
Politica
Fondazione Matera 2019, è polemica su nomina consiglieri
Le opposizioni si sollevano contro la scelta dei nomi per il comitato di indirizzo
Matera - giovedì 24 gennaio 2019
Vanno giù pesante i consiglieri di "Matera si muove" Daniele Fragasso e Rocco Buccico e non risparmiano critiche al sindaco Raffaello De Ruggieri, accusato di esser venuto meno alle regole democratiche e alla parola data in consiglio comunale riguardo all'assegnazione dei posti spettanti ai consiglieri comunali in seno alla Fondazione Matera Basilicata 2019.
Il sindaco - a loro detta- ignorando le indicazioni provenienti dal consiglio comunale e venendo meno alla regola di massima condivisione possibile sui nomi, ha scelto di inserire nel comitato di indirizzo della Fondazione Matera Basilicata 2019, il consigliere di maggioranza Gianni De Mola, appartenente alla lista civica "Matera 2019 con Adduce" e quello di minoranza Eustachio De Lena di "Forza Italia", nonostante l'opposizione comunale si era espressa per Daniele Fragasso.
Una scelta nata da una autocandidatura "voluta dal Sindaco e caldeggiata dal Pd per il positivo e collaborativo atteggiamento del consigliere"- affermano da "Matera si Muove".
Il ruolo dell'opposizione - ricordano i consiglieri di minoranza - deve esser propositivo, ma anche di controllo e quindi la scelta del membro della fondazione fatta dal sindaco, senza alcuna condivisione con la minoranza, può nascere solo "dalla paura ed il timore che qualcuno non allineato possa controllare o verificare operazioni poco trasparenti e poco "open" dei vertici della fondazione".
Ma il sindaco De Ruggieri rimanda al mittente le accuse. "Il polverone sollevato da un gruppo di rappresentanti della minoranza merita una puntualizzazione", si difende De Ruggieri, che chiarisce come sul suo tavolo siano pervenute tre candidature: Daniele Fragasso (Matera Si Muove), Eustachio Di Lena (Forza Matera) e Carmine Alba (Leu).
Facendo ciò presagire che non era stato raggiunto un accordo tra i gruppi di minoranza. Questa divisione, spiega il primo cittadino, ha di fatto trasferito al sindaco l'onere della decisione.
Per tanto la scelta è ricaduta "su una figura che potesse essere portatrice di pace e non di guerra all'interno della Fondazione, perché la città ha bisogno, in questo momento, di uomini positivi e propositivi pur nella diversità di opinioni, e non di uomini di rottura"- chiosa il primo cittadino, rispondendo a chi lo accusa di decisioni arbitrarie ed autoritarie.
Il sindaco - a loro detta- ignorando le indicazioni provenienti dal consiglio comunale e venendo meno alla regola di massima condivisione possibile sui nomi, ha scelto di inserire nel comitato di indirizzo della Fondazione Matera Basilicata 2019, il consigliere di maggioranza Gianni De Mola, appartenente alla lista civica "Matera 2019 con Adduce" e quello di minoranza Eustachio De Lena di "Forza Italia", nonostante l'opposizione comunale si era espressa per Daniele Fragasso.
Una scelta nata da una autocandidatura "voluta dal Sindaco e caldeggiata dal Pd per il positivo e collaborativo atteggiamento del consigliere"- affermano da "Matera si Muove".
Il ruolo dell'opposizione - ricordano i consiglieri di minoranza - deve esser propositivo, ma anche di controllo e quindi la scelta del membro della fondazione fatta dal sindaco, senza alcuna condivisione con la minoranza, può nascere solo "dalla paura ed il timore che qualcuno non allineato possa controllare o verificare operazioni poco trasparenti e poco "open" dei vertici della fondazione".
Ma il sindaco De Ruggieri rimanda al mittente le accuse. "Il polverone sollevato da un gruppo di rappresentanti della minoranza merita una puntualizzazione", si difende De Ruggieri, che chiarisce come sul suo tavolo siano pervenute tre candidature: Daniele Fragasso (Matera Si Muove), Eustachio Di Lena (Forza Matera) e Carmine Alba (Leu).
Facendo ciò presagire che non era stato raggiunto un accordo tra i gruppi di minoranza. Questa divisione, spiega il primo cittadino, ha di fatto trasferito al sindaco l'onere della decisione.
Per tanto la scelta è ricaduta "su una figura che potesse essere portatrice di pace e non di guerra all'interno della Fondazione, perché la città ha bisogno, in questo momento, di uomini positivi e propositivi pur nella diversità di opinioni, e non di uomini di rottura"- chiosa il primo cittadino, rispondendo a chi lo accusa di decisioni arbitrarie ed autoritarie.