Territorio
"Giuliana", il fossile di balenottera più grande al mondo "inscatolato" e abbandonato a sé stesso
A distanza di 10 anni dal ritrovamento, tutto ancora fermo
Matera - giovedì 3 novembre 2016
8 agosto 2006. Dieci lunghi anni sono trascorsi dalla scoperta del fossile più grande al mondo, ritrovato dall'altamurano Vincenzo Ventricelli, proprietario di un agriturismo nella zona, in località diga di San Giuliano, a pochi chilometri dalla Città dei Sassi, e successivamente "inscatolato" e archiviato nel Museo Archeologico "Domenico Ridola" di Matera: si tratta dello scheletro di "Giuliana", balenottera risalente all'età pleistocenica - 1,8 milioni di anni fa circa.
Dal ritrovamento, lenti e complessi sono stati gli interventi di recupero, portando alla luce ben 12 vertebre e molte costole, la pinna pettorale, la mandibola e la mascella e la parte posteriore del cranio, dalle cui dimensioni gli studiosi hanno potuto individuare la lunghezza dell'antico cetaceo, pari a 25 metri. Dal 2013, anno in cui fu recuperato l'ultimo frammento, tutto è fermo, abbandonato in casse di legno in attesa dei dovuti studi e analisi di paleontologi e restauratori, per stabilirne una più adatta sistemazione e conservazione.
Quale destino attende 'Giuliana'? E' ancora presto per saperlo. L'unica certezza è che è patrimonio dell'umanità, e tocca alla Basilicata restituirla al mondo il prima possibile.
Dal ritrovamento, lenti e complessi sono stati gli interventi di recupero, portando alla luce ben 12 vertebre e molte costole, la pinna pettorale, la mandibola e la mascella e la parte posteriore del cranio, dalle cui dimensioni gli studiosi hanno potuto individuare la lunghezza dell'antico cetaceo, pari a 25 metri. Dal 2013, anno in cui fu recuperato l'ultimo frammento, tutto è fermo, abbandonato in casse di legno in attesa dei dovuti studi e analisi di paleontologi e restauratori, per stabilirne una più adatta sistemazione e conservazione.
Quale destino attende 'Giuliana'? E' ancora presto per saperlo. L'unica certezza è che è patrimonio dell'umanità, e tocca alla Basilicata restituirla al mondo il prima possibile.