Territorio
Ferrosud, l'azienda fa appello all'unità
Situazione molto difficile. Proclamato sciopero ad oltranza
Matera - martedì 2 aprile 2019
Situazione sempre più delicata alla Ferrosud, storica azienda del settore metalmeccanico rotabile, ubicata nella zona industriale di Jesce. E' stato proclamato uno sciopero ad oltranza e i sindacati sono molto pessimisti sull'esito dei tentativi di salvataggio e rilancio.
Con una nota di Confapi Matera, l'azienda ha voluto replicare esprimendo "forte preoccupazione per la mancanza di coesione all'interno dell'azienda" ed invitando lavoratori e sindacati "a uno sforzo unitario". L'azienda, infatti, rende noto di avere corrisposto nei giorni scorsi ai dipendenti la somma di 1.100 euro a titolo di acconto della mensilità di febbraio e, come d'intesa, di avere erogato il saldo entro la fine di marzo.
"Ma soprattutto - fanno sapere i vertici aziendali – sono state acquisite diverse commesse, sia a Matera che fuori, che sono potenzialmente in grado di portare ossigeno all'impresa. In particolare, all'interno dello stabilimento di Jesce c'è una commessa di 4 milioni di euro per la costruzione di 16 carrozze ferroviarie. Inoltre, al lavoro sul territorio si aggiungono commesse fuori regione, come gli oltre 5 milioni di lavoro da fare a Vicenza e altri 40 milioni a Napoli, tra cui spicca la commessa di 12 milioni di Santa Maria La Bruna.
Purtroppo - fa notare Ferrosud - la situazione generale del mercato e, di conseguenza, quella dell'azienda in particolare, è cambiata, la concorrenza è forte e non sempre è possibile avere il lavoro direttamente a casa, a Jesce".
Per questo motivo la società chiede "lo sforzo e la collaborazione di tutti per riprendere a lavorare, dando anche la disponibilità a recarsi fuori regione". La storica azienda materana del settore ferrotranviario lamenta di dover "fare i conti con un mercato in continua e repentina evoluzione" e farà di tutto "per salvaguardare un patrimonio di professionalità e di know how che negli anni ha costituito fonte di ricchezza per il territorio".
Sempre tramite la Confapi, l'azienda ha fatto sapere che "risultano regolari sia le posizioni contributive che retributive di tutti i dipendenti" che "gli scioperi hanno provocato, insieme con le numerose assenze per malattia, soltanto un rallentamento della produzione con conseguenti danni economici, anche per le penali, e di immagine".
Con le organizzazioni sindacali, nonostante tali rassicurazioni, la situazione resta molto tesa.
Con una nota di Confapi Matera, l'azienda ha voluto replicare esprimendo "forte preoccupazione per la mancanza di coesione all'interno dell'azienda" ed invitando lavoratori e sindacati "a uno sforzo unitario". L'azienda, infatti, rende noto di avere corrisposto nei giorni scorsi ai dipendenti la somma di 1.100 euro a titolo di acconto della mensilità di febbraio e, come d'intesa, di avere erogato il saldo entro la fine di marzo.
"Ma soprattutto - fanno sapere i vertici aziendali – sono state acquisite diverse commesse, sia a Matera che fuori, che sono potenzialmente in grado di portare ossigeno all'impresa. In particolare, all'interno dello stabilimento di Jesce c'è una commessa di 4 milioni di euro per la costruzione di 16 carrozze ferroviarie. Inoltre, al lavoro sul territorio si aggiungono commesse fuori regione, come gli oltre 5 milioni di lavoro da fare a Vicenza e altri 40 milioni a Napoli, tra cui spicca la commessa di 12 milioni di Santa Maria La Bruna.
Purtroppo - fa notare Ferrosud - la situazione generale del mercato e, di conseguenza, quella dell'azienda in particolare, è cambiata, la concorrenza è forte e non sempre è possibile avere il lavoro direttamente a casa, a Jesce".
Per questo motivo la società chiede "lo sforzo e la collaborazione di tutti per riprendere a lavorare, dando anche la disponibilità a recarsi fuori regione". La storica azienda materana del settore ferrotranviario lamenta di dover "fare i conti con un mercato in continua e repentina evoluzione" e farà di tutto "per salvaguardare un patrimonio di professionalità e di know how che negli anni ha costituito fonte di ricchezza per il territorio".
Sempre tramite la Confapi, l'azienda ha fatto sapere che "risultano regolari sia le posizioni contributive che retributive di tutti i dipendenti" che "gli scioperi hanno provocato, insieme con le numerose assenze per malattia, soltanto un rallentamento della produzione con conseguenti danni economici, anche per le penali, e di immagine".
Con le organizzazioni sindacali, nonostante tali rassicurazioni, la situazione resta molto tesa.