Vita di città
Festa della Bruna, nel 2023 carro realizzato da donne
Prima volta nella storia. La decisione della commissione
Matera - domenica 11 dicembre 2022
16.45
Per la prima volta nella tradizione della festa di Maria Santissima della Bruna a Matera il carro in legno e cartapesta sarà costruito da donne. Tra i sette bozzetti presentati per la 634esima edizione, in programma il 2 luglio del 2023, la commissione giudicatrice ha scelto il bozzetto presentato da Elena Mirimao, Annalisa Di Gioia, Luigina Bonamassa e Laura D'Ercole per la categoria professionale e saranno loro a realizzare il carro trionfale. Una novità nella tradizionale ricorrenza di Matera, istituita da Papa Urbano VI nel 1389 e divenuta poi tra le più affascinanti tradizioni popolari in Italia, tanto che il Comune ha avviato l'iter per presentare un dossier di candidature per l'inserimento della festa nel patrimonio immateriale Unesco.
Al secondo posto si è classificata Francesca Cascione. Per la categoria professionale i bozzetti presentati sono stati due.
Cinque i bozzetti arrivati nella categoria non professionale in cui è stato decretato vincitore Giovanni Bruno. Il tema scelto quest'anno dall'associazione Maria Ss. della Bruna è ''Donna, ecco tuo figlio - Qualsiasi cosa vi dica, fatela - Dal mistero dell'Eucaristia ai ministeri della Chiesa''.
La longeva festa popolare è conosciuta per il particolare epilogo perché il carro in cartapesta viene distrutto dagli assalitori al termine della processione (il cosiddetto 'strazzo') e fatto in tanti pezzi, ciascuno diventa appannaggio e trofeo di chi se ne appropria, e ne resta soltanto la struttura base in legno.
Al secondo posto si è classificata Francesca Cascione. Per la categoria professionale i bozzetti presentati sono stati due.
Cinque i bozzetti arrivati nella categoria non professionale in cui è stato decretato vincitore Giovanni Bruno. Il tema scelto quest'anno dall'associazione Maria Ss. della Bruna è ''Donna, ecco tuo figlio - Qualsiasi cosa vi dica, fatela - Dal mistero dell'Eucaristia ai ministeri della Chiesa''.
La longeva festa popolare è conosciuta per il particolare epilogo perché il carro in cartapesta viene distrutto dagli assalitori al termine della processione (il cosiddetto 'strazzo') e fatto in tanti pezzi, ciascuno diventa appannaggio e trofeo di chi se ne appropria, e ne resta soltanto la struttura base in legno.