Gabrielli, Protezione Civile, a Montescaglioso
Gabrielli, Protezione Civile, a Montescaglioso
Territorio

Gabrielli a Montescaglioso: "Li non si doveva costruire"

Poi, da parte del Capo della Protezione Civile, le rassicurazioni ai rappresentanti dell'agricoltura e di Terre Joniche

"In questa zona non si doveva costruire. La natura si riprende quel che è suo" con queste parole, già più volte citate, anche il Capo della Protezione civile, il Prefetto Franco Gabrielli, ha sentenziato sulla frana di Montescaglioso.

Un luogo dove l'uomo doveva fare in modo che le naturali "Cinque bocche", da cui il nome della zona, potessero essere libere di effettuare il loro percorso lungo le falde e i canali creati naturalmente, e che invece, hanno subito quegli interventi, dimostratisi letali.

Poi, nel tavolo tecnico attivato con esponenti del mondo politico lucano come il vice Ministro, Filippo Bubbico e l'ex assessore Luca Braia, oltre che gli esponenti del mondo agricolo locale, una discussione sulle procedure da adottare per poter prevenire future problematiche per la zona.

Due parole anche sull'alluvione del 7 e dell'8 ottobre scorsi, per le quali alcuni esponenti di Terre Joniche, Gianni Fabbris, in sciopero della fame da ormai cinque giorni. "Nella prossima seduta del Consiglio di parlerà delle alluvioni del 7 e 8 ottobre, e la delibera per lo stato calamitoso sarà realtà". Anche se Fabbris e gli altri componenti del gruppo hanno annunciato che continueranno la loro protesta, mentre per domani alle 11 è prevista l'Assemblea pubblica in piazza Vittorio Veneto a Matera.

Gabrielli, inoltre, è intervenuto anche sulle dichiarazioni di Pittella per quel che riguarda l'intervento diretto della Regione sulle scelte per la Protezione Civile. "E' una scelta condivisibile, che auspico prendano tutti i Governi regionali, perchè essendo stato assegnato alle Regioni in compartecipazione il controllo della Protezione Civile, è giusto che qualcuno inizi a preoccuparsene direttamente".

Poi un attacco al Governo da parte del Capo della Protezione Civile. "Negli ultimi anni ho subito cinque "colpi". Con cinque interventi tra decreti e leggi che hanno pian piano eliminato quasi completamente la disponibilità economica del Dipartimento, tanto da renderlo attualmente di soli 50 milioni di euro, una miseria se confrontati con interventi, per singoli casi, che hanno toccato anche i 360 milioni".

La soluzione è quella di puntare sulle assicurazioni. "Serve renderle obbligatorie anche per le amministrazioni, perchè ormai abbiamo capito che lo stato non può più permettersi di elargire fondi come se piovesse, come è stato fatto sino a qualche anno fa. L'attuale fase ci spinge obbligatoriamente a cambiare direzione, altrimenti non riusciremo mai a soddisfare tutte le richieste".

Infine l'intervento del vice Ministro, montese, Filippo Bubbico. "La disponibilità a collaborare è ampia - spiega - e sarà importante aprire quanto prima un tavolo regionale nel quale discutere degli interventi da attuare. Gabrielli è stato chiaro, prima di tutto bisogna capire se alcuni fondi possono essere reperiti a livello locale, e dovremo sederci ad un tavolo per capire se è possibile intervenire anche a livello regionale".
12 fotoLa visita del capo della Protezione civile, Franco Gabrielli
La visita di Gabrielli a MontescagliosoLa visita di Gabrielli a MontescagliosoLa visita di Gabrielli a MontescagliosoLa visita di Gabrielli a MontescagliosoLa visita di Gabrielli a MontescagliosoLa visita di Gabrielli a MontescagliosoLa visita di Gabrielli a MontescagliosoLa visita di Gabrielli a MontescagliosoLa visita di Gabrielli a MontescagliosoLa visita di Gabrielli a MontescagliosoLa visita di Gabrielli a MontescagliosoLa visita di Gabrielli a Montescaglioso
© 2001-2024 Edilife. Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo sito può essere riprodotta senza il permesso scritto dell'editore. Tecnologia: GoCity Urban Platform.
MateraLife funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.