Politica
Fondazione Matera-Basilicata2019, i dubbi del consiglio comunale sul nuovo corso
De Ruggieri chiederà la revoca del bando sul logo al cda della Fondazione
Matera - venerdì 8 aprile 2016
8.42
Il nuovo corso intrapreso dalla Fondazione Matera-Basilicata2019, con la recente modifica del proprio statuto, crea dubbi e incertezze all'intero consiglio comunale della città dei Sassi, riunitosi ieri nella sala del Palazzo della Provincia.
La poca trasparenza sul bilancio della fondazione, il rapporto controverso dello stesso ente con l'assise consiliare e l'altrettanto discusso doppio incarico del direttore generale Verri, anche commissario di Pugliapromozione, permangono ancora come questioni irrisolte. Assume invece contorni più definiti il cambio del logo con la decisa presa di posizione del sindaco, Raffaello De Ruggieri, che chiederà la revoca del bando al consiglio di amministrazione della Fondazione.
La seduta consiliare ha visto la partecipazione attiva della neo-presidente e del direttore generale della fondazione, Aurelia Sole e Paolo Verri, chiamati in causa per illustrare non solo le modifiche dell'atto statutario ma anche i progetti futuri di Matera Capitale Europea della Cultura per il 2019.
Sull'organigramma del nuovo staff è intervenuta Sole. Essenzialmente le nuove variazioni riguardano oltre la nomina delle tre figure – un direttore generale con incarichi organizzativo-amministrativi, un direttore marketing e un direttore artistico - che affiancheranno il direttore attuativo del dossier, Paolo Verri, anche: un presidente onorario, un segretario generale, un gruppo di valutazione indipendente, un comitato scientifico e un tavolo di coordinamento con il Mise e il Mibact. Invece sui mutamenti all'interno del comitato d'indirizzo hanno trovato spazio le perplessità della minoranza, che non ha digerito l'esclusione della rappresentanza consiliare. "Il consiglio d'indirizzo – ha attaccato il consigliere di minoranza - è un organo fondamentale e sovra-ordinato rispetto al consiglio di amministrazione. Infatti ha funzioni di programmazione e coordinamento. E' impensabile che al suo interno non ci siano due consiglieri, come originariamente era stato stabilito, uno di minoranza e l'altro di maggioranza".
Dal canto suo Verri ha preso la parola in merito al cambio del logo 'Matera2019', simbolo strenuamente difeso dal popolo materano e dal consiglio comunale. "Noi – ha affermato il direttore generale – dobbiamo trasmettere nuovi valori richiesti dalla commissione europea dopo la fase di candidatura e la vittoria: sostenibilità, condivisione, partecipazione, cultura digitale. Una rinnovata identità che dovremo esportare con un nuovo logo utilizzabile ai fini commerciali contrariamente al logo attuale". In seguito Verri ha proseguito, per mezzo di slide, con l'esposizione del piano marketing e piano comunicazione.
Il tema caldo sul logo ha infiammato gli animi dei consiglieri, soprattutto quelli di maggioranza. "Con il cambio del logo – ha duramente dichiarato il consigliere, Antonio Sansone - si vuole sotterrare la dignità di una comunità per dare rilevanza alle opportunità commerciali. E' un atto di forza e di autorità a cui noi consiglieri e cittadini materani ci opponiamo". Anche il consigliere di Forza Italia, Michele Casino, ha rincarato la dose puntando il dito contro Verri: "I materani hanno espresso un responso irreversibile: il logo non si cambia. Bisogna ascoltare la città – in riferimento alle 5000 firme a favore del mantenimento del logo -, non c'è marchio commerciale che tenga. Verri ha dimenticato di confrontarsi con i materani". E proprio per la volontà manifestata dalla cittadinanza materana, il sindaco chiederà al cda "di passare dalla fase di sospensione a quella di revoca del bando per il nuovo logo".
Il gruppo di Matera Si Muove ha concentrato il suo focus sul bilancio della fondazione. "C'è mancanza di trasparenza nel bilancio – ha denunciati il consigliere Angelo Bianco - non ancora pubblicato sul sito della Fondazione. Ho letto delle cifre esorbitanti: 38.500 euro di comunicazione; 12.500 euro per la grafica del dossier; 58.700 euro per esibizioni teatrali. Tutto ciò – ha affondato il consigliere – è sperpero di denaro pubblico". E sul rapporto contrattuale, anche questo non chiaro, del direttore Verri si è espresso il consigliere Daniele Fragasso: "Limpida e netta risalta la violazione dei termini contrattuali. Difatti con l'ulteriore incarico presso Pugliapromozione, Verri è andato incontro ad un vero e proprio conflitto d'interessi: nel contratto è scritto che 'non può trattare affari per conto proprio o di terzi in concorrenza con la fondazione a cui appartiene'. E tra l'altro nel dossier è previsto che la nomina del direttore venga effettuata tramite bando pubblico. Ma tutto questo non è avvenuto".
Contrasti e distanze nel rapporto tra la fondazione e il consiglio comunale hanno contraddistinto l'intervento del consigliere di maggioranza, Angelo Cotugno: "Avverto un gap abissale nella relazione tra consiglio e fondazione. Mentre il Comune con la sua giunta e consiglio deve lavorare per nuove opere e infrastrutture, la Fondazione progetta relazioni e da una visione. Tutto ciò non lo accetto in quanto io rivendico un certo ruolo del consiglio comunale. Invece è necessaria una comunicazione sinergica tra consiglio di amministrazione e i rappresentanti dei cittadini".
Su quest'ultimo punto il primo cittadino, Raffaello De Ruggieri, ha colto la palla al balzo proponendo "una commissione cultura che inserisca nella propria agenda, ogni mese, degli incontri con il cda". Proposta che poi è stata formalizzata in un nuovo ordine del giorno votato favorevolmente all'unanimità da parte di tutta l'assise consiliare.
A fine seduta anche la minoranza ha presentato un deliberato nel quale si impegnava la giunta e il sindaco a prevedere la presenza nel consiglio di indirizzo oltre che del legale rappresentante del Comune di Matera anche di due membri "espressione rispettivamente della maggioranza e della minoranza consiliare". Ma la mozione è stata bocciata con 14 voti contrati e 5 favorevoli.
La poca trasparenza sul bilancio della fondazione, il rapporto controverso dello stesso ente con l'assise consiliare e l'altrettanto discusso doppio incarico del direttore generale Verri, anche commissario di Pugliapromozione, permangono ancora come questioni irrisolte. Assume invece contorni più definiti il cambio del logo con la decisa presa di posizione del sindaco, Raffaello De Ruggieri, che chiederà la revoca del bando al consiglio di amministrazione della Fondazione.
La seduta consiliare ha visto la partecipazione attiva della neo-presidente e del direttore generale della fondazione, Aurelia Sole e Paolo Verri, chiamati in causa per illustrare non solo le modifiche dell'atto statutario ma anche i progetti futuri di Matera Capitale Europea della Cultura per il 2019.
Sull'organigramma del nuovo staff è intervenuta Sole. Essenzialmente le nuove variazioni riguardano oltre la nomina delle tre figure – un direttore generale con incarichi organizzativo-amministrativi, un direttore marketing e un direttore artistico - che affiancheranno il direttore attuativo del dossier, Paolo Verri, anche: un presidente onorario, un segretario generale, un gruppo di valutazione indipendente, un comitato scientifico e un tavolo di coordinamento con il Mise e il Mibact. Invece sui mutamenti all'interno del comitato d'indirizzo hanno trovato spazio le perplessità della minoranza, che non ha digerito l'esclusione della rappresentanza consiliare. "Il consiglio d'indirizzo – ha attaccato il consigliere di minoranza - è un organo fondamentale e sovra-ordinato rispetto al consiglio di amministrazione. Infatti ha funzioni di programmazione e coordinamento. E' impensabile che al suo interno non ci siano due consiglieri, come originariamente era stato stabilito, uno di minoranza e l'altro di maggioranza".
Dal canto suo Verri ha preso la parola in merito al cambio del logo 'Matera2019', simbolo strenuamente difeso dal popolo materano e dal consiglio comunale. "Noi – ha affermato il direttore generale – dobbiamo trasmettere nuovi valori richiesti dalla commissione europea dopo la fase di candidatura e la vittoria: sostenibilità, condivisione, partecipazione, cultura digitale. Una rinnovata identità che dovremo esportare con un nuovo logo utilizzabile ai fini commerciali contrariamente al logo attuale". In seguito Verri ha proseguito, per mezzo di slide, con l'esposizione del piano marketing e piano comunicazione.
Il tema caldo sul logo ha infiammato gli animi dei consiglieri, soprattutto quelli di maggioranza. "Con il cambio del logo – ha duramente dichiarato il consigliere, Antonio Sansone - si vuole sotterrare la dignità di una comunità per dare rilevanza alle opportunità commerciali. E' un atto di forza e di autorità a cui noi consiglieri e cittadini materani ci opponiamo". Anche il consigliere di Forza Italia, Michele Casino, ha rincarato la dose puntando il dito contro Verri: "I materani hanno espresso un responso irreversibile: il logo non si cambia. Bisogna ascoltare la città – in riferimento alle 5000 firme a favore del mantenimento del logo -, non c'è marchio commerciale che tenga. Verri ha dimenticato di confrontarsi con i materani". E proprio per la volontà manifestata dalla cittadinanza materana, il sindaco chiederà al cda "di passare dalla fase di sospensione a quella di revoca del bando per il nuovo logo".
Il gruppo di Matera Si Muove ha concentrato il suo focus sul bilancio della fondazione. "C'è mancanza di trasparenza nel bilancio – ha denunciati il consigliere Angelo Bianco - non ancora pubblicato sul sito della Fondazione. Ho letto delle cifre esorbitanti: 38.500 euro di comunicazione; 12.500 euro per la grafica del dossier; 58.700 euro per esibizioni teatrali. Tutto ciò – ha affondato il consigliere – è sperpero di denaro pubblico". E sul rapporto contrattuale, anche questo non chiaro, del direttore Verri si è espresso il consigliere Daniele Fragasso: "Limpida e netta risalta la violazione dei termini contrattuali. Difatti con l'ulteriore incarico presso Pugliapromozione, Verri è andato incontro ad un vero e proprio conflitto d'interessi: nel contratto è scritto che 'non può trattare affari per conto proprio o di terzi in concorrenza con la fondazione a cui appartiene'. E tra l'altro nel dossier è previsto che la nomina del direttore venga effettuata tramite bando pubblico. Ma tutto questo non è avvenuto".
Contrasti e distanze nel rapporto tra la fondazione e il consiglio comunale hanno contraddistinto l'intervento del consigliere di maggioranza, Angelo Cotugno: "Avverto un gap abissale nella relazione tra consiglio e fondazione. Mentre il Comune con la sua giunta e consiglio deve lavorare per nuove opere e infrastrutture, la Fondazione progetta relazioni e da una visione. Tutto ciò non lo accetto in quanto io rivendico un certo ruolo del consiglio comunale. Invece è necessaria una comunicazione sinergica tra consiglio di amministrazione e i rappresentanti dei cittadini".
Su quest'ultimo punto il primo cittadino, Raffaello De Ruggieri, ha colto la palla al balzo proponendo "una commissione cultura che inserisca nella propria agenda, ogni mese, degli incontri con il cda". Proposta che poi è stata formalizzata in un nuovo ordine del giorno votato favorevolmente all'unanimità da parte di tutta l'assise consiliare.
A fine seduta anche la minoranza ha presentato un deliberato nel quale si impegnava la giunta e il sindaco a prevedere la presenza nel consiglio di indirizzo oltre che del legale rappresentante del Comune di Matera anche di due membri "espressione rispettivamente della maggioranza e della minoranza consiliare". Ma la mozione è stata bocciata con 14 voti contrati e 5 favorevoli.