Territorio
Fragola della Basilicata, pronta la candidatura per IGP
Per ottenere l'Indicazione geografica protetta
Matera - giovedì 9 febbraio 2023
11.54
È pronto il dossier di candidatura, da presentare al Ministero dell'agricoltura e della sovranità alimentare, per ottenere il riconoscimento Igp (indicazione geografica protetta) per la fragola della Basilicata. Il prodotto è la punta di diamante del comparto agricolo, in Basilicata più di 1000 ettari di produzione e un notevole indotto economico e lavorativo particolarmente concentrato nel Metapontino (Policoro in primis). La produzione commercializzata è stimata in circa 100 milioni di euro ogni anno.
La fragola della Basilicata è in vetrina nello stand lucano a Fruit Logistica 2023, a Berlino, dove è stato comunicato ufficialmente che il dossier sarà inviato al Masaf "entro la fine di febbraio 2023". Pronto anche il logo che potrà essere pubblicato soltanto dopo la presentazione del dossier.
"Chiederò al ministro Lollobrigida un rapido iter di approvazione dell'Igp - ha detto il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi presente a Berlino - e poi, dopo tale traguardo, come Regione metteremo in campo una grande promozione a livello nazionale e non solo per far conoscere la fragola della Basilicata Igp ai consumatori".
Procedura per ottenere un marchio di origine
L'Unione europea riconosce due marchi di origine: la Dop (denominazione di origine protetta) e la Igp (indicazione geografica protetta). A presentare le domande di riconoscimento sono i Consorzi di produttori. La procedura è suddivisa in due fasi. La prima fase è nazionale: il dossier si presenta al Ministero, si avvia una procedura di pubblico accertamento e si arriva al riconoscimento con una protezione transitoria che vale solo per il territorio nazionale. La seconda fase è quella comunitaria: il Consorzio (che si trasforma in aggregazione di filiera, non solo di produttori) presenta il dossier all'Unione europea e segue l'istruttoria, sino alla decisione finale della Commissione europea.
I marchi riconosciuti vengono iscritti in appositi Registri (in Italia e in Unione europea) per la protezione dei prodotti sulla base di origine, identità e caratteristiche specifiche, tali da renderli unici, per una determinata area territoriale.
La fragola della Basilicata è in vetrina nello stand lucano a Fruit Logistica 2023, a Berlino, dove è stato comunicato ufficialmente che il dossier sarà inviato al Masaf "entro la fine di febbraio 2023". Pronto anche il logo che potrà essere pubblicato soltanto dopo la presentazione del dossier.
"Chiederò al ministro Lollobrigida un rapido iter di approvazione dell'Igp - ha detto il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi presente a Berlino - e poi, dopo tale traguardo, come Regione metteremo in campo una grande promozione a livello nazionale e non solo per far conoscere la fragola della Basilicata Igp ai consumatori".
Procedura per ottenere un marchio di origine
L'Unione europea riconosce due marchi di origine: la Dop (denominazione di origine protetta) e la Igp (indicazione geografica protetta). A presentare le domande di riconoscimento sono i Consorzi di produttori. La procedura è suddivisa in due fasi. La prima fase è nazionale: il dossier si presenta al Ministero, si avvia una procedura di pubblico accertamento e si arriva al riconoscimento con una protezione transitoria che vale solo per il territorio nazionale. La seconda fase è quella comunitaria: il Consorzio (che si trasforma in aggregazione di filiera, non solo di produttori) presenta il dossier all'Unione europea e segue l'istruttoria, sino alla decisione finale della Commissione europea.
I marchi riconosciuti vengono iscritti in appositi Registri (in Italia e in Unione europea) per la protezione dei prodotti sulla base di origine, identità e caratteristiche specifiche, tali da renderli unici, per una determinata area territoriale.