Associazioni
Gas e Luce, il calvario dei cittadini sui pagamenti
Gli utenti non sono tutelati, il caso del materano seguito da Adiconsum
Matera - sabato 22 marzo 2014
11.50
Quando le forniture delle utenze casalinghe diventano un incubo. E' capitato ad un cittadino materano, che si è visto recapitare ben due bollette errate, ma oltre che negli importi, anche nell'utenza, che non era la sua, per oltre 1500 euro. La conseguenza, alla richiesta di spiegazioni: gli è stato intimato di pagare, pena come si è verificato, il congelamento del servizio.
Se per esempio un cittadino riceve una fattura con consumi presunti, maggiorata di migliaia di euro, o completamente errata, ti senti rispondere, dal call center dell'Autorità Garante per l'Energia, che non si può sospendere il pagamento. Occorre procedere con il reclamo e in attesa della risposta occorre provvedere al pagamento.
"Questi sono comportamenti particolarmente violenti - ha affermato Angelo Festa, Presidente Regionale dell'Adiconsum di Basilicata - nei confronti dei cittadini che non avendo alcuna sponda alla quale aggrapparsi, sono costretti a pagare se non vogliono che venga interrotto il servizio di fornitura dell'energia o del gas. In questi giorni è venuto in Associazione - ha continuato Festa - un cittadino, oltretutto invalido al 100 per cento e sottoposto a chemioterapia, che si è visto recapitare da ENI Gas e Power due bollette di energia elettrica non sue il cui codice Pod, che identifica il punto di prelievo dell'energia, è di un altro cittadino".
Le fatture hanno un importo di 1.000,00 euro e di 513,00 euro. Il malcapitato ha provato a reclamare al servizio clienti ma senza alcun riscontro e nel contempo ENI provvede a sigillare il contatore. A questo punto il cittadino non sapendo casa fare paga la prima fattura di mille euro e chiede il riallaccio del contatore, ma si sente rispondere che deve provvedere al pagamento anche del secondo importo.
"Fatti del genere - ha commentato Festa - non devono accadere. Si vogliono scaricare le inefficienze e i costi sulle famiglie, sui pensionati, su chi ha perso il posto di lavoro, su chi non sa come arrivare a fine mese e deve sostenere anche i figli o i nipoti che non trovano un posto di lavoro. Non mi sarei mai aspettato da una grande società come ENI un comportamento del genere. Ciò vuol dire che ha perso i contatti con il mondo reale, pensa al proprio business e non tiene conto delle esigenze economiche e sociali delle famiglie. Noi - ha concluso Festa - chiediamo a ENI Gas e Power il ripristino immediato del servizio elettrico e il ricalcolo dei consumi del nostro associato, che difenderemo in ogni sede per salvaguardare i diritti dei consumatori. Ora basta con le vessazioni".
Se per esempio un cittadino riceve una fattura con consumi presunti, maggiorata di migliaia di euro, o completamente errata, ti senti rispondere, dal call center dell'Autorità Garante per l'Energia, che non si può sospendere il pagamento. Occorre procedere con il reclamo e in attesa della risposta occorre provvedere al pagamento.
"Questi sono comportamenti particolarmente violenti - ha affermato Angelo Festa, Presidente Regionale dell'Adiconsum di Basilicata - nei confronti dei cittadini che non avendo alcuna sponda alla quale aggrapparsi, sono costretti a pagare se non vogliono che venga interrotto il servizio di fornitura dell'energia o del gas. In questi giorni è venuto in Associazione - ha continuato Festa - un cittadino, oltretutto invalido al 100 per cento e sottoposto a chemioterapia, che si è visto recapitare da ENI Gas e Power due bollette di energia elettrica non sue il cui codice Pod, che identifica il punto di prelievo dell'energia, è di un altro cittadino".
Le fatture hanno un importo di 1.000,00 euro e di 513,00 euro. Il malcapitato ha provato a reclamare al servizio clienti ma senza alcun riscontro e nel contempo ENI provvede a sigillare il contatore. A questo punto il cittadino non sapendo casa fare paga la prima fattura di mille euro e chiede il riallaccio del contatore, ma si sente rispondere che deve provvedere al pagamento anche del secondo importo.
"Fatti del genere - ha commentato Festa - non devono accadere. Si vogliono scaricare le inefficienze e i costi sulle famiglie, sui pensionati, su chi ha perso il posto di lavoro, su chi non sa come arrivare a fine mese e deve sostenere anche i figli o i nipoti che non trovano un posto di lavoro. Non mi sarei mai aspettato da una grande società come ENI un comportamento del genere. Ciò vuol dire che ha perso i contatti con il mondo reale, pensa al proprio business e non tiene conto delle esigenze economiche e sociali delle famiglie. Noi - ha concluso Festa - chiediamo a ENI Gas e Power il ripristino immediato del servizio elettrico e il ricalcolo dei consumi del nostro associato, che difenderemo in ogni sede per salvaguardare i diritti dei consumatori. Ora basta con le vessazioni".