Vita di città
Gap infrastrutturale, sindacati sulle barricate
Dagli annunci ai cantieri in sospeso: “Matera2019 non sia solo uno slogan”
Matera - martedì 8 settembre 2015
14.35
"Nonostante siano trascorsi dieci mesi dalla proclamazione di Matera Capitale europea della cultura per il 2019, per i prossimi 36 mesi non è in programma un'opera di pronta cantierabilità per la città". E' il grido di allarme che lanciano i sindacati – riuniti in conferenza stampa sul preoccupante gap infrastrutturale - Feneal-Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, rappresentati rispettivamente dai segretari Domenico Paolicelli, Franco Pantone e Fernando Mega.
Matera continua a vivere un deficit infrastrutturale che isola il territorio dai collegamenti nazionali ed internazionali. Le poche arterie stradali per raggiungere la città dei Sassi sono insufficienti e versano in pessimo stato di conservazione e mantenimento, causato dalla poca attenzione in merito alla manutenzione ordinaria e straordinaria.
Sul disastroso gap infrastrutturale, in questi mesi, sono intervenuti diversi rappresentanti delle istituzioni regionali e nazionali. In particolar modo, si sono avvicendate diverse dichiarazioni del ministro e del vice-ministro delle infrastrutture, Graziano Delrio e Riccardo Nencini. Affermazioni contestate duramente dai sindacati: "Aldilà degli annunci – afferma Fernando Mega – non esiste nessuna programmazione concreta e fattibile delle opere da mettere in cantiere. Per la Regione Basilicata sono state previste 5 opere, tutte in provincia di Potenza, nessuna per la Capitale europea della cultura. E' vero esistono degli studi di fattibilità per delle opere, come la Matera-Gioia del Colle, ma queste sono ferme al palo".
Per questo motivo, i sindacati hanno inteso elencare una serie di priorità che riguardano la viabilità urbana ed extraurbana di Matera: la realizzazione del raddoppio della Matera-Ferrandina sulla statale 7; la realizzazione del raddoppio della Matera-Gioia del Colle, collegamento con l'autostrada A14; l'esecuzione della linea ferroviaria ad alta velocità Taranto-Salerno; il completamento della tangenziale di Matera ed il miglioramento dell'ingresso di Matera Sud (tratto Matera/Ferrandina-ospedale); la realizzazione di una metropolitana leggera di superficie nella città "per liberare il centro storico da aree parcheggio insensate e traffico quotidiano che ne mortifica la struggente bellezza"; collegamento ferroviario Bari-Matera in 50 minuti; collegamenti strutturali aeroporto Bari Palese-Matera; la realizzazione di un servizio Terminal Bus; il completamento delle infrastrutture in corso d'opera (SS. 665 Bradanica, Campus Universitario e Studentato).
Questi ultimi tre cantieri, in sospeso ormai da tempo, attendono una pronta e decisa risposta.
In merito alla Bradanica, Pantone analizza lo stato dell'arte: "Il cantiere è fermo da gennaio 2015. L'ultimo incontro in Prefettura è avvenuto il 26 gennaio scorso, in quell'occasione è stato annunciato che entro 15 giorni Aleandri e Anas avrebbero trovato l'accordo per far ripartire i lavori. Sono passati nove mesi e il vice ministro delle infrastrutture Nencini, in visita lo scorso fine settimana a Matera, ci dice che entro la fine del mese è atteso un ulteriore incontro tra Anas e Aleandri per riaprire il cantiere. Un altro annuncio. Chissà se verrà rispettato". Altro caso da chiarire per la prosecuzione dei lavori è lo Studentato: "Dopo otto mesi i lavori sono stati fermati - afferma lo stesso Pantone - per rescissione contrattuale con l'azienda che si era aggiudicata i lavori, con un ribasso del 53%. Chi ha il coraggio - si chiede il segretario della Filca Cisl - di gareggiare per un'opera progettata con quel ribasso nel 2002? La Regione dovrebbe avere il coraggio di riappaltare l'opera perchè solo in questo modo si può consegnare lo Studentato a Matera". Invece relativamente al Campus "i lavori sono partiti nel 2011 ma ancora a metà dell'opera deve essere completata, con l'azienda in penale e diversi lavoratori mandati a casa perchè protestavano a causa del mancato rispetto di alcuni diritti garantiti. Oggi ci troviamo con altri lavoratori che non vengono pagati da due mesi".
Pantone si affida al sindaco De Ruggieri "che ha le possibilità per dare una svolta a questa situazione". Ed aggiunge: "O chiami le stazioni appaltanti alle proprie responsabilità oppure si affidi a Cantone, come è avvenuto per l'Expo. Per completare – osserva il segretario della Filca Cisl - queste tre opere strategiche il sindaco di Matera ha la possibilità di predisporre una regia, un ufficio che deve monitorare chi deve fare cosa, una struttura di governo e di controllo degli appalti".
Dunque, un gap infrastrutturale per Matera da colmare il prima possibile "perchè se dobbiamo solamente ascoltare il libro dei sogni sul quale si è soffermato anche Nencini resteremo sempre alla politica degli annunci. Noi siamo qui – rilancia Pantone - per proporre un metodo, poi tocca all'amministrazione comunale decidere se la palla va consegnata alla Fondazione Matera-Basilicata 2019".
Matera continua a vivere un deficit infrastrutturale che isola il territorio dai collegamenti nazionali ed internazionali. Le poche arterie stradali per raggiungere la città dei Sassi sono insufficienti e versano in pessimo stato di conservazione e mantenimento, causato dalla poca attenzione in merito alla manutenzione ordinaria e straordinaria.
Sul disastroso gap infrastrutturale, in questi mesi, sono intervenuti diversi rappresentanti delle istituzioni regionali e nazionali. In particolar modo, si sono avvicendate diverse dichiarazioni del ministro e del vice-ministro delle infrastrutture, Graziano Delrio e Riccardo Nencini. Affermazioni contestate duramente dai sindacati: "Aldilà degli annunci – afferma Fernando Mega – non esiste nessuna programmazione concreta e fattibile delle opere da mettere in cantiere. Per la Regione Basilicata sono state previste 5 opere, tutte in provincia di Potenza, nessuna per la Capitale europea della cultura. E' vero esistono degli studi di fattibilità per delle opere, come la Matera-Gioia del Colle, ma queste sono ferme al palo".
Per questo motivo, i sindacati hanno inteso elencare una serie di priorità che riguardano la viabilità urbana ed extraurbana di Matera: la realizzazione del raddoppio della Matera-Ferrandina sulla statale 7; la realizzazione del raddoppio della Matera-Gioia del Colle, collegamento con l'autostrada A14; l'esecuzione della linea ferroviaria ad alta velocità Taranto-Salerno; il completamento della tangenziale di Matera ed il miglioramento dell'ingresso di Matera Sud (tratto Matera/Ferrandina-ospedale); la realizzazione di una metropolitana leggera di superficie nella città "per liberare il centro storico da aree parcheggio insensate e traffico quotidiano che ne mortifica la struggente bellezza"; collegamento ferroviario Bari-Matera in 50 minuti; collegamenti strutturali aeroporto Bari Palese-Matera; la realizzazione di un servizio Terminal Bus; il completamento delle infrastrutture in corso d'opera (SS. 665 Bradanica, Campus Universitario e Studentato).
Questi ultimi tre cantieri, in sospeso ormai da tempo, attendono una pronta e decisa risposta.
In merito alla Bradanica, Pantone analizza lo stato dell'arte: "Il cantiere è fermo da gennaio 2015. L'ultimo incontro in Prefettura è avvenuto il 26 gennaio scorso, in quell'occasione è stato annunciato che entro 15 giorni Aleandri e Anas avrebbero trovato l'accordo per far ripartire i lavori. Sono passati nove mesi e il vice ministro delle infrastrutture Nencini, in visita lo scorso fine settimana a Matera, ci dice che entro la fine del mese è atteso un ulteriore incontro tra Anas e Aleandri per riaprire il cantiere. Un altro annuncio. Chissà se verrà rispettato". Altro caso da chiarire per la prosecuzione dei lavori è lo Studentato: "Dopo otto mesi i lavori sono stati fermati - afferma lo stesso Pantone - per rescissione contrattuale con l'azienda che si era aggiudicata i lavori, con un ribasso del 53%. Chi ha il coraggio - si chiede il segretario della Filca Cisl - di gareggiare per un'opera progettata con quel ribasso nel 2002? La Regione dovrebbe avere il coraggio di riappaltare l'opera perchè solo in questo modo si può consegnare lo Studentato a Matera". Invece relativamente al Campus "i lavori sono partiti nel 2011 ma ancora a metà dell'opera deve essere completata, con l'azienda in penale e diversi lavoratori mandati a casa perchè protestavano a causa del mancato rispetto di alcuni diritti garantiti. Oggi ci troviamo con altri lavoratori che non vengono pagati da due mesi".
Pantone si affida al sindaco De Ruggieri "che ha le possibilità per dare una svolta a questa situazione". Ed aggiunge: "O chiami le stazioni appaltanti alle proprie responsabilità oppure si affidi a Cantone, come è avvenuto per l'Expo. Per completare – osserva il segretario della Filca Cisl - queste tre opere strategiche il sindaco di Matera ha la possibilità di predisporre una regia, un ufficio che deve monitorare chi deve fare cosa, una struttura di governo e di controllo degli appalti".
Dunque, un gap infrastrutturale per Matera da colmare il prima possibile "perchè se dobbiamo solamente ascoltare il libro dei sogni sul quale si è soffermato anche Nencini resteremo sempre alla politica degli annunci. Noi siamo qui – rilancia Pantone - per proporre un metodo, poi tocca all'amministrazione comunale decidere se la palla va consegnata alla Fondazione Matera-Basilicata 2019".