Vita di città
Gara piattaforma informatica, il botta e risposta a distanza tra Comune e Confapi
L'associazione ribadisce le sue ragioni in conferenza stampa e risponde al Comune
Matera - mercoledì 10 giugno 2015
14.05
Nel corso degli ultimi giorni, i riflettori della ribalta pubblica sono puntati sull'aggiudicazione della gara riguardo la piattaforma informatica multi-servizi del Comune di Matera. Un bando, affidato alla centrale di committenza Asmel, contestatissimo da Confapi Matera e reputato illegittimo da una delibera Anac.
E proprio in questo contesto si inserisce la polemica infuocata tra l'associazione delle piccole e medie imprese e l'ente comunale. La diatriba inizia pochi giorni fa con un comunicato di Confapi nel quale si afferma che "il Comune ha aggiudicato la gara sulla piattaforma informatica multi servizi, nonostante una delibera dell'Autorità Nazionale Anticorruzione ha ritenuto il bando illegittimo" contenendo tutte le motivazioni della contestazione del bando. Di pronta risposta arriva il comunicato del Comune: "Non corrispondono al vero le notizie diffuse da Confapi. Infatti il Comune, in relazione alla gara sulla piattaforma informatica multi servizi, non ha ancora proceduto ad alcuna aggiudicazione". E ribatte: "L'Asmel ha solo prodotto il verbale di aggiudicazione provvisoria che, com'è noto, non ha alcuna valenza formale ai fini dell'aggiudicazione della gara". L'ente comunale, tra l'altro, non manca di accendere la miccia nei confronti di Confapi: "L'Anac non ha mai ritenuto illegittimo il bando nemmeno dietro la segnalazione di Confapi, evidentemente ritenuta non degna di alcuna considerazione o risposta".
Stamane, in conferenza stampa, l'associazione delle imprese materane ha ribadito le sue posizioni prima di rispondere al Municipio. "Siamo venuti a conoscenza – afferma il direttore di Confapi, Franco Stella - qualche ora fa che Asmel ha proceduto all'individuazione dell'impresa che molto probabilmente sarà l'aggiudicataria dell'appalto. Infatti, secondo noi, l'aggiudicazione provvisoria si tramuterà nei giorni prossimi negli atti consequenziali, con determine dirigenziali". Ma le perplessità e le incertezze di Confapi verso l'amministrazione sono incentrate "sull'atteggiamento di 'strafottenza', di tracotanza, che l'amministrazione stessa assume nei confronti di un'associazione che pone l'accento sulle diverse criticità della questione e ha sempre cercato di intessere dei rapporti costruttivi con la pubblica amministrazione". Si, perché da marzo l'associazione "non ha mai ricevuto risposte dall'amministrazione, nonostante i numerosi inviti, per cercare un confronto sul bando contestato".
Entrando nel merito, le contestazioni di Confapi si riferiscono alle irregolarità di un bando di gara che, violando la par condicio tra i concorrenti, limita la concorrenza e la libera partecipazione attraverso la richiesta di requisiti molto specifici ed escludendo i 'titoli equivalenti', come ha spiegato il presidente di Confapi Matera, Enzo Acito: "Il disciplinare di gara richiedeva alcune specifiche che secondo la norma non vanno individuate in maniera così puntuale, con addirittura una marca specifica del firewall richiesto. Viene, inoltre, richiesta una figura professionale che abbia seguito un corso di specializzazione per un determinato firewall". L'articolo 68 del Codice degli Appalti smentisce quanto stabilito nel bando, in quanto "tali vincoli , compresi nel bando, potrebbero limitare la concorrenza e la par condicio tra i partecipanti". La seconda contestazione invece riguarda "la richiesta di 'agganciare' il portale del Comune di Matera a quello della Regione Basilicata. Una richiesta che di fatto impediva alle aziende di partecipare alla gara perchè nessuno conosce le specifiche tecniche del portale regionale, non illustrate nello stesso bando".
La denuncia, secondo Acito, però ha sortito effetti: "Abbiamo evitato che si formalizzasse l'assegnazione definitiva grazie alla determina che il dirigente era pronto a pubblicare a distanza di 30 giorni, a seguito del verbale di presa d'atto della commissione di esperti che ha valutato l'offerta presentata. Solo grazie al nostro intervento il Comune di Matera ha sospeso l'aggiudicazione provvisoria".
Adesso si attende la sentenza del Tar del Lazio del prossimo 17 giugno che sancirà il verdetto sulla legittimità dell'operato Asmel, e di conseguenza delle procedure del bando incriminato.
E proprio in questo contesto si inserisce la polemica infuocata tra l'associazione delle piccole e medie imprese e l'ente comunale. La diatriba inizia pochi giorni fa con un comunicato di Confapi nel quale si afferma che "il Comune ha aggiudicato la gara sulla piattaforma informatica multi servizi, nonostante una delibera dell'Autorità Nazionale Anticorruzione ha ritenuto il bando illegittimo" contenendo tutte le motivazioni della contestazione del bando. Di pronta risposta arriva il comunicato del Comune: "Non corrispondono al vero le notizie diffuse da Confapi. Infatti il Comune, in relazione alla gara sulla piattaforma informatica multi servizi, non ha ancora proceduto ad alcuna aggiudicazione". E ribatte: "L'Asmel ha solo prodotto il verbale di aggiudicazione provvisoria che, com'è noto, non ha alcuna valenza formale ai fini dell'aggiudicazione della gara". L'ente comunale, tra l'altro, non manca di accendere la miccia nei confronti di Confapi: "L'Anac non ha mai ritenuto illegittimo il bando nemmeno dietro la segnalazione di Confapi, evidentemente ritenuta non degna di alcuna considerazione o risposta".
Stamane, in conferenza stampa, l'associazione delle imprese materane ha ribadito le sue posizioni prima di rispondere al Municipio. "Siamo venuti a conoscenza – afferma il direttore di Confapi, Franco Stella - qualche ora fa che Asmel ha proceduto all'individuazione dell'impresa che molto probabilmente sarà l'aggiudicataria dell'appalto. Infatti, secondo noi, l'aggiudicazione provvisoria si tramuterà nei giorni prossimi negli atti consequenziali, con determine dirigenziali". Ma le perplessità e le incertezze di Confapi verso l'amministrazione sono incentrate "sull'atteggiamento di 'strafottenza', di tracotanza, che l'amministrazione stessa assume nei confronti di un'associazione che pone l'accento sulle diverse criticità della questione e ha sempre cercato di intessere dei rapporti costruttivi con la pubblica amministrazione". Si, perché da marzo l'associazione "non ha mai ricevuto risposte dall'amministrazione, nonostante i numerosi inviti, per cercare un confronto sul bando contestato".
Entrando nel merito, le contestazioni di Confapi si riferiscono alle irregolarità di un bando di gara che, violando la par condicio tra i concorrenti, limita la concorrenza e la libera partecipazione attraverso la richiesta di requisiti molto specifici ed escludendo i 'titoli equivalenti', come ha spiegato il presidente di Confapi Matera, Enzo Acito: "Il disciplinare di gara richiedeva alcune specifiche che secondo la norma non vanno individuate in maniera così puntuale, con addirittura una marca specifica del firewall richiesto. Viene, inoltre, richiesta una figura professionale che abbia seguito un corso di specializzazione per un determinato firewall". L'articolo 68 del Codice degli Appalti smentisce quanto stabilito nel bando, in quanto "tali vincoli , compresi nel bando, potrebbero limitare la concorrenza e la par condicio tra i partecipanti". La seconda contestazione invece riguarda "la richiesta di 'agganciare' il portale del Comune di Matera a quello della Regione Basilicata. Una richiesta che di fatto impediva alle aziende di partecipare alla gara perchè nessuno conosce le specifiche tecniche del portale regionale, non illustrate nello stesso bando".
La denuncia, secondo Acito, però ha sortito effetti: "Abbiamo evitato che si formalizzasse l'assegnazione definitiva grazie alla determina che il dirigente era pronto a pubblicare a distanza di 30 giorni, a seguito del verbale di presa d'atto della commissione di esperti che ha valutato l'offerta presentata. Solo grazie al nostro intervento il Comune di Matera ha sospeso l'aggiudicazione provvisoria".
Adesso si attende la sentenza del Tar del Lazio del prossimo 17 giugno che sancirà il verdetto sulla legittimità dell'operato Asmel, e di conseguenza delle procedure del bando incriminato.