Enti locali
Gambardella (CISL) dice no al deposito di scorie nucleari
"Non è sostenibile né dal punto di vista ambientale né sociale"
Matera - martedì 27 marzo 2018
Comunicato Stampa
Il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, schiera la Cisl sul fronte del no al deposito delle scorie nucleari.
"È una scelta coerente con la nostra storia e i nostri valori e dal 2003 ad oggi lo scenario non è mutato. L'ipotesi di localizzare nella nostra regione il deposito unico delle scorie nucleari non è sostenibile né dal punto di vista ambientale né da quello sociale, anche perché la nostra regione, con le estrazioni petrolifere, offre già un determinante contributo all'interesse nazionale".
"Al momento - precisa il leader della Cisl - siamo ancora agli annunci del ministro uscente Calenda circa l'imminente pubblicazione della carta nazionale e galateo istituzionale imporrebbe il rinvio di ogni decisione al nuovo governo e a chi ha ricevuto l'investitura popolare, in ogni caso non vedo l'imminente rischio di nulla perché il procedimento per l'individuazione del sito unico nazionale è giustamente lungo e articolato".
Per Gambardella "proprio l'articolazione del processo decisionale può considerarsi il lascito più importante della mobilitazione lucana del 2003. Con la marcia dei centomila il popolo lucano diede una plastica dimostrazione di unità e compattezza, ma soprattutto rivendicò con una ribellione democratica un principio sacrosanto: non si decide sulla testa della gente. Oggi che tutela ambientale e salute dei cittadini si sono affermate come tematiche dirimenti nel dibattito pubblico, come ampiamente dimostrato nel referendum del 2016 sulle trivelle, la nostra opposizione al deposito unico delle scorie nucleari non potrebbe che essere ancora più ferma e determinata".
"È una scelta coerente con la nostra storia e i nostri valori e dal 2003 ad oggi lo scenario non è mutato. L'ipotesi di localizzare nella nostra regione il deposito unico delle scorie nucleari non è sostenibile né dal punto di vista ambientale né da quello sociale, anche perché la nostra regione, con le estrazioni petrolifere, offre già un determinante contributo all'interesse nazionale".
"Al momento - precisa il leader della Cisl - siamo ancora agli annunci del ministro uscente Calenda circa l'imminente pubblicazione della carta nazionale e galateo istituzionale imporrebbe il rinvio di ogni decisione al nuovo governo e a chi ha ricevuto l'investitura popolare, in ogni caso non vedo l'imminente rischio di nulla perché il procedimento per l'individuazione del sito unico nazionale è giustamente lungo e articolato".
Per Gambardella "proprio l'articolazione del processo decisionale può considerarsi il lascito più importante della mobilitazione lucana del 2003. Con la marcia dei centomila il popolo lucano diede una plastica dimostrazione di unità e compattezza, ma soprattutto rivendicò con una ribellione democratica un principio sacrosanto: non si decide sulla testa della gente. Oggi che tutela ambientale e salute dei cittadini si sono affermate come tematiche dirimenti nel dibattito pubblico, come ampiamente dimostrato nel referendum del 2016 sulle trivelle, la nostra opposizione al deposito unico delle scorie nucleari non potrebbe che essere ancora più ferma e determinata".