride in Basilicata

Per le ragioni del NO si richiama la Costituzione

"E' stato presentato in pompa magna, come da tempo ormai ci impone il mainstream, la versione del 'gaypride' in Basilicata. A fare da contrasto alla vasta eco riservata all'iniziativa il silenzio assordante di istituzioni, politica, associazioni. Ricordo qualche mese fa, amministratori che promettevano 'fuoco e fiamme' se mai si fosse 'osato' organizzare quanto effettivamente si realizzerà a Potenza, con qualcuno che addirittura arrivava a evocare pubblicamente un 'family day' lucano nello stesso giorno del 'gaypride'. Rammento anche a chi dovrebbe difendere i diritti dei più piccoli che 'dimentica' di avere una voce quando questa potrebbe rappresentare una stonatura nell'ambito del politically correct. Il marchio 'omofobia', così come il ricorso frequente a termini quali 'bullismo' e 'discriminazione', strategia relativamente nuova per le nostre latitudini, ma che da tempo si è manifestata altrove, fuori e dentro i confini nazionali, incute un timore, di più, un vero e proprio terrore nell'affrontare il tema dell'omosessualità, anche solo per esporre le proprie idee". Lo afferma, in un comunicato stampa, Valeria Giorgio in Fasulo, del movimento politico "Popolo della famiglia – Basilicata".

"Bene – continua la nota - noi del Popolo della Famiglia non ci lasciamo intimorire, riteniamo che la Costituzione, che altri hanno provato anche ultimamente ad attaccare a colpi di referendum, garantisca pienamente i diritti di tutti. Siamo convinti che chi discrimina, chi compie atti di bullismo, chi usa la violenza nei confronti di chiunque vada punito secondo quanto prevede la legge. Siamo altresì certi che 'sfilare' , con un corteo che muoverà dal cuore del centro storico della città, da una piazza sulla quale si affaccia anche una Chiesa che accompagna la storia di Potenza e dei Potentini da mille anni, con costumi e comportamenti che, malgrado le rassicurazioni degli organizzatori, in altre occasioni, sono risultati tutt'altro che rispettosi di quanto affermato dall'articolo 21 della Costituzione, non rappresenti alcun 'baluardo a difesa della diversità' o manifestazione per farsi 'accettare'. In un panorama politico che ritiene scelte di civiltà l'eutanasia, l'aborto, le unioni tra persone dello stesso sesso, la legalizzazione della droga, della prostituzione, il divorzio breve, noi continuiamo a essere convinti che la famiglia resti l'unica ancora di salvezza per la nostra società e la vita vada rispettata dal momento del concepimento alla sua fine naturale. Su principi fondamentali e su valori non negoziabili non siamo disponibili a scendere a patti con chicchessia. Se c'è chi pensa a barattare voti o poltrone in cambio di patti di desistenza, di pavidi silenzi o compiacenti plausi, sappia che anche in Basilicata il Popolo della Famiglia continuerà a difendere mamme, papà e soprattutto figli, e dar loro voce, avendo come unico obiettivo il bene comune".
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