Vita di città
Housing Città dei Sassi, firmato l'accordo
Entro dieci anni la realizzazione di un progetto avviato nel 2009
Matera - lunedì 26 gennaio 2015
16.24
Progetto "Housing città dei Sassi" al via. E' stato firmato in data 24 Gennaio 2015 l'Accordo di Programma tra Regione Basilicata e Comune di Matera che porterà, entro dieci anni, alla realizzazione di edilizia sociale e riqualificazione urbana in località San Francesco a Matera. A sottoscrivere il documento che dà il via libera definitivo alla proposta, il presidente Marcello Pittella e il sindaco Salvatore Adduce.
"Grazie all'accordo sottoscritto – si legge nella nota - nell'area interessata sorgeranno residenze sociali disponibili per la locazione temporanea a canone calmierato o con promessa di futura vendita a prezzo controllato che daranno una risposta alla situazione di tensione abitativa nel comune di Matera. L'edilizia sociale (che rappresenta il 40 per cento della volumetria complessivamente destinata alla residenza) sarà destinata prioritariamente a nuclei familiari e giovani coppie a basso reddito, anziani in condizioni di disagio, studenti fuori sede, immigrati regolari. Il progetto include la realizzazione di residenze private, servizi e verde pubblico, la costruzione di una chiesa, di un centro commerciale, di un albergo, di negozi, di un centro sportivo ricreativo e di un asilo, un importante pezzo di città costruito secondo i criteri della sostenibilità edilizia ed urbana. Nell'ambito del programma sarà recuperata la masseria seicentesca San Francesco".
Si chiude così una procedura complessa che la Regione Basilicata ha avviato nel lontano 2009. L'iter burocratico relativo ad "Housing Città dei Sassi", infatti, nasce dai "Programmi integrati di promozione di edilizia residenziale sociale e di riqualificazione urbana" previsti dalla legge regionale 25 del 2009. Segue nel 2010 un avviso pubblico da cui viene scelta la proposta progettuale della società Matera '90 Srl, per la zona San Francesco, insieme ad altre 10 candidature riguardanti altrettante zone della città, tra cui Serra Rifusa, Mulino Alvino-via Dante (attualmente bloccato dal Tar) e Borgo La Martella, per un totale di 1200 alloggi.
Successivamente, in seguito ad alcuni emendamenti del consiglio comunale, tra i quali la definizione del limite massimo di alloggi nel "3% del numero indicato in 650" e della "dotazione minima inderogabile di 18mq per abitante", il Comune emana un nuovo bando, nell'Aprile del 2011, cui pervengono otto proposte, tutte approvate e trasmesse alla Regione.
L'ok dagli uffici regionali alla società Matera '90 giunge nel Luglio del 2012 ma, prima di procedere alla firma dell'accordo di programma, il progetto deve essere adottato dal Consiglio Comunale quale "variante allo strumento urbanistico vigente". Preventivamente, il sindaco Adduce convoca una Conferenza di Servizi che raccolga i pareri di diversi Enti, tra questi la provincia di Matera, l'ufficio regionale per la compatibilità ambientale e la Soprintendenza per i Beni Culturali e per il paesaggio della Basilicata.
La Conferenza di servizi, oltre a richiedere alla società di destinare una maggiore area all'amministrazione comunale, si concentra sulle azioni da mettere in campo per preservare il paesaggio naturale della zona e soprattutto il patrimonio rupestre e archeologico presente. In particolare viene richiesta l'eliminazione delle strutture edilizie a ridosso della Masseria San Francesco per consentire un'ampia visibilità della stessa e la revisione del tracciato della bretella di connessione dal tornante della SS n.7 a via Montescaglioso in modo da rispettare lo zoccolo calcarenitico lì presente ed avere un minore impatto paesaggistico dell'opera. Negli ultimi mesi del 2013, la società Matera '90 presenta al Comune il progetto sostitutivo con tutte le modifiche richieste.
Il 5 Luglio 2014, il documento giunge finalmente in consiglio comunale dove viene approvato con 21 voti favorevoli, non senza alcune modifiche: la prima impegna il sindaco e la giunta a garantire trasparenza nelle procedure di assegnazione degli alloggi sociali e che il 10% di questi venga destinato alle famiglie con un portatore di handicap; la seconda variazione riguarda la tutela della cava di tufo, delle tombe dell'età dolmenica, dei complessi rupestri, delle tombe medievali e degli orti; il terzo correttivo, infine, stabilisce il vincolo di inedificabilità assoluta sulle aree destinate a verde privato e a verde agricolo.
Nonostante tutto ciò, il dibattito sulla questione "cementificazione" nella città dei Sassi rimane aperto e le polemiche a riguardo non mancano. Tra le motivazioni addotte dai detrattori del progetto vi è, prima di tutto, la mancanza di pianificazione da parte dell'amministrazione Adduce dovuta all'assenza di piano strutturale e di un regolamento urbanistico e, in secondo luogo, il deturpamento del paesaggio storico-naturale.
"Grazie all'accordo sottoscritto – si legge nella nota - nell'area interessata sorgeranno residenze sociali disponibili per la locazione temporanea a canone calmierato o con promessa di futura vendita a prezzo controllato che daranno una risposta alla situazione di tensione abitativa nel comune di Matera. L'edilizia sociale (che rappresenta il 40 per cento della volumetria complessivamente destinata alla residenza) sarà destinata prioritariamente a nuclei familiari e giovani coppie a basso reddito, anziani in condizioni di disagio, studenti fuori sede, immigrati regolari. Il progetto include la realizzazione di residenze private, servizi e verde pubblico, la costruzione di una chiesa, di un centro commerciale, di un albergo, di negozi, di un centro sportivo ricreativo e di un asilo, un importante pezzo di città costruito secondo i criteri della sostenibilità edilizia ed urbana. Nell'ambito del programma sarà recuperata la masseria seicentesca San Francesco".
Si chiude così una procedura complessa che la Regione Basilicata ha avviato nel lontano 2009. L'iter burocratico relativo ad "Housing Città dei Sassi", infatti, nasce dai "Programmi integrati di promozione di edilizia residenziale sociale e di riqualificazione urbana" previsti dalla legge regionale 25 del 2009. Segue nel 2010 un avviso pubblico da cui viene scelta la proposta progettuale della società Matera '90 Srl, per la zona San Francesco, insieme ad altre 10 candidature riguardanti altrettante zone della città, tra cui Serra Rifusa, Mulino Alvino-via Dante (attualmente bloccato dal Tar) e Borgo La Martella, per un totale di 1200 alloggi.
Successivamente, in seguito ad alcuni emendamenti del consiglio comunale, tra i quali la definizione del limite massimo di alloggi nel "3% del numero indicato in 650" e della "dotazione minima inderogabile di 18mq per abitante", il Comune emana un nuovo bando, nell'Aprile del 2011, cui pervengono otto proposte, tutte approvate e trasmesse alla Regione.
L'ok dagli uffici regionali alla società Matera '90 giunge nel Luglio del 2012 ma, prima di procedere alla firma dell'accordo di programma, il progetto deve essere adottato dal Consiglio Comunale quale "variante allo strumento urbanistico vigente". Preventivamente, il sindaco Adduce convoca una Conferenza di Servizi che raccolga i pareri di diversi Enti, tra questi la provincia di Matera, l'ufficio regionale per la compatibilità ambientale e la Soprintendenza per i Beni Culturali e per il paesaggio della Basilicata.
La Conferenza di servizi, oltre a richiedere alla società di destinare una maggiore area all'amministrazione comunale, si concentra sulle azioni da mettere in campo per preservare il paesaggio naturale della zona e soprattutto il patrimonio rupestre e archeologico presente. In particolare viene richiesta l'eliminazione delle strutture edilizie a ridosso della Masseria San Francesco per consentire un'ampia visibilità della stessa e la revisione del tracciato della bretella di connessione dal tornante della SS n.7 a via Montescaglioso in modo da rispettare lo zoccolo calcarenitico lì presente ed avere un minore impatto paesaggistico dell'opera. Negli ultimi mesi del 2013, la società Matera '90 presenta al Comune il progetto sostitutivo con tutte le modifiche richieste.
Il 5 Luglio 2014, il documento giunge finalmente in consiglio comunale dove viene approvato con 21 voti favorevoli, non senza alcune modifiche: la prima impegna il sindaco e la giunta a garantire trasparenza nelle procedure di assegnazione degli alloggi sociali e che il 10% di questi venga destinato alle famiglie con un portatore di handicap; la seconda variazione riguarda la tutela della cava di tufo, delle tombe dell'età dolmenica, dei complessi rupestri, delle tombe medievali e degli orti; il terzo correttivo, infine, stabilisce il vincolo di inedificabilità assoluta sulle aree destinate a verde privato e a verde agricolo.
Nonostante tutto ciò, il dibattito sulla questione "cementificazione" nella città dei Sassi rimane aperto e le polemiche a riguardo non mancano. Tra le motivazioni addotte dai detrattori del progetto vi è, prima di tutto, la mancanza di pianificazione da parte dell'amministrazione Adduce dovuta all'assenza di piano strutturale e di un regolamento urbanistico e, in secondo luogo, il deturpamento del paesaggio storico-naturale.