Enti locali
Fondi Fsc, “Palazzo di città rischia di perdere 24 milioni di euro”
Il consigliere Lionetti lancia l’allarme con un’interrogazione
Matera - mercoledì 10 agosto 2016
9.02
In piena estate la macchina amministrativa dovrebbe attraversare un periodo di quiete, in vista della stagione autunnale ricca di attività e progetti. Ed invece quest'anno risulta più calda del solito, considerato le tante problematiche cittadine e le continue osservazioni che giungono dalla minoranza su determinate questioni, come da ultimo il rischio di perdere 24 milioni di euro di finanziamenti – rivenienti dai Fondi di coesione e sviluppo (Fsc) – per la realizzazione di opere pubbliche.
L'allarme è stato lanciato dal consigliere comunale di Api, Pasquale Lionetti, tramite un'interrogazione con la quale illustra come Palazzo di città "rischia di perdere l'intera somma di 24 milioni di euro del Fsc che costituisce gran parte del piano annuale e triennale delle opere pubbliche 2016/2018 a causa del superamento del termine del 30 giugno 2016 entro il quale l'amministrazione avrebbe dovuto firmare i contratti di appalto degli interventi finanziati".
E' la delibera CIPE numero 21/2014 che stabilisce la scadenza del 30 giugno 2016 e prevede che "decorso inutilmente tale termine – è scritto nell'atto - le risorse saranno definitivamente revocate e rientreranno nella disponibilità di questo comitato". Eventualità molto probabile per il consigliere di centro-sinistra: "non ci risulta ad oggi che il Dirigente dell'Ufficio Opere Pubbliche del Comune di Matera abbia sottoscritto i contratti di appalto relativi all'intera programmazione delle risorse rivenienti dal F.S.C. pur se nel contempo vengono quotidianamente annunciate dall'amministrazione le 'contrattualizzazioni' degli stessi lavori". Pertanto Lionetti consiglia al sindaco di correre il prima possibile ai ripari richiedendo urgentemente la proroga del termine.
Il consigliere entra nel merito delle sue osservazioni contestando il ritardo dell'approvazione delle determinazioni, ma soprattutto l'eventuale mancata sottoscrizione dei contratti: "dovevano essere sottoscritti gli obblighi giuridicamente vincolanti (cioè i contratti) mentre per quella data non risultano essere state pubblicate neppure le determinazioni dirigenziali di aggiudicazione (provvisoria e/o definitiva) degli stessi appalti sebbene queste ultime, come è noto, non sono atti idonei a far insorgere tra l'amministrazione comunale e l'appaltatore il rapporto obbligatorio. L'aggiudicazione tutt'al più fa sorgere in capo all'impresa solo un'aspettativa alla conclusione della procedura di gara". L'entrata di vigore, datata il 19 aprile 2016, del nuovo codice degli appalti sancisce che l'unica fonte di obbligazione giuridicamente vincolante è il contratto. "Tuttavia - insiste Lionetti - anche volendo attribuire all'aggiudicazione provvisoria un qualche valore, il termine del 30 giugno 2016 è comunque scaduto in quanto le determinazioni dirigenziali sono state assunte tutte nel mese di luglio".
"La situazione – conclude amaramente il consigliere di minoranza - si presenta in tutta la sua gravità. Con riflessi severi sull'amministrazione che si starebbe incamminando lungo una china molto insidiosa. Ecco perché urge correre ai ripari attraverso l'unica strada percorribile: la proroga del termine stabilito dal CIPE".
L'allarme è stato lanciato dal consigliere comunale di Api, Pasquale Lionetti, tramite un'interrogazione con la quale illustra come Palazzo di città "rischia di perdere l'intera somma di 24 milioni di euro del Fsc che costituisce gran parte del piano annuale e triennale delle opere pubbliche 2016/2018 a causa del superamento del termine del 30 giugno 2016 entro il quale l'amministrazione avrebbe dovuto firmare i contratti di appalto degli interventi finanziati".
E' la delibera CIPE numero 21/2014 che stabilisce la scadenza del 30 giugno 2016 e prevede che "decorso inutilmente tale termine – è scritto nell'atto - le risorse saranno definitivamente revocate e rientreranno nella disponibilità di questo comitato". Eventualità molto probabile per il consigliere di centro-sinistra: "non ci risulta ad oggi che il Dirigente dell'Ufficio Opere Pubbliche del Comune di Matera abbia sottoscritto i contratti di appalto relativi all'intera programmazione delle risorse rivenienti dal F.S.C. pur se nel contempo vengono quotidianamente annunciate dall'amministrazione le 'contrattualizzazioni' degli stessi lavori". Pertanto Lionetti consiglia al sindaco di correre il prima possibile ai ripari richiedendo urgentemente la proroga del termine.
Il consigliere entra nel merito delle sue osservazioni contestando il ritardo dell'approvazione delle determinazioni, ma soprattutto l'eventuale mancata sottoscrizione dei contratti: "dovevano essere sottoscritti gli obblighi giuridicamente vincolanti (cioè i contratti) mentre per quella data non risultano essere state pubblicate neppure le determinazioni dirigenziali di aggiudicazione (provvisoria e/o definitiva) degli stessi appalti sebbene queste ultime, come è noto, non sono atti idonei a far insorgere tra l'amministrazione comunale e l'appaltatore il rapporto obbligatorio. L'aggiudicazione tutt'al più fa sorgere in capo all'impresa solo un'aspettativa alla conclusione della procedura di gara". L'entrata di vigore, datata il 19 aprile 2016, del nuovo codice degli appalti sancisce che l'unica fonte di obbligazione giuridicamente vincolante è il contratto. "Tuttavia - insiste Lionetti - anche volendo attribuire all'aggiudicazione provvisoria un qualche valore, il termine del 30 giugno 2016 è comunque scaduto in quanto le determinazioni dirigenziali sono state assunte tutte nel mese di luglio".
"La situazione – conclude amaramente il consigliere di minoranza - si presenta in tutta la sua gravità. Con riflessi severi sull'amministrazione che si starebbe incamminando lungo una china molto insidiosa. Ecco perché urge correre ai ripari attraverso l'unica strada percorribile: la proroga del termine stabilito dal CIPE".